"Gli opposti si attraggano" in maniera banale e scontata nella nuova commedia di Paolo Genovese: "Sei mai stata sulla luna?" immersa in un mood fiabesco e romantico che ricerca la poesia alternando toni lievi, leggeri e altri più d'impatto, peccato che il risultato faccia acqua da tutte le parti e del regista dell'ottimo "Tutta colpa di Freud" si siano perse le tracce. Guia (Liz Solari)è una giornalista di moda e alla moda, vive a Milano, fidanzata con lo "sgradevole" Pietro Sermonti, a cui interessa solo falsificare bilanci e pagare meno tasse possibili, riceve in eredità una enorme cascina in un paesino sperduto della Puglia. Ivi recatasi perde subito la testa per il fattore che accudisce la struttura, Raoul Bova, vedovo e con un figlio. A intricare la vicenda, le storie parallele dell'amore impossibile tra l'impiegata postale, Sabrina Impacciatore e il barista, Emilio Solfrizzi, concorrente diretto del fratello di quest'ultima, Sergio Rubini e le solitudini di Giulia Michelini, aiutante della Solari e il cugino "scemo" Nerì Marcorè, abitante della cascina. Questi due ultimi personaggi, sono gli unici che rispecchiano le intenzioni autorali e rappresentano le sole cose buone di un film che spesso scade nel ridicolo involontario, derivativo, senza originalità, tra l'altro anche piuttosto noioso, privo di ritmo e mordente, con un finale "osceno" a sublimare la magia fiabesca, quasi una presa per il culo per l'intelligenza dello spettatore e subito dopo parte pure De Gregori che non si capisce il perchè si sia prestato a una roba del genere.
"Gli opposti si attraggano" in maniera banale e scontata nella nuova commedia di Paolo Genovese: "Sei mai stata sulla luna?" immersa in un mood fiabesco e romantico che ricerca la poesia alternando toni lievi, leggeri e altri più d'impatto, peccato che il risultato faccia acqua da tutte le parti e del regista dell'ottimo "Tutta colpa di Freud" si siano perse le tracce. Guia (Liz Solari)è una giornalista di moda e alla moda, vive a Milano, fidanzata con lo "sgradevole" Pietro Sermonti, a cui interessa solo falsificare bilanci e pagare meno tasse possibili, riceve in eredità una enorme cascina in un paesino sperduto della Puglia. Ivi recatasi perde subito la testa per il fattore che accudisce la struttura, Raoul Bova, vedovo e con un figlio. A intricare la vicenda, le storie parallele dell'amore impossibile tra l'impiegata postale, Sabrina Impacciatore e il barista, Emilio Solfrizzi, concorrente diretto del fratello di quest'ultima, Sergio Rubini e le solitudini di Giulia Michelini, aiutante della Solari e il cugino "scemo" Nerì Marcorè, abitante della cascina. Questi due ultimi personaggi, sono gli unici che rispecchiano le intenzioni autorali e rappresentano le sole cose buone di un film che spesso scade nel ridicolo involontario, derivativo, senza originalità, tra l'altro anche piuttosto noioso, privo di ritmo e mordente, con un finale "osceno" a sublimare la magia fiabesca, quasi una presa per il culo per l'intelligenza dello spettatore e subito dopo parte pure De Gregori che non si capisce il perchè si sia prestato a una roba del genere.
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