Il
9 settembre scorso è uscito il cd “SERGIO ENDRIGO canta i GRANDI
POETI AMERICANI” per l’etichetta “Concertone srl”, disco
disponibile nei migliori store digitali. Una raccolta inedita in
quanto è la prima volta che viene pubblicato un cd di Endrigo
contenente ben 7 poesie che il cantautore di Pola interpreta in
inglese, versi che amava e che ha musicato negli anni ’70, quando
ha colto la potenza della beat generation americana. Gioielli rimasti
fino ad oggi in un cassetto e che sono riemersi grazie a “Concertone
srl” ed alla tenacia della figlia di Sergio, Claudia Endrigo. Un
modo per celebrare senza scadere nella classica raccolta di pezzi
editi, uno dei più grandi “canta-poeti” – scusateci la licenza
– che l’Italia abbia mai avuto, a nove anni dalla scomparsa e ad
oltre 35 dalla incisione di questi inediti. Il master è stato
restaurato con cura e sebbene l’incisione fosse poco più di un
provino la voce di Endrigo ha il calore e l’intensità che lo hanno
reso famoso nel mondo; il gruppo che lo accompagnava era formato da
musicisti di alto livello… come non riconoscere il pianoforte di
Luis Bacalov.
Sergio Endrigo con la figlia Claudia |
“Papà
è sempre stato un uomo curioso ed innamorato della poesia. Ha
cominciato col tradurre la poesie di Paul Fort, come “Girotondo
intorno al mondo”, per poi proseguire con la “Rosa Bianca” di
Martì, “La Colomba” di Rafael Alberti… e poi non si può non
citare la sua grande amicizia e collaborazione con Vinicius De Moraes
– ci ha detto Claudia Endrigo –. Alla fine degli anni 60 si
appassionò alla poesia americana della Beat Generation e decise di
musicare 12 poesie. Purtroppo le case discografiche allora non furono
interessate e così questo progetto è rimasto nel cassetto per
tantissimi anni. Ora siamo riusciti ad ottenere le licenze solo per
sette brani ma speriamo nel 2015, per il decennale della scomparsa,
di riuscire a pubblicarle tutte”.
Endrigo,
poeta cantautore, raccontava così il suo progetto alla figlia
Claudia: “Credo di essermi innamorato della Poesia da quando ho
incominciato a leggere e scrivere. Certo, erano solo filastrocche
infantili, ma mi sembravano più realistiche e pratiche
dell’aritmetica. Ricorda che la poesia non passa mai di moda, può
restare rinchiusa in un libro disperso, in una biblioteca per secoli
e poi uscirne trionfante. Borges ha detto che quando vediamo una
pagina scritta in versi, ci aspetta un’emozione, non è sempre
così, ma quasi sempre si. Nella mia lunga storia di cantante e
compositore ho musicato poche poesie: Pasolini (“Il soldato di
Napoleone”) nel ’62 (quando il rapporto tra poesia e canzone
popolare in Italia non esisteva), Paul Fort, Josè Martì e ho
cantato uno splendido lied di Rafael Alberti. Dopo tanta poesia
italiana, francese e ispano-americana, alla fine degli anni ’60 ho
scoperto la poesia americana, soprattutto gli allora giovani Corso,
Ferlinghetti e Ginsberg. Cercando tra le antologie pubblicate in
Italia mi venne voglia di musicarne qualcuna perché vi scoprivo una
musica interiore. Fu una ricerca e un divertimento. E inconsciamente
mi sembra di aver messo in musica, attraverso quei poeti, quasi una
storia. Una storia americana. Si comincia dalla grazie e l’eleganza
di Emily Dickinson, si va all’entusiasmo lirico di Walt Whitman
(Welcome), si passa attraverso una stupenda poesia d’amore di
Vachel Lindsay ad una preghiera d’acciaio di Carl Sandburg, alla
crisi del ’29 di Edwin Arlington (Richard Cory) alla speranza di
pace di Robert Creeley, al problema razziale di Waring Cuney, fino
all’invettiva di Ginsberg e alla disperazione di Ferlinghetti.
Queste canzoni (chiamiamole così) hanno vent’anni. Come ti ho
detto la poesia non ha tempo. La musica...sta al giudizio di tutti.
Questo è quanto”.
Le
poesie-canzone contenute in questa piccola raccolta sono:
1. The
Morns are Meeker than
they Were (Emily Dickinson)
2. The
Dark Hills (Edwin A Robinson)
3. Welcome (Walt Whitman)
4. To a golden Haired Girl (Vachel Lindsay)
5. There Was a Man with a Tongue of Wood (Stephen Crane)
6. For no Clear
Reason* (Robert Creeley)
7. Richard
Cory (Edwin A Robinson)
Sono proprio curioso e desideroso di ascoltare, in questo nulla (o pochino e/o bruttino) che viene proposto, oggi, da noi in Italia, un voce di un poeta che ha dato alcune delle canzoni più belle che hanno accompagnato la mia gioventù. Grande e serio cantautore. Meritava e merita di più. Un vero poeta.Grazie Sergio, grazie Claudia!
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