Orphan Black


Incipit strepitoso per questo telefilm della BBC America. Trasmessa dal 30 marzo 2013, "Orphan Black" ha già collezionato un bel po' di premi e diverse nomination importanti. La serie ha molti punti di forza, non solo nella trama, che è comunque nuova e accattivante, ma anche per la protagonista Tatiana Maslany, che ha già vinto per questo ruolo un Critics' Choise Television, un TCA Award e un Canadian Screen Award, candidata come migliore attrice protagonista agli ultimi Golden Globe e ai Satelliti Award. La Maslany interpreta diversi personaggi, si trasforma, anche ovviamente grazie all'aiuto delle costumiste e del trucco, ma è la sua mimica facciale a rendere perfetto ogni personaggio che interpreta. Riesce a passare dalla strafottente, truffatrice e disadattata Sarah, alla poliziotta Beth, dalla mamma perfetta Alison, fino ad arrivare all'assassina Helena. Non stupisce quindi come la Maslany abbia fatto incetta di premi per il ruolo in questione.


Ma andiamo a parlare più approfonditamente dell'incipit: ci troviamo sul treno, Sarah Manning, ragazza orfana vissuta cambiando famiglie di continuo, che vive allo sbando tra droga e furti vari, si appisola sul suo braccio ascoltando i The Clash. Scesa dal treno, alla stazione, si ferma in una cabina telefonica, per avvertire la madre che è appena tornata in città e vuol rivedere sua figlia. Sarah, infatti, è mamma, ma alcuni anni prima ha dovuto abbandonare la figlia Kira, nelle mani della sua madre adottiva, Siobhan Sadler (Maria Doyle Kennedy), che è a sua volta anche madre adottiva di Felix Dawkins (Jordan Gavaris), suo migliore e unico amico. Mentre parla al telefono vede in lontananza una donna che piange, che si toglie le scarpe e la giacca elegante e le poggia per terra, insieme alla borsa. Sarah chiude subito la chiamata e a piccoli passi si avvicina alla donna, non capendo cosa questa stesse facendo, ma quando questa si gira, Sarah scopre che ha la sua stessa faccia, è identica a lei. La donna però si butta immediatamente sotto il treno che sta per transitare sui binari. Sarah quindi decide di rubarle la borsa e scappare, per scoprire chi fosse. Decide di assumerne l'identità: la donna suicida si chiamava Elizabeth Childs.


Sarah vuole scappare con Felix e Kira, così si appropria dei soldi in banca della defunta Elizabeth, ma non riesce a scappare per diversi imprevisti e ben presto scopre che ci sono altre ragazze uguali a lei. Conoscerà anche Alison e Cosima, due suoi cloni e scopre che ce ne sono diversi sparsi nel mondo e che qualcuno sta cercando di ucciderle una dopo l'altra. Per Sarah inizia un'avventura al limite dell'impossibile, tra esperimenti scientifici e faccia a faccia con sosie in fuga come lei, mettendo a rischio sia la sua vita che quella della piccola Kira. Nel cast troviamo anche il fidanzato di Elizabeth, Paul Dierden (Dylan Bruce), che rimarrà nella trama anche dopo la morte della sua compagna, perché Sarah continuerà a fingersi Elizabeth e perché in realtà è anche lui coinvolto nella storia della clonazione; è in realtà un "osservatore"; Vic (Michael Mando), ex fidanzato di Sarah; ed infine Arthur "Art" Bell (Kevin Hanchard), detective collega di Elizabeth, che inizierà a sospettare che ci sia qualcosa di strano nel comportamento della sua collega che non sembra più la stessa.


"Orphan Black" non è il "solito" telefilm ma qualcosa di più, perché è il classico serial che ti coinvolge sin dal pilot e cattura l’attenzione del telespettatore. Adrenalinica e ansiogena quanto basta, questa serie piomba a ciel sereno sulla monotonia che ormai coinvolge il panorama telefilmico mondiale. La serie unisce drama, thriller e fantascienza, con quel pizzico di noir che non guasta. Si parla di clonazione umana, argomento scottante ormai da anni, e porta a chiedersi: cosa succederebbe se scoprissimo che al mondo non siamo dei singoli individui? Che ognuno di noi ha dei sosia, dei cloni perfetti? Ma in "Orphan Black" si parla anche del mondo delle sette, di followers che seguono un comunicatore ed una determinata corrente di pensiero, un po' come accade in "The Following", ma qui si nascondono molto meglio, tra le persone comuni. Le puntate sono un susseguirsi di colpi di scena, per questa sorta di saga che ha una costante fondamentale: vive nel perfetto equilibrio tra realtà e fantascienza.



Ideata da Graeme Manson ("Flashpoint") e John Fawcett ("The Bridges") la serie, che è partita il tre giugno scorso sul canale Premium Action di Mediaset, non innova in quanto nel prologo ci venie in mente "The Ringer" che metteva in risalto la storia di due donne, due gemelle, una delle quali prendeva il posto dell'altra, data per morta. Ma in quel caso c'era una staticità di fondo e la serie non riusciva mai a decollare nel corso degli episodi, tanto da fermarsi alla fine di una prima stagione deludente, perché inevitabilmente la serie ruotava tutta sulla figura di Sarah Michelle Gellar e sulle due donne che interpretava, senza aggiungere nulla alla trama, cosa che invece non succede in "Orphan Black", i cui dieci episodi, che compongono la prima stagione, creano il giusto pathos che accompagna fino alla svolta della final season - che non è poi proprio un finale, visto che la seconda stagione sta già andando in onda negli States - accompagnati dai mille volti che rendono la Maslany, una delle scoperte più sorprendenti degli ultimi anni del settore attoriale.



L'attrice in questo ruolo, non si sdoppia solamente come è successo già ad altri attori prima di lei, ma frammenta la sua personalità mettendole tutte al servizio dei diversi personaggi che interpreta. "Orphan Black" è anche una delle prime produzioni originali della BBC America, che ha anche deciso di dare ad ogni puntata il titolo preso da una citazione di "Le origini della specie" di Charles Darwin. Non si può non fare a meno di dare una chance a "Orphan Black", e non solo per gli amanti del thriller fantascientifico, ma anche per coloro che amano l’intrigo, la suspence, l'adrenalina pura alla "Revenge" e per tutti quei curiosi che non si stancheranno mai di scoprire cosa si cela in fondo ad una storia. Noi vi consigliamo di vedere il pilot e siamo sicuri che rimarrete folgorati da un telefilm che lascia indubbiamente il segno.


Personaggi e doppiatori:
Sarah Manning (Joy Saltarelli)
Felix Dawkins (Manuel Meli)
Paul Dierden (Marco Vivio)
Arthur Bell (Riccardo Scarafoni)
Vic Schmidt (Paolo Vivio)

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