The Good Wife


"The Good Wife" è stata definita da molti "una serie da non perdere". Eppure, pur avendo vinto 5 Emmy, un Golden Globe e 2 Television Critics Association Awards, essendo stata sempre molto amata dalla critica, a noi non ha convinto completamente. Premettiamo che la serie in sé è proprio di alta qualità, con un cast eccellente ed una buona trama, però "The Good Wife" è fondamentalmente un legal drama. Fatto molto bene, ma pur sempre un legal drama. Però la forza di "The Good Wife" è la trama di base che lega tutti gli episodi, si parla di una donna "cornuta", con il marito ex procuratore distrettuale che la tradisce e finirà anche in galera per corruzione politica. Lei riuscirà a rispolverare la sua laurea in legge per mantenere se stessa e i figli e ricomincia a lavorare. All'inizio è un po' arrugginita ma poi crescerà, come è banalmente prevedibile. 


E quindi - chiederebbe chi non ha mai visto un episodio di "The Good Wife" - cosa cambia rispetto a tutti gli altri legal drama? Poco, ma quel poco è bastevole non a tal punto da spiegare il perché di tutti i premi di cui abbiamo parlato. E' la natura umana dei personaggi - un po' troppi, a nostro avviso - che rendono forte "The Good Wife". I personaggi che uniti alle interpretazioni attoriali rendono il tutto di una qualità nettamente più elevata di altri telefilm procedurali legali. Pochi sono però quelli che hanno avuto successo nel corso degli anni, a parte "Law and Order", "JAG, avvocati in divisa", "Giudice Amy" e "Ally McBeal", pochi altri ne vengono in mente, per lo più serie che non hanno mai raggiunto la seconda o la terza stagione. Quindi "The Good Wife" è una mosca bianca, ma non l'unica. Negli ultimi anni anche "Suits" ci ha fatto vedere delle belle cose in ambito legale e, tra l'altro, secondo noi, è migliore di "The Good Wife". Recentissimo anche "How to get with murder", tradotto in italiano con un banalissimo "Le regole del delitto perfetto", nuova serie targata Shonda Rhimes, di grande successo della ABC. Dietro le quinte di "The Good Wife" troviamo però nomi di tutto rispetto, come i coniugi Robert e Michelle King, e i fratelli Ridley e Tony Scott, che dirigono alcuni episodi, ovviamente già di per sé sinonimo di alta qualità.


Raccontare la trama di "The Good Wife" è pressoché impossibile, perché è complicato non cadere nella ovvietà dell'incipit. La trama parte da una conferenza stampa, molto "Bill Clinton style" - tra l'altro proprio nel corso della prima stagione si ricorda anche la famosa Hillary Clinton - dove Peter Florrick, interpretato dal famoso "Mister Big" di "Sex and the City" alias Chris North, dichiara di aver avuto delle relazioni extra coniugali e si dimette dalla carica di procuratore capo di Cook City. Al sua fianco c'è Alicia, interpretata da una splendida e pluri-premiata Julianna Margulies - che ritorna alla serialità dopo aver interpretato Carole Hathaway in "E.R. Medici in prima linea" - che da brava moglie sta accanto al marito per dargli forza e coraggio, almeno di fronte ai giornalisti, perché dietro le quinte non saranno tutte rose e fiori.


Alicia è fondamentalmente una moglie perfetta, quella che sistema la cravatta del marito, che gli fa da mangiare, che bada ai figli adolescenti, ma è anche una donna tradita. Bellissima la scena in cui, mentre Peter parla alle telecamere, Alicia nota un filo sulla giacca del marito e da brava moglie si estranea da tutto e si concentra su quel filo invisibile, provando a toglierglielo fino a quando il marito non afferra la sua mano e la porta lontano dalla folla, dai flash e dalle domande insistenti dei giornalisti. Quella stessa mano qualche secondo dopo... sarà stampata sul volto del fedifrago. Uno schiaffo che riecheggerà per tutto il Pilot. Ecco, questo è "The Good Wife", la metafora fa intuire ciò che c'è dietro quel mondo di lustrini lastricato da fotocamere. 


