Reign


La "The CW" è riuscita nell'impresa di creare una serie storica, anche se effettivamente di "storico" c'è poco o niente, sotto forma di telefilm adolescenziale, facendo così perdere qualsiasi attrattiva interessante che potesse portare la serie ad un livello un po' più alto. Diciamo subito che "Reign" è un drama che unisce intrighi e amori, senza lasciare il segno. Il rinnovo di "Reign" è stato fino all'ultimo in bilico, visti gli ascolti poco convincenti, ma alla fine è stata data una seconda possibilità a questa serie che racconta la vita di una Maria Stuarda (Adelaide Kane) ancora fanciulla che si ritrova promessa sposa all'erede al trono di Francia, Francesco (Toby Regbo). Il tutto si svolge nel 1557, in un'epoca di guerre, di re e regine, di incontri e scontri, tra balli in maschera e tradimenti. Arrivata in Francia, Maria, giovane regina di Scozia, dovrà fare i conti con una suocera troppo presente e crudele, Caterina 'de Medici (Megan Follows) ed un Re Enrico (Alan Van Sprang) che più che gestire il suo regno o combattere per la patria, passa da un letto all'altro riempiendo di nomi la sua lunga lista di amanti. Tra queste troviamo Diane de Poitiers (Anna Walton), da cui ha avuto un figlio, Bash (Torrance Coombs), ovviamente illegittimo, ma la donna sta facendo di tutto per far avere al figlio il titolo nobiliare che gli spetta.


Ovviamente, ma sembra quasi inutile sottolinearlo, Bash, si innamorerà a sua volta di Maria, così si creerà fin da subito la prevedibile diatriba amorosa tra i due fratellastri e la regina di Scozia. Altra amante di Re Enrico è una delle dame di compagnia della Regina Maria, Kenna (Caitlin Stasey), giovane ed inesperta, diventerà ben presto l'amante prediletta del Re. Le altre dame di Maria, sono Lola (Anna Popplewell) e Greer (Celina Sinden). Il cast fa un po' acqua da tutte le parti, il reparto attoriale è quasi del tutto sconosciuto ed il perché lo si capisce sin dalle prime traballanti battute. Nel corso della prima stagione, la trama, già di per se priva di particolarità che possano attirare effettivamente l'attenzione, si perde in banalità evitabili che ovviamente non sono aiutate dalla sezione attoriale, che non reca forza alla storia, ma rende tutto ancora più debole e scarso. Nessun settore è effettivamente risparmiato, dal cast alla regia (che cambia spesso nel corso della prima stagione, ma che è per lo più affidata a Brad Silberling), dalla scenografia ai costumi, per poi arrivare ai dialoghi e alla sceneggiatura. Insomma niente funziona al meglio.


A tutta questa mediocrità va aggiunta la presenza di un personaggio che poco si amalgama col resto della storia, stiamo parlando di Nostradamus, ebbene si, quel geniale e controverso astrologo, medico, scrittore e profeta, vissuto tra il 1503 ed il 1566, qui diventa un inutile servitore della regina Caterina. L'epoca è più o meno quella, solo che nel 1557, anno della narrazione degli eventi di "Reign", Nostradamus dovrebbe avere più di 50 anni, invece l'attore che da il volto ad uno dei più grandi profeti (per alcuni solo un millantatore) di tutti i tempi, è il poco più che trentenne Rossif Sutherland, fratello di Kiefer e figlio del grande attore di teatro Donald. Si aggiunga il fatto che la serie non sfrutta per niente il fascino del "personaggio" Nostradamus, anzi, lo distrugge completamente facendolo diventare una specie di medium con delle visioni, stile Allison Dubois - protagonista del bellissimo telefilm andato in onda tra il 2005 e il 2011 sulla NBC, dal titolo "Medium", appunto - che ovviamente non fanno altro che apportare ancor meno credibilità al telefilm in questione.


La serie - che va in onda per tutta l'estate in prima visione assoluta, relegato giustamente nella domenica pomeriggio di Rai Due - sembra quasi una versione "storica" ed antica di “Gossip Girl”, senza cellulari che squillano continuamente portando le news in giro per le strade di New York… qui invece c’è il chiacchiericcio dei vari personaggi che porta il pettegolezzo a Corte. Quel pizzico di macabro dato dalla inutile – in questo caso – presenza di Nostradamus e da strani individui che si aggirano nelle segrete della reggia, non fanno altro che creare ancor più un alone di sbigottimento generale. Prevedibilità e banalità sono all'ordine del giorno… peccato. Peccato, perché, anche se l'idea non è originale, quella di cui si parla in "Reign" è un'epoca che, con una sceneggiatura ed un cast migliore, potrebbe avere decisamente più senso e più impeto. Soprattutto in un periodo telefilmico in cui l’ambientazione più o meno storica funziona, vedi soprattutto il successo de “Il Trono di spade”. Le ideatrici Laurie McCarthy e Stephanie Sengupta invece hanno deciso di prendere personaggi leggendari e metterli alla mercé di una trama che vorrebbe essere seriosa ed intrigante, ma che invece riesce solo a diventare una farsa ridicola e fondamentalmente tediosa.


Personaggi e doppiatori:

Maria Stuarda (Veronica Puccio)
Caterina 'de Medici (Cinzia De Carolis)
Bash (Luca Mannocci)
Principe Francesco (Manuel Meli)
Greer (Gaia Bolognesi)
Kenna (Alessia Amendola)
Lola (Letizia Ciampa)
Re Enrico (Alessio Cigliano)
Diana Di Poitiers (Marzia Del Fabbro)

Nostradamus (Edoardo Stoppacciaro)

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