E' il 1997, d'estate.
Manuele Giannini, Roberto Bertacchini e Alessandro Bocci si chiudono in una stanza angusta e polverosa a Massa per incidere il loro terzo Lp.
Manuele Giannini, Roberto Bertacchini e Alessandro Bocci sono gli Starfuckers.
Un campionatore, un piccolo mixer, un synth analogico, un multieffetto, una chitarra elettrica, un amplificatore a transistor, una batteria vintage, un monitor e un piatto da dj.
Un registratore mini-disc a quattro piste.
Poi, una lunga serie di amici: Emidio Clementi, Egle Sommacal, Vittoria Burattini, Marcella Riccardi, Stefano Annunziata, Gianni Ginesi, Sandro Andriani e Mario Rigoni.
Il risultato è “Infrantumi”.
Un disco costruito sui silenzi, sulle ripetizioni e sulle destrutturazioni. Un disco fatto non per superare dei limiti, ma per superare l'idea stessa del limite.
Un disco che ha elevato ancora di più gli Starfuckers tra i gruppi seminali del rock italiano degli anni '90, e che viene oggi rimasterizzato e ristampato da Corpoc in una edizione limitatissima e imperdibile di 300 copie numerate e serigrafate a mano.
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