L'Italia è una Repubblica fondata sulla Germania


Dopo aver commentato da par nostro i mondiali brasiliani e visto le numerose visite ricevute dai vari articoli sull'argomento, ci soffermiamo sulle nostre "amenità necessarie" ancora una volta, per disquisire amabilmente con voi lettori dell'annoso passatempo estivo del calcio mercato, che meglio di chiunque altro, rappresenta per l'appunto tale necessità delle amenità a dirla tutta ed è una linea retta e che sembra non aver fine su quanto avevamo asserito sulla competizione che ha visto la Germania trionfare. Rimarcavamo infatti, tralasciando i paragoni politici che ci sembrano un pò esagerati ed esasperati, che la scuola calcistica italiana è ampiamente sotto il livello di guardia, cosa tra l'altro confermata dal benemerito ex commissario tecnico Cesare Prandelli nell'ennesima intervista tra l'altro e progetto tecnico fallito a parte dalle parti di "Galatasaray" ridente zona di Istanbul "L'Italia è una repubblica fondata sulla Germania" canta "Lo Stato Sociale con Max Collini" ma la mancanza di talento, di strutture, di voglia di emergere e fare emergere è oggi quanto di più lontano dal mondo pallonaro di casa nostra. 
Le attuali questioni riguardanti acquisti e cessioni nel bel paese ne sono la più ampia dimostrazione. Partiamo come esempio dalla Juventus imbattibile o quasi (in Italia si intende) dello scorso anno,  che Conte o non Conte, ma... non si può non partire da Conte, un tecnico, ex capitano da giocatore, che lascia la squadra che ama perchè... al di là di tutte le disquisizioni e le voci, sa che è difficile anche per semplice casistica, ripetersi in Italia e che è perlomeno impossibile vincere in Europa... lascia allora, da vincente, in Italia, dove i competitors sono quelli che sono e rinuncia a esser comprimario in una Champions League dove l'anno prima non hai nemmeno passato le eliminatorie.


Si può parlare di un discorso egoistico, di stress, di scelte di mercato non soddisfacenti, di reale impossibilità appunto di competere, avvicinandoci alla questione. Ma il dado è tratto e il dato è bello che fatto, tralasciando i motivi di Conte, Suarez il vampiro passa al Barcellona di Messi e Neymar per una cifra che sfiora i novanta milioni di euro, James Rodriguez il miglior prospetto mondiale, sta prendendo la via di Madrid per una cifra di pochissimo inferiore e ancora, un difensore come David Luiz, uno dei peggiori in campo nella debacle contro la Germania è passato al Paris San Germain per cinquanta milioni di euro.... come a dire che così ti passa la voglia... ma c'è ancora Cuadrado, Vidal, magari pure Balotelli, che si sa il mercato è sempre in movimento e ancora che il mercato è drogato, che il fair player finanziario era una "solenne minchiata" e via dicendo. L'Italia pallonara contrappone a questo stradominio una sorta di "ritorno al futuro", basti pensare a Keita, Cole, Evra', Alex, Vidic... ex campionissimi, quanto meno per via dell'età che rappresentano il nostro senso di rivalsa verso quello che oggi è il "Mercato", cioè Spagna, Germania, Inghilterra, Francia e ci fermiamo qui per non acuire la lama, ma questo è, questo siamo oggi... e nonostante gli errori fatti al mondiale, ci tocca dar ragione a Prandelli, che poi va bene l'esperienza, ma si deve anche correre.  Ma non siamo solo la patria dove i grandi che furono vengono a svernare come si suol dire, siamo anche quelli del contro riscatto, restiamo a Torino e sulla Juventus, tralasciando la vendita del capocannoniere della scorsa serie A, Ciro Immobile, l'acquisto di Morata dal Real Madrid, per una cifra vicina ai venti milioni, con la possibilità del Real di ricomprare il giocatore due anni dopo, aggiungendo una decina di milioni in più, che senso ha? 


Lo stesso fece a dire il vero la Roma, con Bojan qualche anno fa, ma davvero le nostri grandi squadre si sono ridotte a far crescere i giovani virgulti altrui? Tra l'altro è la stessa operazione a grandi linee che la stessa Juventus ha fatto con il Sassuolo per il promettente Berardi e anche con Zaza per esser precisi... sarà che l'abolizione delle comproprietà (tipica italiana) ha mandato tutti in confusione ma c'è un limite quanto meno, qualcosa che torni? Cerchiamo di far chiarezza, non stiamo dicendo che i campioni "spremuti" tra virgolette non servano alle nostre squadre, anzi, ma che siamo diventate delle seconde scelte è appurato, certificato, anche da certe operazioni, dove, esempio lampante, al momento la migliore squadra italiana, invece di valorizzare un proprio giovane (Berardi), preferisce puntare su uno straniero (Morata), col rischio concreto di perderlo due anni dopo, perchè "troppo forte". E' questo che non convince e fa paura, per il nostro calcio, in europa, nel mondo e per la nostra nazionale, che inevitabilmente, qualunque sia il ct, si troverà di fronte a una serie di pochi eletti, "azzurrabili" che inevitabilmente finiranno per mancare in qualcosa, che sia gioventù o esperienza che poi è comunque pacifico, più grave che sia la mancanza di talento perchè tutto gira contro, a formarlo, costruirlo e lanciarlo "il campione del futuro". 


Poi si può disquisire ore sul fatto che una volta l'under 21, senza andare troppo lontano pensiamo all'era Vicini, era lo scalino propedeutico della nazionale maggiore o del fatto che gli stranieri che arrivavano in Italia si chiamavano Zico, Socrates, Falcao, Platini, Maradona, etc... ma è pur vero che qualcosa bisogna necessariamente fare per salvare il nostro calcio al di là del tempo e delle condizioni che passano. Al di là dei soldi, delle frontiere, del libero mercato, degli sceicchi... l'ingegno, la fantasia, l'intelligenza di un popolo, l'arte di arrangiarsi italiana, deve tornare a venire fuori prepotentemente e non nel prestito col diritto di riscatto ovviamente. Si trovino i soldi piuttosto, sembra facile, eppure il Manchester... un miliardo!!!  E gli stadi, il marketing, l'ingerenza degli ultras violenti, i giovani, un paese per vecchi... la Merkel... Barbara vuole i quarantenni, Andrea li vuole quarantenni ed ex calciatori, Beppe li vuole in streaming in ogni caso e Matteo ha di certo ben altre gatte da pelare, Silvio è stato assolto e l'Italia... si sente tanto bene?

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