Paletti - Qui e Ora


Paletti col suo secondo album vero e proprio, conferma in toto il suo talento e come si possa fare pop di qualità, senza cambiare più di tanto, uscendo adesso per la Sugar di Caterina Caselli. "Qui e ora" amplifica le sonorità vintage del nostro senza stravolgerle più di tanto, rimarcando forse questo si, un maggiore impatto, con ritornelli decisamente assestati, con tutte le canzoni in grado di esser cantate dopo diciamo un ascolto, ma attento... ma non è di certo una cosa negativa, anzi... piacevole, godibile... centrato. Musica pop d'autore che speriamo faccia breccia nelle classifiche. Forse adesso sarà di certo più difficile intervistarlo, ma siamo decisamente contenti per lui e per le possibilità che gli si aprono di fronte. La qualità resta decisamente di casa in quel di Brescia, a cominciare dalla titletrack che apre le danze "Qui e ora": dopo un solo di pianoforte molto evocativo, "la vita che ci cambia è qui e ora" immersa in un mood anni 80, con tanto di melodia ipnotica e con un arrangiamento molto variegato. "Barabba": ha una ritmica cupa con i synth a conferire epicità che sfociano in un ritornello incisivo: "credi di essere un leone ma sei un cane con la cresta e scappi appena puoi". "Avere te": ricorda Camerini, con un martellante beat elettronico, suggestiva la melodia del ritornello: "e cosa aspetti innamorati di me". Con "My Darling" ci spostiamo negli anni 60, per un brano cantilenante, con un bel solo di synth, il tutto molto suggestivo: "quello che stai per farmi è crudele o no ma ti riprendi un pò, posa quel coltello amore please don't you my darling my darling giuro che lei non la guardo più" Mentre con "Il suono del silenzio": siamo su territori più anni 70, per una ballad "morbida" per certi versi battistiana, che si avvale anche di un appropriato uso dei cori: "la mia dipendenza ha il suono del silenzio" Arriva poi il primo singolo estratto, "Valeriana e marijuana" non riesco ad aspettare non riesco a rinviare odio perdere tempo" una sorta di cavalcata western, dal timbro ancora '80: "la vacanza rilassante io la trovo alienante". "La La Lah": col basso pulsante e la ritmica ostinata e melodia leggera, è un messaggio, personale, positivo e speranzoso nei riguardi della musica come via d'uscita per ogni malessere: "guardati come uno che ha appena scritto una canzone a ogni passo che fai nella musica ritrovi la presenza". "Certezza": molto orecchiabile e melodica, italiana per certi aspetti, di sicuro appeal radiofonico: "non c'è più quella forza di gravità sento solo assoluta mancanza di ogni certezza"."I miei pensieri": la strofa fa pensare a Bersani per il piglio, che ben si stempera nel reggae accattivante nel ritornello: "io non sono i miei pensieri vorrei ripulirmi da tutto quello che so. "Get Me High": "prova a rispondermi non a confondermi, non lo sai fare" dall'incedere marziale con incisivi inserti strumentali e ancora un uso appropriato dei cori. 

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