Cesare Cremonini - Logico


Se "La teoria dei colori" aveva segnato un passo preciso e importante della carriera di Cesare Cremonini, tendendo a una forma pop sempre più ricercata e ricca di suoni, con un cantato meno enfatico e protagonista, il nostro in questo "Logico" compie il conseguente e da noi auspicato passo in avanti che si porta appresso la gamba, asciugando il tutto, lavorando quasi per sottrazione, essenziale per certi versi e incisivo. La sovrastruttura a tratti pomposa di certi arrangiamenti, di certe frasi, sia musicali che testuali, in questi brani scompaiono come per incanto, ma si sente il lavoro dietro, per non essere facile, banale... eppure comunque semplice, per arrivare e coinvolgere, si sente la ricerca sonora e non c'è manierismo che dir si voglia perchè si sente l'efficacia delle soluzioni adottate. E' un autore maturo Cesare e lo era anche prima a dirla tutta, ma tra questi solchi ha trovato la chiave di volta, la misura del suo talento, un equilibrio... naturale... "logico":

"Intro blu": poco meno di 40 secondi di violini in apnea...

"Logico #1":"per ogni domanda componi un verso non siamo soli in questo universo"  avvolgente con echi vintage anni '80 a conferire solennità al corpus, costruita su un continuo crescendo d'intensità, è il primo singolo estratto... dove a dispetto di Marmellata #25 qui a quanto pare è già buono il primo take: "e non succede quasi mai a due come noi credere che sia possibile trovare un complice in questo disordine tracciare un orbita nell'atmosfera amore mio la logica non è sincera"

"Greygoose": "ma scendi più giù vieni a darmi il buongiorno" dissacrante e godibile beat sulle parole d'amore che in fondo "non viene mai una volta sola".. "non so più che dico Angelina, mi basta non sapere chi sei"

"Io e Anna": ballad diradata, quasi l'altra faccia della medaglia della traccia precedente, sia per il repentino cambio d'atmosfere, sia per il tema trattato, la fine di una storia d'amore:"ti ho vista consumarti fino a diventare polvere lo so che vuoi lasciarmi perchè non lo sai nascondere"

"John Wayne": "la vita reale ci insegna a cambiare, prova a spiegare il tuo ruolo qual'è" marcetta country sulla dicotomia tra personaggio pubblico e privato, con appropriati inserti strumentali in particolare delle chitarre 

"Fare e disfare": coretti, ritmiche retrò e aperture melodiche per un mood malinconico che bene viene sviscerato nello strumentale finale affidato ai fiati: "vorrei fermare il tempo e viaggiare svegliarsi lontano non può farci male"

"Vent'anni per sempre": "se ci pensi lo sai che invecchiare non è intelligente" anni'60, un pò d'inglese, spensieratezza e pillole di saggezza: "se gli altri cambiano il trucco è non cambiare niente" 

"Quando sarò milionario":"tutti vedranno che avrò una bellissima moglie al mio fianco, una moglie da milionario però" cantilenante marcetta dedicata al padre, che dimostra come Cremonini abbia intrapreso un percorso che lo porta a distaccarsi in un certo qual modo dal suo vecchio sound, meno ridondante e incisivo più atto a sperimentare nuove soluzioni... si ascolti a tal proposito il ritornello... e stiamo parlando a nostro modo di vedere del brano più debole dell'album

"Se c'era una volta l'amore (ho dovuto ammazzarlo)": brano dal forte sapore autobiografico che parla del divorzio dei genitori del nostro: "io conosco mio padre, così un giorno si è tolto le scarpe e ha iniziato a volare",ballad ad ampio respiro melodico, voce spiegata, cambi d'atmosfera, profumi d'antan.

"Cuore di cane":"si può essere felci di così solo questo vorrei chiederti si può essere più felici di così ma chi siamo noi per perderci" ballad soffusa con venature soul nel ritornello, suggestiva e intensa.

"Cos'hai nella testa?":c'è sempre qualcosa che passa o che resta, tremila pensieri, però in quella testa qualcosa di buona ce l'hai" eterea sorta di ninna nanna, ancora a leggere tinte soul a chiudere l'album in maniera confacente:"facciamola insieme la strada che resta magari ci porta alle Hawaii" .

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