Una donna per amica di Giovanni Veronesi



- “Io ho bisogno di te Francesco. Non è facile"
- “Dimmi ti ascolto”
- “Magari ti sembra una follia"
- “Ma io sono abituato"
- “Sposami”


L'amore ai tempi dell'I-phone quello di Giovanni Veronesi o, per usare un altro luogo comune, esiste l'amicizia tra uomo e donna? In “Una donna per amica” Veronesi torna ai “manuali” dopo “L'ultima ruota del carro”, con una classica commedia di stampo televisivo con il solito Fabio De Luigi/Francesco De Biase, nella doppia veste di avvocato e Consigliere comunale di Lecce della lista civica “Ambiente e libertà” che si batte anche per la salvaguardia degli animali. A dargli una mano la sua amica italo-francese Claudia, ovvero Laetitia Casta, attivista anche lei che di certo non passa inosservata come prepotenza e sensualità, mentre si perde un po' tra gli occhi di ghiaccio di Flavio Montrucchio (ed una scena di sesso molto spinta), un po' nel fascino del violento Adriano Giannini. Le altre donne del film invece, sono molto caricaturali (perchè la bella incontrastata deve rimanere la Casta): una schizzata Virginia Raffaele, un'aggressiva Geppi Gucciari che ha castrato il pene del marito (quanti erano i punti di sutura?), una consigliera sinistroide, Valentina Lodovini (che torna a fare la radical chic dopo il film “Passione Sinistra”), l'hippie Monica Scattini, per non parlare della caratterista Vittoria ed il suo incomprensibile dialetto. E proprio quando viene svelato il mistero, la Casta stupisce dicendo: “Ma non ti accorgi dell'uomo che è accanto a te, o lo prendi o lo perdi. Sposami ti prego. Tu sei un Consigliere comunale”... E ad un certo punto entra in scena Valeria Solarino, diretta dal suo compagno Veronesi, nei panni di Anna la sorellastra di Claudia, inquieta e tossicodipendente ma ancora una volta caricaturale dal linguaggio romanaccio ai tatuaggi: “Se non la smettete comincio a drogarmi” e non ci vuole lei a dire: “Tu sei un uomo da sposare, Franceschino, no quello”. Tra un'elezione ed un nuovo amore, tra scene troppo lunghe (quella dell'etilometro) e di orgasmi eccessivi (uno similare è quello di Verdone nel suo ultimo film “Sotto una buona stella”), finalmente un finale vivo, divertente, dolce anche, sorprendente, con un vittorioso De Luigi, la faccia da schiaffi...

“Questo Paese mette ansia sui sentimenti”

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