Riccardo Sinigallia - Per Tutti


Autore raffinato e sensibile, Riccardo Sinigallia torna sulle scene con “Per tutti”, dove si mette per così dire a nudo, regalando sempre una sensazione di intimità, facendo i conti con il passato, sia dal punto di vista umano che da quello musicale, canzoni che risultano profondamente sincere in tal senso, avvolte in un sound elettro acustico ricco di sfumature, con riferimenti alla seconda metà degli anni settanta più o meno evidenti in certe parti strumentali, un album che dopo l’applaudita performance sanremese potrebbe davvero rilanciarlo come merita, a cominciare ovviamente dalla splendida “Prima di andare via”: “Sorridi un po’ come per proteggermi da una tua malinconia con lo sguardo di chi non è cresciuto a gentilezze e anche quando non vuoi sorridi un po’ per dire tutto a posto ti rivedo dopo o no? Mentre resto quello che è andato perso ci sembra un’altra vita” il brano sanremese che il nostro aveva avuto l’ardire di far ascoltare a poche centinaia di persone mesi prima dell’esibizione all’Ariston può essere considerata a nostro parere come l'ideale seguito de “La descrizione di un attimo”, con la melodia in minore e più veloce, con le chitarre alla Manu Chao per intenderci. “Una rigenerazione”: dalla ritmica accattivante che ben si sposa con il testo ricco di speranza, ha un non so che di Battisti, tra fiati e synth: “un cuore giovane come la prima volta per una volta ancora”.“Le ragioni personali”è una ballad ariosa e melodica coi fiati in evidenza nella seconda parte: “e come non le avevi mai viste ecco le ragioni personali offerte per noi e per tutti in remissione dei peccati” .“Che non è più come prima”: dance leggera e godibile venata di funky,con un gran testo: “che un musicista si sa si misura con l’ambiente che altrimenti non è che un mestierante uno che ha perso l’entusiasmo delle prime volte ma riamane un dilettante come te come avrei voluto essere per sempre che forse il tempo io l’ho seguito anche troppo meticolosamente che non è più come prima tra noi papà” .“Per tutti” la suggestiva titletrack, a tinte elettro, che nella parte finale ricorda i Pink Floyd di “Another brick in the wall” “anche per te che neanche su una cima verrai mai a capo di niente”. “Io e Franchino”: “e ora che tutto il peso del bagaglio si misura in uno sguardo allucinato in un rimasuglio di coscienza, non rimane più niente che mi fa più paura di me, chi mai potrà perdonarci dovrà cominciare da se” storia di un’amicizia perduta, intensa, toccante, in un mood sospeso in arpeggi di chitarra e poche note di pianoforte. L’eterea  “Tu che non conosci”: “lo sai cos’è che voglio da te e io so cos’è che cosa tu vuoi da me”.“E invece io” dal mood sospeso e oscuro che apre l’album, con pianoforte e chitarra portanti e con la ritmica che cresce con il pathos narrativo: “io fatico a lasciare l’inverno soprattutto perché tu non sei qui vicino a me, che mi hai fatto sentire più adatto a spogliarmi e sorridere a tutti tu che conosci bene la tua nudità invece io, io invece è andata così” è un brano per certi versi “cinematografico”, come del resto il delicato strumentale: “13/07/2010”

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