Black Sails


"Black Sails" è forse uno dei telefilm che più ci ha delusi negli ultimi tempi. Dopo averlo visto in lingua originale abbiamo provato in italiano, perché qualche volta, malgrado sembri strano, grazie ai nostri eccellenti doppiatori, la serie potrebbe migliorare, ma il risultato, in questo caso, non è cambiato. Solo otto gli episodi della prima stagione e dieci saranno quelli della seconda, ma dopo appena un tre o quattro puntate, ci si chiede il perchè dell'accanimento. L'unica cosa degna di "Black Sails" è la sigla. A dirla tutta la sigla è una delle migliori viste negli ultimi anni, le immagini e la musica sono perfette per l'argomento trattato, ed anche il cast oggettivamente non è male, tutti gli attori sono validi, ma purtroppo è tutto il resto che non funziona. L'idea da cui nasce "Balck Sails", della Starz, è accattivante, ecco perché ci eravamo lasciati trasportare da illusioni propositive, ma la serie creata da Jon Steinberg e Robert Levine, prequel del romanzo di Robert Louis Stevenson "L'isola del tesoro", non funziona. 


Il racconto del mitico capitano James Flint (Toby Stephen) e del suo equipaggio che lottano per la salvezza di New Providence, i sotterfugi della perenne guerriglie e la presenza dei pirati, non bastano a rendere giustizia ad uno dei libri più famosi al mondo. I personaggi sono tanti, l'equipaggio è numeroso e questo non fa altro che apportare una discreta confusione che unita alla trama traballante rende tutto incerto e affollato. Accanto al Capitano Flint troviamo: Eleanor Guthrie (Hannah New), donna forte e intraprendente che supervisiona tutti i rapporti con i pirati, possiede e gestisce la taverna che si trova sulla strada principale di Nassau, città dove si svolgono i fatti narrati. Eleanor è innamorata della prostituta Max (Jessica Parker Kennedy), tenuta prigioniera da alcuni pirati.


Conosceremo un giovane furbo e opportunista John Silver (Luke Arnold), marinaio umile trasformato all'occorrenza in recluta. Riesce ad insinuarsi nell'equipaggio di Flint e divenirne il cuoco. William "Bones" Manderly, meglio conosciuto come Billy Bones - interpretato da Tom Hopper, già cavaliere della tavola rotonda di Re Artù in "Merlin" - è il nostromo della nave pirata Walrus, in seguito verrà promosso a quartiermastro. Infine da ricordare anche il capitano Charles Vane, alla guida della nave pirata Ranger, acerrimi nemici della nave gestita da Flint. Ad essi si legano una serie infinita di personaggi che non staremo di certo qui a ricordare.


La cosa sicura è che non ci troviamo davanti al nuovo "Pirati dei Caraibi". "Balck Sails" è un racconto sicuramente più "maturo" rispetto al colossal disneyano, ma l'azione e le avventure strabilianti e incredibili di Jack Sparrow di certo sono decisamente più attraenti della noia che regna sovrana a Nassau, dove le uniche due cose che si fanno è: fare sesso con prostitute e cercare di fregare la gente o tentare di ucciderla. Si, tentare, perché in realtà a Nassau si muore di rado. Difficile trovare altro in "Black Sails". Ma in fin dei conti anche questi aspetti non sono nemmeno messi in risalto come dovrebbe essere. Quello che ci chiediamo è: se si vuole fare una serie che ruoti intorno al sesso e alla violenza, perché non farla? Un po' come avveniva in quel suggestivo serial di qualche anno fa chiamato "Spartacus", in cui le tematiche si sposavano con una trama incalzante che se ne fregava dell'aspetto televisivo e che si gettava a capofitto su nudi integrali o pezzi di pelle squarciati, morti crude e violente, mettendo in risalto ciò che si proponeva di raccontare. 


Se si vuole fare una serie del genere la si deve fare a 360°, senza censure e senza timori. Invece Jon Steinberg e Robert Levine hanno tentato di rendere protagonisti ferocia e prostituzione in un mondo in cui regnavano su tutto, ma senza mostrarceli davvero, celandoceli dietro ipocrite censure. Da una serie del genere ci si aspettava la forza narrativa di "The Walking Dead", unito all'animo noir di "Sons of Anarchy" e perché no, anche forse al pizzico di ironia, stile "Orange is the New Black". E tutto ciò invece non c'è, ma non solo non avviene, la delusione che accomuna il telespettatore si collega alla volontà di fondo di non dare una seconda chance a "Black Sails". La seconda stagione non potrebbe di certo farci cambiare idea.

Personaggi e doppiatori:

Capitano James Flint (Angelo Maggi)
Eleanor Guthrie (Domitilla D'Amico)
John Silver - Luke Arnold (Gabriele Sabatini)
Max (Benedetta Degli Innocenti)
William "Bones" Manderly - Tom Hopper (Edoardo Stoppacciaro)
Capitano Charles Vane - Zach McGowan (Christian Iansante)

Commenti

  1. Abbiamo visto la stessa serie? Di morti, sesso e violenza qui ce n'è a palate, se è quel che vi attrae.
    Personalmente, ciò che mi piace di questa serie è proprio il fatto che la trama si delinei con svolte imprevedibili, senza che lo spettatore possa capire dove si andrà a parare. Un altro aspetto affascinante è la caratterizzazione dei personaggi: molti sono astuti e con i loro giochetti manipolatori creano situazioni interessanti; poi ognuno è circondato di mistero. Ciò che mi intriga è vedere, pian piano, che questo velo di mistero cade, uno squarcio dopo l'altro, e che le reali motivazioni dei personaggi vengono alla luce.
    Insomma, questi aspetti rendono "Black sails", per me, degno di essere guardato.

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  2. Mi trovo perfettamente d’accordo col commento precedente, serie clamorosamente bella!
    Storia accattivante, ambientazioni e costumi molto ricercati, personaggi affascinanti, computer grafica presente, ma senza abusi, insomma una gran bella serie, io che da appassionato dia di pirati che di harley appena l’ho visto mi ha subito richiamato alla mente propio SOA.
    Guardatela!

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