Noi e la Giulia di Edoardo Leo


"Siamo nella merda sino agli occhi"
"Noi e la Giulia" rivolta la commedia generazionale per immergerla in una situazione inverosimile, a tratti surreale, affidandosi a personaggi che sono macchiette vere e proprie. Il risultato è una pellicola divertente, spassosa, grazie a una buona sceneggiatura e all'intesa tra gli attori. Il merito di Edoardo Leo sta nel lasciare appena la patina delle classiche ambizioni dei quarantenni "falliti", "generazione del piano b" e di proseguire nella narrazione a colpi di stereotipi ed eccessi didascalici che perdono la loro accezione negativa e risultano funzionali alla storia.
Leo, imbonitore televisivo, destroide, Argentero, venditore "costernato" di auto e Fresi ex ristoratore, si conoscono quando vanno a vedere l'agriturismo che tutti e tre vogliono acquistare singolarmente... quando vengono a sapere che il prezzo sulla rivista che lo promuoveva era errato. Dopo qualche iniziale reticenza, i tre decidono di acquistare insieme l'immobile. L'arrivo di Amendola, di estrema sinistra e creditore di Leo, nonchè suo tecnico luci in tv, sarà fondamentale per dare al gruppo una direzione nei lavori e il tutto sembra procedere per il meglio, fino a quando un piccolo camorrista, Buccirosso, non viene a offrire ai nostri, protezione. Amendola reagisce violentemente e Buccirosso finisce imprigionato, la sua auto, la Giulia del titolo, sotto terra. Non vi sveliamo di più, anche perchè non mancano i colpi di scena. Edoardo Leo si dimostra, ancora una volta, un'autore intelligente e da seguire. "Noi e la Giulia" ha l'unico difetto di non saper come chiudere adeguatamente la vicenda e negli ultimi venti minuti, c'è forse un pò di confusione, ma "il finale aperto" quasi ne sublima il concetto e risulta ottimale.
"Una donna incinta non va assunta, va licenziata, è l'abc del mercato"

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