Mettiamo subito in chiaro che il successo di "Once Upon
a Time" è alquanto inspiegabile. Fondamentalmente non è un telefilm
credibile anche se sappiamo bene che ci troviamo di fronte ad un fantasy, ma
qui si distruggono del tutto le idee che la Disney ci ha inculcato fin da
quando eravamo bambini. Con oggettività, non è credibile un Peter Pan cattivo
ed un Capitan Uncino innamorato, non è decisamente possibile concepire una
Bestia che non sia un animale ma che abbia il volto di Tremotino ed una Bella
che invece è bruttina. Le fiabe vengono trasposte nella realtà, dove tutti i
personaggi vengono rappresentati in una cittadina irrisoria, Storybrooke, in
cui nessuno può entrare e da cui nessuno può uscire… ovviamente non potrà
essere così per sempre.
Tornando alla mancanza di credibilità, è impensabile una
Cappuccetto Rosso super sexy, che fa la cameriera nell'unico locale della
squallida cittadina, come non è plausibile che i 7 nani di Biancaneve siano
alti quanto lei. Insomma tutto questo e molto altro succede solo e soltanto in
un universo parallelo raccontato in "Once Upon a Time", dove la
strega cattiva ama Robin Hood, le principesse sono carine ma senza pretese, i
principi sono tutt'altro che azzurri e impavidi e un po' tutti hanno quel
pizzico di crudeltà che non si confà di certo agli animi puri dei protagonisti
dei cartoon. La recitazione, a parte alcuni casi sporadici, è abbastanza
grossolana, le frasi fatte eccessive ed i dialoghi non sempre brillanti rendono
il tutto ancora più insensato e mediocre.
La regia è discreta ed
anche gli effetti speciali, suggestiva la scena della terza stagione in cui le
sirene assaltano la nave mentre i nostri impavidi protagonisti si stanno
recando nella mitica "Isola che non c'è", in groppa ad una nave senza
bisogno di prendere la "Seconda stella a destra e poi dritto fino al
mattino", come ci ha sempre cantato Edoardo Bennato. Elencare tutti i
personaggi presenti in "Once Upon a Time" è decisamente impossibile.
Pensate a tutti i cartoni animati Disney che vi vengono in mente e uniteli
assieme. Viene un mix niente male, ma avete presente tutta questa caterva di
grandi eroi, principi e principesse, nani, mostri, streghe, lupi, animali vari,
vecchi e bambini? Bene, dimenticateveli. Perché di quel mondo in "Once
Upon a Time" non c'è assolutamente nulla. Tutto è ribaltato, tutto è
utilizzato male, stravolto, e non in meglio. Per chi quindi non ha voglia di perdere
l'immagine nostalgica ed infantile di quei magici film Disney che dal
lontanissimo 1923 fanno sognare grandi e piccini, deve tenersi lontano da
questo telefilm della ABC.
Ma andiamo per grandi. Tutto parte dalla città di
Storybrooke, che si dovrebbe trovare nel Maine, dove i suoi abitanti che
sembrano persone normali, in realtà non sono altro che personaggi delle fiabe.
Solo Henry (Jared S. Gilmore), percepisce la verità attraverso un libro. Henry
è un bambino di dieci anni figlio del sindaco, che non è altro che la strega
cattiva, che nella vita reale si fa chiamare Regina Mills (Lana Parrilla). Per
riuscire a far capire alla gente del Paese che vivono nella menzogna e che sono
personaggi delle fiabe, si fa aiutare dalla sua madre naturale, Emma Swan
(Jennifer Morrison), che in seguito si scoprirà essere figlia di Biancaneve,
conosciuta nel nostro mondo col nome di Mary Margaret Blanchard (Ginnifer
Goodwin) e del principe James, David Nolan (Josh Dallas). Henry è convito che
l'unica che può distruggere l'incantesimo creato dalla Regina cattiva è sua
madre Emma, che ovviamente all'inizio non crede alla storia del ragazzo.
