Krikka Reggae - In Viaggio


Quando la musica reggae italiana dà il benvenuto ai loro fratelli Krikka, vuol dire che possono entrare di diritto dalla porta principale. Bunna, 99 Posse, Roy Paci, Franziska, Mama Marjas, Sud Sound System, hanno voluto dare il loro contributo ai lavori della band che nasce nel 2001 in terra di Basilicata, quella “Coast to coast” di Rocco Papaleo di cui sempre poco si parla. Eppure loro in quel film hanno anche interpretato il brano “Basilicata on my mind”. In alcuni brani di “In Viaggio” i nostri potevamo anche sfruttare di più i campionamenti, giocare con gli strumenti, resta il fatto che i Krikka Reggae dimostrano che ancora qualcosa ce l'hanno da dire, senza distaccarsi dai ritmi in levare e dai suoi derivati, dai temi “caldi” che solitamente i gruppi dell'area cantano. La crisi, i politici corrotti, i disagi del Meridione d'Italia, la difficoltà di uscire fuori dal proprio rione per farsi sentire, la rabbia che genere questa condizione. A questi temi si uniscono i sound e i testi più disimpegnati, tutti da ballare perchè il reggae è festa, è pace, amore... verso il prossimo. Oggi non c'è molto amore per il prossimo. E allora ci pensa la Krikka... in senso buono ovviamente.


Lukania”: il primo brano, come in tutte le band del genere che si rispetti, non fa altro che presentare la band, tracciarne l'identità, un dancehall ballabile per forza di cose, firmata da uno dei più importanti musicisti world italiani, ovvero Roy Paci... il testo non è più di un elogio al Sud: “Vengo dalla Lukania, per chi non la conosce o non la ancora visitata, su tra la Puglia, la Calabria e la Campania, c'è la Basilicata bellezza inesplorata”...

Memoria Storica”: se la lucania è il punto di partenza dei Krikka, il roots giamaicano sono le origini di una musica che oggi ha la sua grande famiglia nella nostra Terra. I toni si fanno seri, il testo parla chiaro: “C'è chi non ha memoria storica, bombardato dagli eventi si dimentica di chi razzola male e predica e nasconde la sua vera identità”... Il testo ricorda “La storia” degli Africa Unite, “La Storia insegna che ogni uomo è perfettamente corruttibile”, ma si impara davvero dagli errori?

S'assumm u'Fuok”: l'ospite d'onore Terron Fabio dei Sud Sound System accende “il fuoco” di questo tipico dancehall: “La fiamma di sta musica, non la puote fermà, falla bruciare libera”... il sound è molto “freddo”, sarebbe stato più accattivante se fosse stato elettronicamente meno secco e più colmo di effetti.

Crisi”: “Numeri, numeri, numeri, parlate ancora di numeri, usate i numeri, per confonderci per renderci stupidi per pagarci i nostri debiti”... sound trascinante, alla 99 Posse, per nulla c'è la mano, anzi la voce, di O' Zulù. Brano potente contro un Paese, una politica corrotta, “povera vita mia chi coglie e magna” diceva Luca Persico in una sua canzone. Il concetto è proprio questo... non per niente è il primo singolo estratto dall'album.

Na cosa importante”: pennate in levare ed ancora un testo in lucano con l'apporto di un altro amico, Fido Guido, campione della dancehall del Sud: “A voce da gente, che sia voce da gente, a voce da gente, a musica reggae, a voce da gente, da stu sentimento innat'”... l'amore per il reggae, per il Mezzogiorno... cosa volere di più non è facile parlare alle folle, è una “responsabilità” e i Krikka lo possono fare...

Royalties: “Chi è che le gestisce chi le serverà, chi è che percepisce la nostra ricchezza, chi pur di avere un lavoro perde la sua dignità e sulla nostra salute solo perplessità...”, non è un segreto che oggi l'hip hop sia legato a filo doppio al levare ed ecco che i nostri sfornano un altro brano cupo quanto basta ma molto trascinante, sul finale ottimi i riff di chitarra elettrica...

In viaggio”: dalla serietà di alcuni pezzi precedenti, torna la dancehall per un pezzo che richiede il movimento dei fianchi: “Il viaggio parte di qua noi siamo pronti di già, sali vieni con noi non avere paura, non si sa dove si va, che strada si sceglierà, non ci fermiamo mai non abbiamo una meta”... title track dove ballare è d'obbligo.

Quello che mi passa”: un po' di dub, un po' di Patto Mc e i Krikka ti sfornano un brano molto interessante soprattutto musicalmente: “E' questione di mentalità non sono e mai sarò un conformista, non mi adeguo alle mode non seguo un clichè, per me non c'è prassi né consuetudine...”

Life ova money”: riprendendo le sonorità giamaicane anche grazie al supporto del singer Perfect Giddimani, ecco pronto un riff che facilmente entra in testa, un chorus monocorde efficace...

La mia strada”: campionamenti ombrosi e ricchi per un hip hop in cui i Krikka riprendono il viaggio, un ritornello molto orecchiabile, bel pezzo: “Questa è la mia strada, mò vada come vada, indietro io non tornerò, perchè la mia strada mò vada come vada”, “scratchi” del selecta sono giochi perfetti...


Unite as one”: torna il reggae con sprazi dub, un continuo col brano precedente, che convince a pieno ed in cui il jamaicano Fyah George rende sensuale, è un “babylon”, un'unione di intenti... il brano è incluso in “No Bush Weed Riddim”, compilation prodotta da Alessandro "Jah-Sazzah" Azzaro, ex componente degli Aretuska. 

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