Massimo Coppola - Sinceri Oroscopi


Secondo album per Massimo Coppola che torna con questo "Sinceri oroscopi" a ribadire il suo talento in un interessante miscuglio dove il jazz incontra la canzone d'autore e va oltre, pur mantenendo la misura, la coesione, senza cadere in derive più o meno sperimentali. Questo stesso concetto può apparire come il grande pregio di un lavoro del genere e paradossalmente anche il suo limite, in quanto quattordici tracce non sono poche e forse in certi passaggi il nostro poteva anche osare di più. Semplici considerazioni a posteriori per un lavoro che ha pochissime sbavature e che risulta comunque essere variegato il giusto per non stancare.
Si ascolti a tal riguardo "Shy (muscolo interno)": ottimamente arrangiata a risaltare appunto la varietà di toni e atmosfere, è un brano pop jazzy con un intenso parlato centrale, piacevole alquanto il risultato finale:"Se solo ti metti la mano al cuore e il muscolo batte insegnandoti il tempo quello di cambiare che è quello il tempo è l’unico tempo che serve per crescere, crescere e andare..." o restando in tema "Forget enjoy protect ahead": incalzante jazzy funky con virate soul immerso in chiaro scuri, con Massimo Greco alla tromba e la voce di Silvia Felivene: "Forget the past Enjoy the rest Protect your Love Ahead you go" e ancora "Higher walls": variegata funk/rock:"Uneasy God will I pray, but you uneasy, Will you turn me back the same? Don’t believe me? As soon as I can break this higher walls, believe me, I will not hesitate, I won’t hesitate..". 
Altro aspetto caratteristico del polistrumentista pugliese sono le azzeccate aperture melodiche, che contraddistinguono "Number four": brano ampiamente godibile, poggiato su buone aperture melodiche e il sax tenore di Andrea Ferrario che si prende la scena: "Indeed I was a blind man. This Hospital room is singing to me that I need a miracle, somewhere to fly... ", il gioiellino "DireFare": con la chitarra elettrica di Vince a colorare: "E io che non ho niente da dire ma intanto ho tutto il tempo di fare Anch’io vorrei che tutto a un tratto, senza esserne distratto, Il mondo sia accorgesse di me". "Cancellati": sinuosa ballad con ampie concessioni alla melodia col sax soprano di Andrea Ferrario e la chitarra del nostro in evidenza: "Dove sarai tu sognando novecento e ballando lì nel vento, e ancora se... se ci sarai tu saprò resistere saprò non perdere?
"La godibile "Settembre": tra melodia e jazzy:"Io che a volte mento sai non so dirti ciò che ho dentro e metto fuori la mia voce la mia finzione d’allegria e a chi disse tempo al tempo rispondo son felice io sono contento che c’è ancora il mare che ci si può specchiare e batte forte il sole, testa nel pallone, ed anche se è Settembre sembra un pò Dicembre dentro me che ci si può specchiare"... E la conclusiva "More (Loocking for)": folk ballad col sax soprano di Andrea Ferrario e finale solenne:"You are my deepest eye... What am I looking for? And so I hope for a while awhile you’re dancing awhile you’re crying today seems the right time for smiling". Il brano d'apertura "Everything" è invece una ballad tutta giocata sull'accumulo di intensità, col sax soprano in evidenza specie nella parte finale "Yet everything I need you give me your eyes is what I need You’re a flower and a rock a bell in the Ocean ,deep Ocean, my Ocean" come per certi versi è strutturata "Neverending":oscura e rarefatta con un buon assolo di chitarra a chiudere il brano:"In a neverending world We’d been neverending souls". Suggestiva la versione di "Pale shelter": dei Tears for Fears con la voce di Silvia Felivene: "I’m calling you, I’m calling you I ask for more and more How can I be sure?”.

Convincono meno pur essendo brani comunque apprezzabili il funky sinuoso di "Tondo" che si dipana un pò scontato nella melodia del ritornello: "Ma è tempo di andare lontano dove un gioco è sparire le mani chiudono a chiavi la porta del cuore dove hai deciso di stare da solo" e "Adesso (il resto al cesso)": una sorta di marcetta con la tromba di Massimo Greco che si segnala più per la particolarità del cantato e l'invito a vivere del testo: "Verde corallo Nero come asfalto che sei tu a deciderli i colori che sei tu a gonfiarli quei dolori e se puoi vivi adesso!! ...il resto al cesso! ", mentre quella che possiamo definire la titletrack "Petali di fate (sinceri oroscopi)": mood sospeso e evocativo per un testo poetico, con Vince alla chitarra elettrica a punteggiare e il sax tenore di Andrea Ferrario assoluto protagonista è forse la migliore traccia del lotto:"Senti che piango Giuro mai stanco Ecco il mio mondo Prendimi adesso, che da adesso e per sempre rimetto le scarpe, riprovo a sognare, non senza te".

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