Intervista e resoconto live Bruno Biriaco e i Saxes Machine - Marsala Jazz Estate (31 luglio 2014)



Il “Marsala Jazz Estate”, dopo la prima serata “contaminata” e “free” con Ettore Fioravanti e la sua band “I Traditori” ha proposto un altro concerto di grande livello virando verso i suoni classici delle big band anni '40, '50 e con gli standard jazz dell'epoca rivisitati per l'occasione dal maestro Bruno Biriaco e dai Saxes Machine, una mini orchestra composta dalla sezione ritmica e dai fiati che non si è risparmiata, nell'ensamble, di regalare assoli e di entusiasmare il pubblico presente al Complesso Monumentale San Pietro, un ex convento adattissima location per l'evento. Il maestro Bruno Biriaco, con la sua esperienza ultra cinquantennale, ci ha fatto tornare nei locali del tempo, quando la musica di New Orleans nacque, a Dizzy Gillespie, Duke Ellington, Jimmy Jouffrè, Nick La Rocca. Rievocazioni “non nostalgiche” per carità, ce lo ha detto nell'intervista rilasciataci poco dopo il sound check lo stesso Biriaco e ne abbiamo avuto conferma nel corso del concerto. Con lui sul palco un'orchestrina formata da titani della musica italiana, per farvi qualche nome, Gianni Oddi, famoso sassofono solista di Ennio Morricone, Massimo Moriconi, bassista prediletto di Mina, Gianni Savelli che suona in tour anche con Cocciante, Vanoni ed altri artisti pop-rock (Barbarossa, Rei, ecc.), Stefano Sabatini, raffinato pianista che ha iniziato nei Kaleidon con Tony Scott, poi con Boltro e con i più grandi musicisti internazionali. Ma Biriaco tra un pezzo e l'altro, ha anche regalato oltre 50 anni di carriera, di chicche (“Saint Thomas è il primo brano che proposi quando nacque la band”), discutendo di musica (“Il jazz sviluppa un concetto verticale della musica”) annunciando anche una news: la Sony dovrebbe ristampare un disco dei Perigeo che darà vita, perchè no, anche ad una reunion per l'occasione. Abbiamo incontrato Biriaco ed abbiamo fatto una bella chiacchierata con lui.


Oltre 50 anni nel mondo della musica e del jazz in particolare, ne ha visto il cambiamento e l'evoluzione. Oggi in che “stato” si trova il jazz in Italia?

Oggi per fortuna si esprime attraverso grandi professionalità, una volta era una musica di appassionati e dilettantistica ma ora il contingente di musicisti preparati è vasto e conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

Marsala Jazz Estate” è un evento che si propone di riportare, dopo anni, il jazz in una città che ne ha vissuto il “lusso”, con grandi personalità che hanno calcato i palchi della moderna Lilibeo. Bisogna puntare su eventi come questo?

E' un onore per me essere presente ad una manifestazione del genere viste anche le difficoltà che ci sono su questo fronte professionale. Mi piace l'esperienza anche perchè sono per parte siciliano, mio padre era di Catania, quindi so che il pubblico siciliano è critico ed esigente, per cui è uno stimolo in più.


Cosa ascolteremo questa sera, sul palco di questo ex convento molto suggestivo, con quella che si può definire una vera e propria mini orchestra?

I Saxes Machine sono un gruppo che sintetizza le sonorità delle big band di una volta, composti da una sezione ritmica e dai fiati che faranno ascoltare il repertorio classico del jazz, gli standard non solo in chiave nostalgica. Pochi musicisti sono in grado di affrontare un repertorio così impegnativo: da Thomas a Ellington, da Jouffrè a Gillespie. Nel gruppo ci sono delle colonne: Gianni Oddi, Massimo Moriconi, Stefano Sabatini. Faremo anche pezzi originali nati nel '78 con il disco “Nouami”. Insomma, una piccola “big band” formata da grandi musicisti italiani, molti di fama mondiale, un gruppo formatosi dopo la fine del Perigeo, il mio gruppo.


Lei è qui anche per dei seminari in cui insegna a circa 18 ragazzi la Musica d'Insieme. Quanto è importante valorizzare i giovani artisti e come si può puntare su di loro?

Sul piano professionale cerco di dare informazioni ai ragazzi che possano aiutali sul piano tecnico-musicale, cosa che una volta per noi era difficile trovare. Oggi c'è una realtà che penalizza la cultura e non si dovrebbe, perchè la cultura è aggregazione, comunicazione, organizzazione, non investire sulla cultura è pericoloso e poi oggi abbiamo tantissimi talenti.



Di esperienza ne ha tantissima e ha incontrato e collaborato con i più grandi musicisti internazionali. Qual è l'incontro della sua vita o il momento che ricorda con particolare affetto.

Sicuramente sul piano musicale sono due: il primo con il Perigeo e l'esperienza importantissima con la casa discografica RCA e tanti sogni realizzati. Il secondo è aver aperto, proprio con il Perigeo, il concerto dei Weather Report, padri del jazz fusion, come band di supporto. Ma abbiamo suonato anche con Johnny Griffin, George Coleman.

Quali saranno i prossimi impegni che la attendono?

Suonerò non solo con i Saxes Machine ma anche su altri fronti. Mi attende un bel concerto con la mia grande orchestra, Galaxy Big Band, più estesa dei Machine a livello strumentale, suoneremo al Teatro Petruzzelli di Bari per la stagione concertistica 2015, una delle più importanti del Sud Italia.




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