A cosa stai pensando? - Il Rebus



"A cosa stai pensando?" de "Il Rebus", è un album di sicuro impatto,
diretto, senza fronzoli eppure è anche poetico e sociale insieme, una ribellione sana e giusta, cantata, suonata e arrangiata, davvero come si deve. Con Max Zanotti alla produzione. Un album che sostanzialmente si muove su territori pop rock, ma che sa decisamente come graffiare, mischiando e diversificando con
cura gli elementi sonori e affilando parole ricche di significato, che hanno uno sguardo ironico e lucido, a tratti persino disarmante, sulla realtà odierna che non può lasciare indifferenti. Di contro, visto le potenzialità dimostrate, possono e devono necessariamente osare di più per il futuro, ma è difficile pretendere di più da un album d'esordio: "Questo non è un uomo":  toccante reading "e pregate di nuovo che i vostri nati non tolgano il viso da voi". "Equità": brano pop rock che vive su un continuo crescendo d'intensità e ottime soluzioni apportate in fase d'arrangiamento: "amo gli schiaffi che la vita regala se li da a quegli eroi tenuti insieme col voto o come li chiamate voi". "Quello che non dico": di stampo punk/rock ma vario decisamente nel suo dipanarsi: "ci son giorni in cui vorrei sparire ma la luce qui mi inchioda"."Nei ghetti d'Italia": suggestivo e commovente reading: "di nuovo, considerate di nuovo se questo è un uomo"."Gerontocomi":"dignità al futuro" sospesa e intensa per un finale arrembante:"qui intanto tutto lascia spazio a un desiderio più giusto e quasi provi disgusto per questa idea di libertà"."Roma brucia": "vivi sperando che qualche disgrazia ti dia da mangiare" sostenuta ballad che alterna fasi più diradate ad altre più d'impatto: "so che il potere vi cambia e l'ira funesta è un castello di sabbia"."Avere trent'anni": "quello che mi sembra di capire è che non c'è niente da fare e che tutti vorrebbero la rivoluzione nei turni feriali" brano di stampo pop rock con decise e assestate aperture melodiche."La notte urla": "non ti addormenterai nelle tue gesta" grande e versatile prova vocale, in continui stop and go e repentini cambiamenti."Scie": "non riesco ad essere quell'uomo che sa dire si al momento giusto, non riesco a essere quell'uomo che sa dire no al momento giusto" incedere funky nella strofa che si distende nel ritornello, opportunamente sospeso e
potente."Brava Sara": folk ballad di grande impatto emotivo su
un'aspirante starlette televisiva che esplode in un ottimo finale
strumentale, il brano migliore dell'album a nostro avviso:" le tue
amiche sui tuoi amici si muovon come pornodive poi si brucian quattro soldi solo per sentirsi vive chi la caga una suorina meglio troia e chiacchierata che restare nell'anonimato e guadagnarsi l'agognato successo che  del resto arriverà anche se farai cadere quel vestito sul primo canale del resto lo sai anche che è logica perdente l'ostentare, brava Sara provaci ancora a rincorrere quei sogni tanto vuoti che seguono la moda"."Vuoti a rendere": "odio i vuoti di memoria" suggestiva e trascinante ballad che si trasforma in una sorta di mantra.

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