... E fuori nevica di Vincenzo Salemme



"Napoletano?- Si - E fammi na pizza!!!"
"E fuori nevica" è l'espressione usata da Cico Righi, Nando Paone,  per esprimere felicità, fratello "scemo" (mica tanto) di Stefano, Carlo Buccirrosso, agente di cambio, fresco di licenziamento, con cui divide la casa da sempre e di "David Carradine", Vincenzo Salemme, squattrinato cantante sulle navi da crociera e scommettitore incallito, che torna a casa per la lettura del testamento della madre morta da poco. Testamento che impone "moralmente" ai tre di abitare assieme, ma che giuridicamente non è vincolante. 600 mila euro è l'offerta del fruttivendolo che ha il negozio giusto sotto il palazzo dei nostri e la suocera che abita un piano sopra ai fratelli Righi, all'avvocato Maurizio Casagrande, il compito di chiudere la trattativa che ovviamente non ha da chiudersi. Su questo esile impianto narrativo, Salemme e soci, sprizzano comicità compulsiva e sono risate a crepapelle, gag a getto continuo, tra giochi di parole, ripetizioni, situazioni improbabili... che fanno dimenticare felicemente lo scotto "teatrale" che permea il film, avvertibile soprattutto nella prima parte. Ma dal teatro al cinema, se gli attori sono affiatati come i lor signori e il testo è spassoso, basta una regia funzionale alla messa in scena e ciak si ride... ma per davvero. Con  Nando Paone su tutti, assolutamente formidabile, vero e proprio mattatore. Da segnalare anche un ottimo Giorgio Panariello, nei panni di un rozzo scommettitore creditore, convincente e divertente. Unica pecca, il film "doveva" finire cinque minuti prima, per regalare un finale finanche poetico. Ma in estrema sintesi, se volete farvi due risate come si deve con "E fuori nevica" andate sul sicuro.

Commenti

Translate