Il sequel del prequel di una saga più che epica ma che per i valori che vuole trasmettere risulta didascalica sin dal suo incipit: "Gli esseri umani si sono distrutti a vicenda, noi siamo una famiglia" anche se non sarà proprio così e la divisione buono e cattivo si erge preponderante, si capisce benissimo quale sono le corde, il discorso che Matt Reeves vuole apportare a questo nuovo capitolo. Come nel precedente film (a morale ecologica), piacciono sicuramente le ambientazioni scelte, la varietà per così dire di generi all'interno, ma la passione e il mistero, il fascino per il dipanarsi della storia in se, latitano e non c'è colpa ne inganno, ma solo l'abuso perpetrato a una storia ampiamente sviscerata, al quale è difficile se non impossibile aggiungere sotto testi o quanto altro. In sintesi, la pellicola non dispiace di certo, ma gli eventi non riescono a prendere fino in fondo e la morale è ampiamente annuciata, nessuno è buono, nessuono è cattivo, fino in fondo, fra sopravvivenza, istinto e punti di vista. Si può vedere, è sicuramente un buon prodotto, realizzato con cura, che ha un taglio, dalle atmosfere alla fotografia, all'action... che riesce ad abbinare freddezza e intimità in un ossimoro riuscito, grazie anche ad una buona squadra attoriale, composta da Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Keri Russell, Toby Kebbell... ma "Il pianeta delle scimmie" a cui fare riferimento rimane assolutamente l'originale.
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