Emma accetta di fermarsi a Storybrooke perché comprende che
tra Henry e la Regina non c'è il rapporto che lei sperava. Regina, con
l'angoscia di perdere l'affidamento del bambino e che si spezzi il suo
incantesimo, contrasterà in tutti i modi la permanenza di Emma in città, con
scarsi risultati. A completare il quadro c'è il subdolo Tremotino (Robert
Carlyle), che è anche la Bestia, il Coccodrillo di Capitan Uncino e il Signor
Gold in Story Brooke e chi più ne ha più ne metta; Killian Jones, alias Capitan
Uncino (Colin O'Donoghue); Neal Cassidy alias Baelfire (Michael Raymond-James),
padre naturale di Henry. E tanti, veramente tantissimi altri. Questi però sono
i personaggi ricorrenti, da cui parte la storia e da cui si districa in molti
altri racconti paralleli. Ogni episodio di "Once Upon a Time" ci
rende perplessi.
Dobbiamo dire che l'idea da cui partono i creatori Edward
Kitsis e Adam Horowitz, è alquanto brillante. Rendere "umani" i
personaggi delle favole che tutti conosciamo dai cartoni animati Disney, è
interessante, ma purtroppo ci si perde ben presto in un bicchiere d'acqua. La
trama non regge, le idee si mischiano creando confusione. Dal 23 ottobre 2011
la ABC manda in onda con successo questo telefilm che quest'anno sta
raggiungendo cifre considerevoli di audience, grazie soprattutto all'entrata in
scena dei personaggi di "Frozen", ultimo grande successo planetario
della Disney-Pixar. Nel maggio 2013 lo stesso network ha deciso di creare lo
spin-off della serie, che avrebbe dovuto raccontare la storia di "Alice
nel paese delle meraviglie". La serie si chiamava "Once Upon a Time
in Wonderland", ma non superò la prima stagione, causa ascolti pessimi.
Mentre negli States è partita da circa un mese la quarta stagione, Rai 4 sta
mandando in onda ogni giovedì sera in prima visione tv in chiaro, la
terza.
La stagione che vede protagonista Peter Pan (Robbie Kay) –
già di per se pessimo attore, ma che doppiato non migliora – rende il personaggio
ancora meno verosimile. Cosa ci si può aspettare da una serie fantasy che
racconta di fiabe? Ci si aspetterebbe di raccontare i personaggi favolosi per
come appaiono rendendoli semplicemente reali, umani, rappresentando
concretamente i sentimenti buoni e cattivi che nei cartoni Dysney vengono
amplificati, perché l’aspetto interessante è proprio questo: cosa farebbe una
ragazza ingenua e carina come Bella se avesse accanto un uomo brutto come una
Bestia che nasconde un animo sensibile e una vita difficile, come sarebbe la
vita di un'arcigna e lamentosa zitella che ogni giorno si specchia nel suo ego
come una Strega cattiva, e cosa diremmo di un uomo che non vuole mai crescere
come Peter Pan, di un pirata maligno che espugna le navi altrui con un uncino
al posto della mano, di una ragazza coraggiosa come Mulan in una Cina di
privazioni per le donne, di una dolce ragazza che aspetta l’amore eterno che la
faccia fuggire via da una vita piena di stenti ed irta di difficoltà (anziché rappresentare
le due eroine come lesbiche che, per carità, ci può stare ma in altri
contesti). E Cappuccetto Rosso? Non poteva essere semplicemente una bambinetta
poco furba come quella dei fratelli Grimm?
Henry Mills (Francesco Ferri)
Regina Mills/Regina Cattiva (Laura Romano)
Emma Swan (Stella Musy)
Biancaneve/Mary Margaret Blanchard (Valentina Mari)
Principe James/David Nola (David Chevalier)
Tremotino (Alberto Bognanni)
Capitan Uncino (Francesco Pezzulli)
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