Lorenzo 2015 CC.- Jovanotti



"Lorenzo 2015 CC." approfondisce e infittisce il discorso intrapreso da Lorenzo Cherubini "Jovanotti" nel precedente lavoro, contaminandolo ancor di più e... tornando paradossalmente indietro. Ovvero se la dance o il pop elettronico che dir si voglia, hanno vestito le ultime canzoni del nostro, tra questi solchi, visto anche il numero abnorme, ben trenta, dei brani, ci troviamo in tutta la sua naturalezza anche il Lorenzo di Fango e Mi fido di te, quello più cantautorale per così dire, il cantore d'amore di "Per te" e "Con un raggio di sole" ma non manca l'esteta delle ritmiche africane de "L'ombelico del mondo", ne "il Pensiero positivo" hip hop della svolta dei primi anni novanta e addirittura il primissimo Jovanotti, "For president" di "Gimme Five" e "La mia moto".  Musicalmente, è praticamente una sorta di best of, che ha l'energia live tipica di Lorenzo, che negli anni ha affinato la sua scrittura, acquisendo sempre più consapevolezza, come con il canto... e sono i testi, dunque, spesso a far la differenza, a far preferire un brano rispetto ad un altro nei trenta episodi che compongono "Lorenzo 2015". In ambito pop, un'operazione del genere, con tutti i distinguo del caso, può essere equiparata ai Verdena, che fanno uscire comunque "Endkadenz" in due volumi, quindi è da applaudire a priori, visto che non si tratta di riempitivi o bonus tracks messe lì tanto per... si tratta di un'operazione coraggiosa, rischiosa per certi versi, di un tentativo nobile in ogni caso. Venendo all'album in se e ribadendo una coerenza di fondo, data dalla sfaccettata personalità artistica che abbiamo avuto di conoscere in venticinque e passa anni di carriera, è normale che ci siano canzoni tra virgolette minori, altre semplicemente funzionali al contesto, ma... e questo è assoluto fatto di merito, non ci sono brani accessori o brutti semplicemente... Ci sono tante belle canzoni, ci sono "Sabato", "Le storie vere" e "Libera" su tutte, che resteranno di certo ben conficcate nella memoria e il discorso in tal senso è aperto per tante altre tracce, a parte la decina di singoli potenziali... c'è da ballare, c'è da pensare e c'è ribadiamo coraggio e voglia di osare. Applausi per Lorenzo, li merita tutti: "L'alba":"tribunali improvvisati che ti condannano ancor prima di sapere, c'è ancora un margine per cominciare a vivere con gli sguardi che si incrociano a metà nello spazio della dignità" testo importante, citazioni poetiche, ritmiche dance e aperture melodiche nel ritornello, come inizio non c'è male. "Sabato": "sincronizziamo i cuori sugli stessi bpm silenzio al cellulare che non ti serva a niente a meno che non vogliamo fare una fotografia di noi che ci abbracciamo forte perchè ce ne andiamo via" il brano che ha anticipato l'album, su sonorità pop dance, dalla melodia accattivante e anche un pò ruffiana, decisamente da ballare, con un testo intelligente oltremodo, talmente incisivo che fa che il brano si candidi a uno dei migliori di questo 2015: "quando non si lavora è sempre sabato vorrei che ritornasse presto un altro lunedì... ma è troppo sabato qui". "Tutto acceso":"lascia fare a me è l'amore che mi guida" Africa e dinamiche dance, ritornello di sicuro appeal, col testo che fondamentalmente invita a ballare per l'amore che si rinnova, un inno sicuramente gioioso e pieno di vita, ma la sensazione è appunto quello della solita canzone: "la solita canzone che ogni volta sembra sempre nuova e lo sai perchè lei è sempre la stessa quelli nuovi siamo io e te". Discorso esplicitato ancora nel brano successivo "Musica": con Manu Dibango, "e poi c'è questa cosa che mi carica e si chiama musica". Con "Le