Almost Human


E' tornato J. J. Abrams, e si vede, perché "Almost Human" non è il classico telefilm. Gli effetti speciali sono di una qualità elevata e la trama è efficace ed incalzante. Questa volta il signor Abrams è il produttore esecutivo, insieme a J. H. Wyman, che è anche l'ideatore di questa nuova serie targata Fox, in onda dal 17 novembre 2013, qui in Italia invece è partita lo scorso primo marzo su Mediaset Premium. I due hanno già collaborato nella stesura di "Fringe", altro telefilm molto interessante andato in onda dal 2008 al 2013, sempre su Fox. Se dobbiamo paragonare le due serie, "Fringe" era un telefilm con una trama decisamente più innovativa e avvincente. La serie cresceva di stagione in stagione regalando al telespettatore una season finale di tutto rispetto. In effetti, c'è da dire però, che le somiglianze tra i due telefilm sono abbastanza palesi fin dal primo episodio. "Fringe" raccontava di eventi inspiegabili, tanto da spingere l'FBI a creare un ramo apposito per la risoluzione di questo tipo di casi "particolari". Tra continui viaggi tra "due mondi", salti nel tempo e nello spazio, "Fringe" costruiva una storia ricca di avvenimenti, piena di adrenalina, dalla prima all'ultima stagione. "Almost Human" è invece molto più vicino ad un poliziesco, un crime vissuto nel 2048. Da lì parte infatti la nuova avventura di Abrams e Wyman. Ci troviamo in un futuro immaginario, in realtà troppo vicino al nostro per poter immaginare che da adesso ai prossimi 34 anni possano arrivare i poliziotti robot, protesi per i mutilati che sembrano dei perfetti arti, tecnologia anni luce lontane dalle nostre.


La frase iniziale, racchiude perfettamente l'idea di base della serie: "Nel 2048 scienza e tecnologia evolvono a un ritmo incontrollabile. Droghe e armi sconosciute invadono strade e scuole. La rete dei traffici è sotto il controllo di violente organizzazioni criminali senza volto e il tasso di criminalità è cresciuto del 400%. Inferiori di numero e messe all'angolo, le forze di polizia adottano una nuova strategia: ad ogni agente viene affiancato un androide avanzato, modello da combattimento." (2048. Science and technology evolve at an uncontrollable pace. Unknown drugs and weapons flood our streets and schools. The contraband is controlled and distributed by violent, faceless, criminal organizations and the crime rate rises an astounding 400%. Outnumbered and overwhelmed, law enforcement implements a new strategy: every police officer is partnered with an advanced, combat-model android).


Questo è l'incipit! Nella scena iniziale, John Kennex, interpretato da Karl Urban - attore dall'esperienza ventennale che abbiamo già visto al cinema in: "Il Signore degli Anelli", "The Bourne Supremacy", "Star Trek" ed in tv in: "Xena" - si troverà a dover combattere una di quelle organizzazioni criminali suddette. Uno dei suoi agenti morirà tra le sue braccia, mentre lui perderà la gamba in battaglia. Passerà qualche anno e ritroveremo il nostro protagonista con diversi problemi, sia fisici, a causa della nuova protesi installata al posto della gamba persa, che psicologici, a causa del trauma riportato durante la guerriglia in cui morì il suo amico e collega. La polizia però ha bisogno di uomini e quindi John si troverà costretto a tornare a lavoro anche se ancora non completamente in forma. Gli affideranno, come da regola, un androide, che lui odierà fin da subito e che alla prima occasione spingerà sotto un camion, facendolo finire in mille pezzettini. Ovviamente non potendo sfuggire alle regole, gli verrà affidato un altro androide, però della categoria precedente, i tipi di androidi che ancora possedevano un "cuore", Dorian DRN - 1067, interpretato da Michael Ealy, ex protagonista di uno dei telefilm più sottovalutati dell'ultimo decennio: "Sleeper Cell". La coppia è formata! Insieme a loro troveremo altri colleghi: Rudy Lom (Mackenzie Crook), il progettista degli androidi usati dal dipartimento; Richard Paul (Michael Irby), detective del dipartimento che si trova fin da subito in conflitto con John, perché non crede che il collega sia in grado di tornare in pista con così tanto anticipo; Valerie Stahl (Minka Kelly), agente del dipartimento che verrà da subito attratta dal fascino di John; ed infine Sandra Maldonado (Lili Taylor), capo del dipartimento. A loro si uniranno di volta in volta i numerosissimi nemici che ormai crescono sempre di più in giro per il mondo, così come incipit insegna.


Gli episodi della prima stagione saranno 13. Ancora la serie non è stata né riconfermata per il prossimo anno telefilmico, né tantomeno cancellata. Gli ascolti ballerini non fanno ben sperare, ma in fondo, quest'anno, a parte rarissimi casi, tutti i telefilm hanno avuto difficoltà a trovare quotazioni di pubblico. La decisione della Fox, dovrebbe arrivare tra aprile e maggio, mesi in cui le varie reti televisive diranno chi sono i premiati, cioè le serie a cui verrà data un'altra chance e chi invece si fermerà al blocco della prima stagione. Tirando le somme non c'è nulla di davvero innovativo in "Almost Human", quindi l'eventuale cancellazione della serie non sarebbe nemmeno così una sorpresa, è ovvio che la serie vada a far tornare alla mente film sul genere fantascientifico/robotico, tipo: "I, robot", "Intelligenza artificiale" e anche un po' "L'uomo bicentenerio" col grande Robin Williams, ma fondamentalmente è un futuro anche molto più presente di quanto non sembri.


A farla da padrone è la continua lotta tra bene e male... certo, in questo caso, parliamo di un male molto numeroso ed un bene che ha dalla sua solo gadget robotici all'ultima moda. Fatto sta che nella sua mancanza di spunti inediti, la serie però funziona. Il rapporto tra i due protagonisti cresce di episodio in episodio e diventa a tratti anche divertente. Purtroppo però dal secondo episodio in poi si decide di cavalcare l'onda del procedurale, e quindi, ogni episodio ruota intorno ad un caso da seguire - ecco come il classico ed ormai vecchio poliziesco si impadronisce della trama di base - la serie rimane un buon lavoro di scenografia, di effetti speciali, ma anche un ottimo lavoro attoriale e sulla soundtrack, realizzata dai "The Crystal Method", duo statunitense di elettro/pop, un po' anni '90, che hanno spesso creato colonne sonore per video-giochi, ma anche per un altro telefilm: "Bones".

Personaggi e doppiatori
John Kennex (Francesco Bulckaen)
Dorian (Andrea Lavagnino)
Valerie Stahl (Francesca Fiorentini)
Rudy Lom (Simone Crisari)
Richard Paul (Francesco De  Francesco)
Sandra Maldonado (Alessandra Cassioli)

Commenti

Translate