Sanremo 2015 - Prima Serata



Quattro ore esatte, una ampiamente sprecata, per decretare che in bilico ci sono Britti e Grignani, due dei migliori, senza ombra di dubbio e la Fabian accompagnata dalla coppia De Michele, Mauro/Platinette, quanto meno i più fuori luogo e a rischio già prima dei giochi. Riavvolgendo il nastro e andando con ordine, l'anteprima quest'anno è affidata alle confessioni nel backstage dei cantanti, buona idea, ma decisamente troppo lunga... nel senso che piace sapere che ad esempio Bigio e Mandelli per pura trasgressione ci danno il benvenuto.. ma mezz'ora è troppa, anche perchè i suddetti, interagiscono per pochi minuti e quindi ci sono anche le banalità assortite del resto del cast. "Tra fanfare e gente comune", in attesa dei cantanti e con cantanti (ci renderemo conto presto) che non possono fare le vallette ne le conduttrici, inizia una gara che parte spedita con Chiara, non par neanche vero, simil pronta per la prossima conduzione, di giallo agghindata, decisamente pomposa, lei e la sua canzone, con Carlo Conti che prova a dare "necessario" ritmo televisivo, mentre appare Emma, di bianco vestita, bella quanto si voglia, ma senza grazia alcuna, "principessa" roca, per un Grignani, che sa il fatto suo, "Sogni Infranti" al di la di tutto è un buon pezzo, si vede che il nostro è sincero, Arisa invece è rossa, ci mette l'ironia, gioca col suo nome: "Un uscita da Pippa"; vince il round con Emma, ma sono evidentemente equilibri, che devono mettersi a posto, Britti, che viene dopo, è decisamente "Un attimo importante" per questo festival, coniugando blues e melodia, non c'è un vero e proprio ritornello a dirla tutta, ma ha il merito di sembrare qualcosa di nuovo. L'idea di celebrare le eccellenze italiane non è una novità, ma è sicuramente nobile, chiamare la famiglia Anania, se abbiamo scritto bene negli appunti, è invece quanto di più incosciente si possa fare, con il capo famiglia che ad ogni domanda risponde pedissequamente che è merito do Dio e della Provvidenza, sedici figli e grazie allo spirito santo... si sentiva il bisogno di questa ventata ecumenica da cui neanche il buon Carlo sa come uscirne. Malika Ayane, che arriva dopo il trionfo dell'amore e della rinuncia al preservativo, ebbene si, delude, perchè evidentemente "vuole vincere Sanremo", dopo aver predicato perle ai porci... anche Malika, si sarà detta, se gioco... è per vincere stavolta... nessuno osi dare torto a Malika, ma il pezzo portato, pur nella sua raffinatezza, decisamente sono gradini sotto le nostre attese, ci hai abituati troppo bene, Malika, sorry. Ma della serie "almeno"... è il turno della nuova fiamma di Roul Bova, la Rocio che...non fa neanche in tempo a dirsi di... vestita, che:






Arriva il super ospite, Tiziano Ferro,che sciorina per un pubblico in delirio:"Non me lo so spiegare", "Sere Nere", "Il regalo mio più grande", e non si risparmia a livello di battute, anzi, quanto meno speriamo:"- Hai portato al festival della musica italiana,la musica italiana" e ancora:"- Nel nuovo tour solo singoli, nessuna perdita di tempo" che ok il nazional popolare, ma Tiziano caro, che avrai voluto mai dire? "Non ce lo sappiamo spiegare e non ce lo vogliamo spiegare".I Dear Jack, che arrivano a ridestare "la sfida", mettono sul piatto un pezzo pop rock abbastanza stantio e privo di novità, anche se la confezione non dispiace, risulta quanto meno funzionale, "è il rock di Sanremo", Cribbio!!!. L'arrivo di Siani, Alessandro, terrone... ravviva l'ambiente e strappa venti minuti di risate e applausi, meritati, tra Salvini e Pino Daniele, c'è tutto un mondo, dove il nostro, riesce a toccare la gamma delle emozioni di ognuno, fa ridere e pensare insieme, non è poco.





Ma ecco che il conto si presenta, alla natura nazional popolare si intende, nelle sembianze di Lara Fabian e nella esibizione di Albano e Romina, dove, chi scrive, si è preso una pausa, un sonno involontario... che mentre arrivava la felicità, si è era assentato e poi ridestato di colpo, non so, se è un merito o un aggravante dei pochi gorgheggi che abbiamo sentito della Fabian, in ogni caso, adagio, adagio... Ecco Nek, che saranno tutti i colpi psicologici presi, ma ci pare d'incanto un brano pop come si deve, "Fatti avanti amore", magari non vincerà Sanremo, ma alle radio piacerà di brutto... nostro giudizio che Filippo, deve, anche in parte all'accoppiata precedente, come si suol  dire: "Un'emerita botta di vita". 





Ma energia portami via, arriva il brano della coppia più discussa di questo festival, composta da Grazia di MIchele e Platinette che per l'occasione prende il suo vero nome, ovvero Mauro Coruzzi, che in un mood jazzy, rilasciano un brano che sarebbe stato toccante e intenso come da intenzioni, forse dieci se non venti anni prima, la prova è gradevole, il messaggio oggi, diventa quasi stereotipo. Il Dottor Pulvirenti di Emergency sbarca all'Ariston,invece in nome, ancora una volta dell'eccellenza, non riusciamo a capirne il motivo profondo, colpa nostra, ne l'esigenza di un palco celebre, ma capiamo benissimo che è un problema nostro. Annalisa, ha un pezzo di Checco, il famigerato, dei Modà, ci attendevamo senza nemmeno mezzo ascolto una canzone orribile, eppure è passabile, nonostante Annalisa sembra snaturarsi, nel crescere della tensione emotiva che Checco sa creare, a noi non piace,si è capito... passabile, abbiamo detto, c'è un fottio di gente a cui invece piace e di più... ergo, pareri, nel massimo rispetto. Dopo un poco divertente siparietto comico con i "Boyler", è il turno di Nesli, che propone un ritornello che si perpetra dimenticandosi della forma canzone vera e propria... della serie non sarà "La fine", ma come inizio "Dio Bono". In attesa dei voti, assistiamo alle esibizioni degli "Immagine Dragons", Francesco Cicchella di Made in Sud e il grande Rocco Tanica... mentre la gara, il festival, vanno a farsi benedire, che tre ore bastavano... Bene comunque Carlo Conti, male le aiutanti... "di Babbo Natale", che si riscattano nel "Carrozzone", più per mancanza di ruolo che altro, tutte e tre, appaiono impacciate e insicure, con l'aria di chi è capitata li per puro caso, porre rimedio a questa situazione, che la canzoni ce le teniamo volenti o nolenti, non perchè Sanremo è Sanremo, ma perchè queste sono le canzoni.

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