storie vere" si abbassano giri e toni d'incanto: "come quel sabato sera che non ti conoscevo ancora e poi siamo stati insieme proprio come nelle favole e nelle storie vere" intensa e sospesa ballad folk, venata di blues con l'armonica in evidenza nella prima parte e i fiati nella seconda: "e ritorniamo a casa per questa nostra strada o ce ne andiamo in giro sospesi in un respiro", che ha tutte le carte in regola per essere il secondo singolo. "Ragazza magica": "non è l'apparenza ma è l'apparizione che ti fa risplendere innanzi a te" dall'aria sbarazzina, fresca e leggera, è il Lorenzo romantico all'ennesima potenza, il dolcestilnovo secondo il nostro, quello di "Un raggio di sole" e "Ti sposerò" per intenderci. "L' estate addosso": "vietato non innamorarsi ancora" scritta insieme a Vasco Brondi, fa pensare a Battiato  tra l'altro citato, per il suo mood retrò, riletto in chiave decisamente danzereccia con un solo di banjo nel finale: "prima che il vento si porti via tutto e che settembre ci porti una strana felicità pensando ai cieli infuocati e ai vecchi amori infiniti respira questa libertà, ahahah, l'estate è la liberta". "Gli immortali": con la chitarra portante, melodia non originalissima ma avvolgente e dal continuo crescendo contrassegnato dalla ritmica incisiva:"e fai il lavoro sporco per non far finta di non esser pulito hai qualche superpotere da usare contro il nemico, masticando una gomma contro il nemico che non subisce mai non so si è capito". "Pieno di vita": ritmica zompettante e fiati sugli scudi con un ponte/ritornello ottimamente assestato: "e non è scritto da nessuna parte che io e te avremmo avuto vita regolare e non è mica vero che tristezza ed allegria son distribuite in modo uguale, è un'estate bellissima che è finita di già una moto che parte una sonda su Marte perchè è pieno di vita". "Il mondo è tuo (stasera)": "non lasciare la tua bocca senza baci" è invece un brano di matrice ska/punk liberatorio e godibile, con un testo ficcante e intelligente: "il senso della vita chi l'ha mai saputo non dirmi cosa è giusto ma cosa ti è piaciuto". Con "E' la scienza, bellezza" andiamo su territori hip hop, virate di funky e colorate di sonorità elettro/dance:"faccio le rime anche se non ho fatto il classico ho ancora dentro qualcosa di giurassico", non dispiace di certo, mentre "L'astronauta" si appoggia su un pianoforte "dolente", è una ballad diradata, che vuol essere epica e ci riesce nell'ultima parte quando entrano gli archi e si sale di un tono... peccato il nostro si sia fermato qui e non abbia attinto a sfumature psichedeliche che ci sarebbero state dentro benissimo: "fai tornare indietro il tempo, fammi vivere il mondo, fammi vivere la vita fino all'ultimo secondo, il segnale è debolissimo, rispondimi e ditele che sto pensando a lei, che l'ultimo pensiero è solo lei, soltanto lei". "Libera": i figli crescono... "vorrei portarti in fondo alla notte mostrarti il sole che sorge, stringerti forte a me e poi lasciarti andare vorrei che tu fossi felice come quando uno che dice questo mondo mi piace e anche se non c'è pace, ci posso camminare libera" nuova dedica dal mood jazzy, con chitarre "stranianti" protagoniste e ritmiche scomposte che si "liberano" in un ritornello suggestivo e assolutamente centrato. "Il cielo immenso": folk ballad, piacevole ma abbastanza scontata nel suo dipanarsi: "la vita non aspetta che sia giusto e il tuono non aspetterà in silenzio, l'amore dato non ritorna a posto ma resta in giro e rende il cielo immenso". "Caravan story": "che non esiste proprio niente al mondo paragonabile alla sensazione di essere importante per qualcuno di avere quell' amore che una si sente