Motive


“Motive” è un altro poliziesco, ma stavolta arriva dal Canada che, si sa, ama i gialli e i thriller dal forte impatto emotivo. Già qualche tempo fa abbiamo parlato di un altro poliziesco canadese: "Cracked". In quel caso si parlava di crimini legati alla schizofrenia; qui invece, il comune denominatore sono i crimini legati alle relazioni tra killer e vittima. C'è sempre un legame sociale tra i due, che può essere allievo-professore, zio-nipote, o altro, ma la cosa importante da sottolineare è che il telespettatore sa subito, dalla prima scena, chi è la vittima e chi il carnefice. Ovviamente man mano che passano i minuti scopriremo come, quando, dove e soprattutto perché avviene il crimine. Questo è "Motive". Nulla di innovativo, niente di sorprendente, ma non è una serie da buttare, anzi, tutt'altro. E' una serie ben fatta, la trama è creata ad arte per far sì che ogni episodio sia trascinante al punto giusto. Si vede che i canadesi producono serie Crime da anni e la professionalità è palese anche in questo prodotto targato CTV.


La scientifica, i medici legali, i detective, creano una bella squadra ed il tutto funziona, malgrado la mancanza di idee nella struttura base. Il police procedural ci sta, la poliziotta col sesto senso acuto pure, i killer detestabili sono congeniali, quindi ci troviamo di fronte al più classico poliziesco, tipo "Colombo", per intenderci. Ma cosa si può pretendere dal genere ormai nel 2014? Ne abbiamo visti e rivisti a migliaia, da quelli più famosi e di successo: "C.S.I.", "Criminal Minds", "NCIS" - che abbiamo messo a confronto qualche giorno fa - ma anche quelli che non hanno avuto alcuna rivalsa, malgrado avrebbero meritato più attenzione, come "Day Break", bellissima serie del 2007, in cui il protagonista, interpretato da Taye Diggs ("Private Practice"), rivive una giornata da incubo più e più volte, o "The Forgotten", poliziesco del 2010 della ABC, in cui un gruppo di poliziotti indaga su casi ormai chiusi da tempo rimasti irrisolti.


Eppure "Motive", a differenza di questi telefilm appena citati che non hanno superato la prima stagione, è già al secondo capitolo ed a quota 26 episodi, tredici per anno. Quindi il pubblico ha apprezzato e la critica non ha completamente disdegnato. La serie che nasce, come abbiamo già detto, in Canada, sul network CTV, visto il successo in patria, è approdato addirittura sulla ABC la scorsa estate, anche lì con un discreto consenso di pubblico e quindi lo stesso network ha deciso di mandare in onda la seconda stagione dal 21 maggio. Quindi un plauso va a "Motive", perché in un periodo di profonda crisi seriale e in un momento in cui le idee scarseggiano, questo poliziesco funziona, è ben fatto, quindi ci aspettiamo che prima o poi approdi su qualche canale italiano, magari su Giallo o su Top Crime per restare in linea con il genere.


La squadra è composta dal detective Angie Flynn, interpretata da Kristin Lehman, mamma single con uno spiccato sesto senso nel fiutare gli assassini ed i non colpevoli; il detective Oscar Vega (Louis Ferrera), il sergente Boyd Bloom (Roger R. Cross); il detective Brian Lucas (Brendan Penny); la dottoressa della Scientifica Betty Rogers (Lauren Holly), il personaggio che si può definire il più "innovativo", ed infine il figlio di Angie, Manny Flynn, interpretato da Cameron Bright. Per chi ha ancora voglia di "crimine" questo telefilm è decisamente un prodotto fatto bene ed un egregio passatempo senza troppe pretese.


Personaggi e doppiatori:

Angie Flynn (Laura Romano)
Oscar Vega (Stefano Alessandroni)
Brian Lucas (Edoardo Stoppacciaro)
Betty Rogers (Roberta Pellini)
Manny Flynn (Daniele Raffaeli)

Boyd Bloom (Massimo Bitossi)

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