“Tutti
i cani dovrebbero avere un bambino”
- “Ti
voglio bene Mr. Peabody”
- “Anch'io
nutro una profonda devozione per te, Sherman”
Preceduto dal corto “Almost home” della Dreamworks,“Mr. Paebody and Sherman”
è un divertentissimo ed educativo cartone animato, di
stampo anni'90 senza troppe pretese grafiche, che va benissimo per
tutti i
bambini "di qualunque età"... anche se certe scene possono
comprenderle solo i grandi (come quando viene mostrato il didietro di
un cane con Mr. Peabody che si rifiuta di copulare). Diretto da Rob
Minkoff che ha fatto commuovere intere generazioni con “Il Re
Leone” e che ci ha fatto conoscere il simpatico topolino “Stuart
Little”, la storia è ispirata alla serie tv americana anni
'60/'70, “Peabody’s
Improbable History”. In quel caso i protagonisti erano un'alce ed
uno scoiattolo, qui invece vi sono un cane intellettuale e Premio
Nobel, Mr. Peabody, ed un umano, un bambino di nome Sherman che verrà
adottato, con tanto di sentenza emessa dal Tribunale, dall'occhialuto
animale. Padre e figlio viaggiano, con una speciale
macchina chiamata il “Tornoindietro”, nella storia passata,
attraversando mondi, città, culture, conoscendo i più grandi
artisti dell'umanità, dal pazzoide Leonardo Da Vinci al tozzo
Ulisse, apprendendo tutto quanto c'è da sapere. Proprio questo
troppo sapere, farà però scontrare il piccolo Sherman (tutti i più
piccoli possono rivedersi in lui nelle battute: “Ahahahah! Non l'ho
capita!”) con la dura vita scolastica e soprattutto con la cattiva
e viziata Penny Peteson, un vero bullo.
Tanti gli insegnamenti che
ci lascia questo cartone: l'amore verso i migliori amici dell'uomo,
il rapporto uomo/animale perchè in fondo l'uomo è un animale, non
farsi vincere dai bulli della scuola. Ma al di là della morale, ci
sono delle sottili ironie che soltanto un pubblico adulto può
cogliere. Innanzitutto la scena della burbera Monnalisa, o il bruto
Agamennone, lo “stupidino” Albert Einstein. Interessanti sono
anche gli apocrifi, così come li chiama Sherman: adesso sappiamo che
George Washington non ha mai tagliato da bambino un albero di
ciliegio! Così come sottile è la fugace scena che vede Mr. Peabody
scrivere i racconti per conto di William Shakespeare (leggenda vuole
infatti che non sia stato lui l'autore dei suoi romanzi). Divertente
è anche il “caos” finale che ci pone dinnanzi ad una domanda:
“Cosa farebbero personaggi vissuti nelle epoche precedenti ai
giorni nostri? Ed è infatti divertente vedere Beethoven alle prese
con la Wii, Agamennone inseguito dalla Polizia e Da Vinci che vuole
costruire una catapulta nel 2014. Oltre a quelli citati, il film
mostra anche un'ingorda Maria Antonietta, il brutto ceffo
Robespierre, il ridicolo Tut (Tutankhamon), i presidenti Benjamin
Franklin e Abraham Lincoln, ed ancora Mahatma Gandhi, Isaac Newton,
Jackie Robinson, Aiace Oileo, Spartaco e i fratelli Wright. La voce
originale di Mr. Peabody è di Ty Burrell, vincitore di un Emmy
Award con “Modern Family”, mentre in Italia è di Massimo Lopez;
Sherman invece è doppiato dal giovane Max Charles (conosciuto in
“The Amazing Spider-Man”), in italiano da Leonardo Della Bianca;
Penny prende la voce dell'attrice Ariel Winter, già vista in “Kiss
kiss, bang bang”, nella versione italiana da Agnese Marteddu.
Piacevole anche la colonna sonora di Danny Elfman (collaboratore di
Tim Burton), dove a farla da padrone è Paul McCartney.
“Se
un bambino può adottare un cane non vedo perchè un cane non possa
adottare un bambino”
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