dentro" gitana, dai sapori nostalgici, da "amori persi". "Con uno sguardo": un testo ironico, cantato hip hop, per un funky incessante immerso in un tripudio di fiati che si apre a un ritornello retrò che fa centro al primo ascolto: "io sono pazzo di te bellissima selvatica vestita da signora col ciondolo a forma di cuore che ha dentro la foto del suo grande amore, il suo gatto". "Perchè tu ci sei": ballad di stampo anni 60, dalla melodia circolare e carica di pathos: "per la gioia di esserci quando vincono gli ultimi per la mappa del mondo che è scritta nella mano dei vecchi e dei piccoli, per la forza che mi hai dato e che mi darai per tutto questo ma anche perchè tu ci sei nella mia vita a risvegliare il mondo quando io non lo sento, nella mia vita a darmi il tuo sostegno se perdo l'equilibrio se non ci credo più mi volto e ci sei tu". "Insieme": ritmiche in levare "la verità è più bella mascherata da bugia certe volte la distanza fa vedere meglio la realtà non si vive mai due volte non si muore mai a metà"  con troppa enfasi nel ritornello "non è vero che si cambia si peggiora casomai". "Melagioco": con Antibalas,  si ritorna al funky, qui, trascinante: "a forza di dire domani quel domani è arrivato fino a qui e mi ha colto di sorpresa ma ho già pronto un piano b". "Il vento degli innamorati": "vorrei vivere per sempre come quando sto con te" reggae classico, testo poetico ma troppo melenso e soprattutto un ritornello decisamente fiacco, non sviluppato adeguatamente: "per esempio una volta per caso o per forza, l'amore è passato di qua e c'eravamo noi e ci siamo lanciati e con la testa siamo volati via nel vento degli innamorati". "Un bene dell'anima": "poter dire un giorno è stata una fatica ma io ti voglio un bene dell'anima" folk pop ballad in pieno stile Jovanotti, semplice ma efficace, con belle armonie, di sicuro impatto.  "Si alza il vento": "bisogna vivere non c'è nemmeno il tempo per riflettere" con Bombino, reggae, forse sin troppo ovattato dai synth, ma con un buon testo: "ti vengo a prendere andiamo incontro al nostro migliore errore". "Una scintilla": "come quando nella notte guardo il nero della tua pupilla vedo accendersi una scintilla" hip hop a tinte elettroniche, con virate dance, ottima. "E non hai visto ancora niente": citando Blade Runner e non solo, per tematiche e atmosfere è quasi il seguito di "Sabato": "eppure, eppure milioni di serrature non riescono a tenermi chiuso il cuore". "La bohème": "tutta questa frenesia che rinuncia all'allegria non sta bene a casa mia" multilingue e contaminata, con un groove funky deciso e incisivo. "All the people": con Sinkane che fa il paio con la traccia precedente per il pastiche multi culturale qui reso in maniera più sinuosa ma con le ritmiche sempre ben assestate:"I like me gusta esplode la jam". "Fondamentale": africa, ska, coi fiati a inframmezzare e apertura melodica nel ritornello: "liberi tutti sulla terra leggeri, qualsiasi notizia di oggi domani sarà notizia di ieri". "Il riparo":"i vecchi del mio paese se ne stanno seduti al bar e ridono di quelli che  vanno sempre di fretta" samba, basato principalmente sulla sezione ritmica: "il cielo è il tetto più sicuro, il cielo sarà il nostro riparo" e anche in "Gravity", la ritmica è fondamentale, su dinamiche hip hop, si innestano varianti jungle e accenni dance: "la forza di gravità mi tiene in piedi se io mi fermo crollo,  come mi vedi in equilibrio ballo". "7 miliardi": pop rock, "metropolitano" grazie ai fiati in primo piano a chiudere l'album: "è la strada che mi chiama non ci posso fare niente il mio posto è nel mondo tra le voci della gente"

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