Suits


"Non assumerò mai più un altro associato. Quello che ho già mi causa troppi mal di testa!" (Harvey)


Arrivato alla terza stagione - già confermato per una quarta - "Suits" è finalmente approdato anche in prima visione tv su Joi dal 20 marzo scorso. Agli albori questo telefilm non era stato visto di buon occhio. Intanto perché non ha di base un incipit innovativo e la trama era pressoché simile a molti altri legal, ed ancora perché la USA Network non gode di chissà quale pregio in fatto di serial, infatti sembra copiare sempre se stessa, facendo a ruota continua gli stessi telefilm con le stesse trame. Invece ci siamo dovuti ricredere. USA Network ci ha stupiti positivamente e ci ha regalato finalmente un eccellente telefilm. I legal drama in effetti non sono mai stati delle grandi certezze per i network statunitensi, di fallimenti nella storia della tv americana in questo settore ce ne sono stati e ce ne sono tantissimi, come "Eli Stone", "Harry's Law"e "Justice", esempi di telefilm finiti male. Ma di contro ci sono stati anche molti successi, soprattutto negli ultimi anni: primo fra tutti "Scandal", o anche "The good wife" e lo stesso "Suits". 


I personaggi sono strutturati molto bene, creati con una buona dose di verve, gli attori che danno il volto ad essi sono a dir poco eccellenti. Strano non incontrare una pecca nel settore attoriale telefilmico, in "Suits" invece ci troviamo davanti a dei veri professionisti del settore, pur non essendo attori di chissà quale fama, ma come sappiamo, non sempre il grande nome fa grande anche il film o il serial. Ed in questo caso, infatti, il creatore Aaron Korsh, insieme al produttore esecutivo Doug Liman, creano un gruppo davvero amalgamato e simbiotico.


La trama è presto detta: Mike Ross (Patrick J. Adams), è un ragazzo molto intelligente con la capacità di apprendere molto velocemente, grazie ad una brillante memoria fotografica. Il suo sogno è sempre stato quello di diventare avvocato, ma è stato espulso dal college. Per un caso fortuito si ritrova però a fare un colloquio per lo studio Pearson&Hardman, come giovane associato di uno degli avvocati più importanti di New York: Harvey Specter (Gabriel Match), che lo prende subito in simpatia e lo vuole al suo fianco, malgrado l'assenza della laurea ad Harvard, requisito fondamentale per far parte del gruppo dello studio legale, ma al signor Specter interessa poco il titolo di studio. Lui è un uomo che ama le belle donne, la bella vita, affascinate e forte, ma poco amante delle ingiustizie.


Mike appena mette piede negli uffici ha un colpo di fulmine per Rachel Zane (Meghan Markle), apprendista, che oltre ad essere una bellissima ragazza è anche molto in gamba, ma non è mai riuscita ad entrare ad Harvad, malgrado il padre, con cui non vive un rapporto idilliaco, sia un ricco avvocato e che potrebbe aiutarla ad entrare nella migliore facoltà di legge americana, ma lei ha sempre preferito cavarsela con le proprie forze. Malgrado l'attrazione reciproca, non riusciranno, almeno fino alla stagione in corso, ad avere una vera relazione, stabile e duratura. La segretaria personale di Harvey è Donna Paulsen (Sarah Rafferty), che - come avevamo già accennato nel nostro articolo di fine anno che racchiudeva il meglio e il peggio delle serie tv del 2013 - è sicuramente uno dei personaggi femminili più belli che si sia visto negli ultimi anni sui network americani. La Paulsen è intelligente, pratica, divertente, sexy, ha tutto ciò che si possa desiderare in una donna, in un'attrice e in un personaggio televisivo. Lei e Harvey sono molto amici, lei lo conosce meglio di qualsiasi altra persona, anche meglio di se stesso e prova qualcosa in più di una semplice amicizia per il suo capo, ma è costretta a tenerlo nascosto. Si potrebbe parlare tanto del personaggio di Donna, ma in realtà bisogna vederla in azione per capire quanto sia forte il ruolo in questione e quanto sia brava la Rafferty a prestarle il volto.


Il cast continua con la figura del "cattivo" di turno, Louis Litt (Rick Hoffman), anche lui un bravo avvocato e un ottimo contabile, ma che viene spesso sottovalutato dai colleghi. L'invidia lo porta ad essere in continua lotta con Harvey, perché di contro quest'ultimo è uno degli avvocati più apprezzati di New York e rispettato da tutti. Infine, a dirigere tutti, c'è la Pearson che da il nome all'azienda: Jessica, che nel telefilm è interpretata dalla sublime Gina Torres ("Matrix", "Serenity", "Alias", "Angel, "Hannibal"), è la fondatrice dello studio legale, insieme a Daniel Hardman (David Costabile). I due però sono ormai ai ferri corti. Jessica si alleerà con Harvey per cercare di far fuori Daniel. Lei stima molto Specter come professionista, ma si troveranno a scontrarsi anche loro in molte situazioni, come quando la donna scoprirà che Mike non è laureato, ma dovrà passarci sopra perché Harvey minaccia il licenziamento se lei denuncerà il ragazzo.


Insomma, ci troviamo davanti ad un legal drama, è vero, ma non non è "uno dei tanti". Intanto perché non c'è il classico legal procedural (ed è un bene) ed ogni episodio quindi non segue un caso diverso, ma c'è una trama che si sussegue e si insegue, diventando sempre più intensa ed accattivante. Una trama che non stanca mai, un serial astuto e vivace, che riesce facilmente ad attirare l'attenzione senza sbavature, senza eccessi, senza scene sanguinolente o soprannaturali. Per una volta viene portata alla luce non solo per la bellezza dei protagonisti, come ormai spesso accade per ovviare ad altre mancanze - come nel caso di "The Vampire Diaries" o di "Teen Wolf" - ma anche per la loro bravura. Malgrado le premesse poco allettanti verso i legal drama, che rischiano un pò tutti di assomigliarsi, qui ci troviamo di fronte ad un telefilm fatto bene. Bisognerebbe avere alle volte l'intelligenza di guardare le cose senza pregiudizi e superficialità e rendersi conto che un buon prodotto rimane tale a prescindere dal genere e da ciò che lo circonda.

Harvey: "Jessica, se non avessi fatto così tanto per me, ora sbatterei la porta".
Jessica: "Se io non avessi fatto così tanto per te, ora ti butterei dalla finestra".


Mike: "Spiegami una cosa. Che differenza c'è tra un socio anziano e gli altri soci?"
Donna: "Non dovevi studiarlo mentre fingevi di andare ad Harvard?!"



Personaggi e doppiatori:
Mike Ross (Edoardo Stoppacciaro)
Harvey Specter (Guido Di Naccio)
Rachel Zane (Francesca Manicone)
Donna Paulsen (Barbara De Bortoli)
Jessica Pearson (Giuppy Izzo)
Louis Litt (Roberto Draghetti)




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