Sydney: "Papà, i dirigenti
della McDonald ti aspettano e tu giochi con un pupazzo?"
Simon: "E' un surrogato
emotivo! E non sto giocando, mi sto nascondendo!"
E' arrivato anche in
Italia, grazie al nuovo canale Sky Atlantic, la sit-com della CBS con
protagonisti Robin Williams e Sarah Michelle Gellar, "The Crazy
Ones". Si, proprio una strana coppia, ma calcolando che l'ultima volta in
cui abbiamo visto Robin Williams in tv risale al lontanissimo 1982, con la
serie cult "Mork and Mindy" (Nano, nano, apri il palmo) questo è già di per se un validissimo
motivo, uno dei principali, per guardare "The Crazy Ones", o almeno
per dargli una chance. Un altro fattore che potrebbe essere perché no,
positivo, è la mancanza di risate di sottofondo che spesso riempiono le sit-com
americane, messe lì più per riempire buchi vari che per catturare una risata. Certo,
ci vuole un'ottima fantasia a credere che il Williams e la Gellar possano
davvero essere padre e figlia, però su ciò si può anche facilmente sorvolare. A
conti fatti, la serie in lingua originale assume più valore rispetto alla
versione italiana, in fase di doppiaggio – lo diciamo anche con una punta di
amarezza considerando che l'Italia rimane un'eccellenza nel settore – e ciò fa
risultare la sit-com meno efficace. La serie ruota completamente intorno alla
figura dell'attore Robin Williams e per quanto il doppiatore sia bravo (a
prestargli la voce è il consueto nonché storico Marco Mete), ci sono dialoghi
che tradotti perdono molto del loro fascino originale.
La serie, considerata una sit-com,
anche per la durata di soli venti minuti ad episodio, tipici appunto delle
classiche sit-com statunitensi, in realtà sembra un ibrido, non è completamente
un serial, ma non è neanche una situation comedy a tutti gli effetti.
Ovviamente il rapporto padre-figlia è al centro della storia, in cui Williams,
che qui interpreta Simon Roberts, eccentrico e insolito titolare di un'agenzia
pubblicitaria di Chicago, ha tra i suoi dipendenti la figlia, che è anche
direttore creativo, Sydney, come abbiamo già detto interpretata da Sarah
Michelle Gellar, indimenticabile Buffy del telefilm omonimo, grande cult di
fine anni '90.
Tra i due c'è un rapporto molto
particolare, fatto prevalentemente da contrasti, ma è anche un rapporto
affettuoso e questo è un bel punto di forza della trama. Lei, a detta del
padre, è identica alla madre. La differenza tra i due non è solo quella
palesemente fisica, ma anche caratteriale, si percepisce subito che Sydney è
più algida, equilibrata e razionale, lui invece agisce d'impulso, senza pensare
troppo alle cose, spesso mettendo nei casini l'intero team che lavora per lui.
Alle sue dipendenze troviamo il copywriter Zach Cropper (James Wolk),
sorprendente spalla destra di Simon, che riesce a tener testa ad un attore del
calibro di Williams, riuscendoci molto bene - nel Pilot i due si mettono a
canticchiare un motivetto orribile, ascoltati dalla cantante Kelly Clarkson
(guest star dell'episodio), per convincerla ad accettare di cantare per la
pubblicità della McDonald, momento davvero spassoso - poi troviamo il direttore
artistico Andrew Kennedy (Hamish Linklater), forse il personaggio meno incisivo
della serie, almeno nelle prime fasi, ed infine il curatore editoriale Lauren
Slotsky (Amanda Setton), svampita e un po' fuori dagli schemi, anche lei
personaggio non molto riuscito.
Alla fine di ogni episodio ci sono i
dietro le quinte e gli errori dal set, momenti veramente divertenti che ci
portano a scoprire l'altra faccia della serie. Quelle scene che di solito non
ci mostra mai nessuno, ma che fondamentalmente sono l'altra faccia della
medaglia e che purtroppo troviamo soltanto nei contenuti extra dei cofanetti
dvd. Non un’innovazione s’intende, ma fa sempre la sua esilarante parte del tutto.
Creatore della serie è David E. Kelley, poco conosciuto nel mondo telefilmico,
in quanto questa è la sua prima sit-com, in realtà la sua passione sono i
legal/drama; è stato co-creatore di cult come "Ally McBeal" (1997/2002)
e "Boston Legal" (2004/2008).
Gli ascolti ballerini non hanno
ancora fatto decidere la CBS sulle sorti della serie, malgrado il Pilot di
"The Crazy Ones" sia stato seguito negli States con una media di
oltre quindici milioni di telespettatori ed un raiting del 4%, roba che solo
"The Big Bang Theory" e "Modern Family" ormai possono
permettersi. Ma via via le cose sono andate a scemare sempre più. La critica,
da parte sua, non ha di certo aiutato. La maggior parte dei critici
statunitensi non ha apprezzato la sit-com. Osservando però quello che
quest'anno è andato in onda dall'ottobre scorso ad oggi, tenendo in
considerazione le innovazioni dell'habitat sit-com, non possiamo non
considerare che "The Crazy Ones" sia una delle poche nuove proposte
ben riuscite in questa stagione tv, perché oggettivamente i vari network
quest'anno non si sono applicati molto e non hanno brillato di certo in
fantasia. Di novità decenti, soprattutto in questo settore, ce ne stanno
pochissime, e "The Crazy Ones" è una di queste, perché ha la giusta
dose di divertimento, senza strafare, ma tenendo intatta l'attenzione per l’episodio;
i due protagonisti sono diversi tra loro ma amalgamati molto bene e nel cast
c'è classe e si vede. E poi, Robin Williams fa il Robin Williams, e c'è poco da
fare, è proprio bello rivederlo in azione.
Personaggi e doppiatori:
Simon Roberts (Marco Mete)
Sydney Roberts (Barbara De Bortoli)
Zach Cropper (David Chevalier)
Andrew Kennedy (Alessandro Quarta)
Lauren Slotsky (Ilaria Latini)
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