Da quello schiaffo, un flash ci porta avanti di sei mesi, Alicia si rivolge ad un suo ex compagno di college, Will Gardner (Josh Charles) che ha fondato la famosa "Stern, Lockhart & Gardner", uno degli studi legali più famosi del Paese, insieme a Diane Lockhart (Christine Baranski), lo "Stern", terzo socio in affari, non si vedrà quasi mai, a parte quando deciderà di abbandonare la società. E da lì parte il più classico legal procedural, in ogni puntata avremo uno o più casi da risolvere, e questi si legheranno perfettamente con la storia di Alicia ed il caso di Peter. Ai precedenti ruoli vanno ricordati anche quelli della suocera di Alicia, Jackie, interpretata da Mary Beth Peil, l'indimenticabile nonna di Jen in "Dawson's Creek", che darà consueto filo da torcere alla nuora. Alicia, dovrà contendersi il posto con l'altro ultimo acquisto dello studio: Cary, anche lui interpretato da un volto noto della serialità statunitense, Matt Czuchry, che fu Logan Huntzberger in "Gilmore Girls", anche lui ottimo personaggio di "The Good Wife" come Kalinda (Archi Panjabi), investigatrice privata, che aiuta lo studio nella ricerca delle prove per risolvere i casi. 


A tutti questi personaggi vanno ricordati quelli ricorrenti, come i figli di Peter e Alicia: Zach (Graham Phillips) e Grace (Makenzie Vega); Eli Gold (Alan Cumming), collaboratore di Peter; ed infine, David Lee (Zach Grenier), avvocato divorzista. E via via molti altri che ovviamente non ricorderemo in questa occasione. Peculiarità della serie sono i titoli degli episodi che nella prima stagione saranno composti da una sola parola, nella seconda da due parole e così via fino alla quarta. Quando sono usciti i primi episodi della quinta si credeva che questa caratteristica fosse andata perduta, visto che gli episodi della quinta stagione hanno tre parole per titolo, ma i coniugi King hanno spiegato che loro fin dall'inizio, successo permettendo, volevano concludere la serie con la settima stagione che dovrebbe andare in onda alla fine del 2015, ma ancora non c'è stata la conferma ufficiale, quindi alla quinta stagione i titoli degli episodi sono composti da tre parole, nella sesta da due e nella settima che dovrebbe essere l'ultima, una. Per legare tutto, dall'inizio alla fine. Nella versione italiana ovviamente tutto questo è andato perduto.


Concludiamo dicendo che la bellezza di "The Good Wife" sta nella capacità di mantenere alta l'attenzione per ben sei stagioni, non perdendo mai un colpo. Non si può dire questo di molti altri telefilm. Mantenere intatta la forza per 134 epodi non è di certo facile. Quante volte diciamo che i telefilm ad un certo punto hanno bisogno di una fine, perché perdono tutta la loro bellezza iniziale? Ecco, per una volta possiamo dire il contrario, che "The Good Wife" è ancora interessante come lo era all'inizio e forse sarebbe proprio giusto concluderlo con una settima stagione che ne possa dare un degno finale, senza mai scemare. Quindi si, vi consigliamo di seguirlo, a parte il legal procedural, la trama di base riempie tutto e cast e personaggi meritano di essere seguiti. Rai Due permettendo, che da anni lo manda in onda a singhiozzo, non rispettando mai il telespettatore. CBS perdonali!

Personaggi e doppiatori:

Alicia Florrick (Roberta Pellini)
Peter Florrick (Luigi La Monica)
Kalinda Sharma (Barbara De Bortoli)
Will Gardner (Francesco Bulckaen)
Diane Lockhart (Pinella Dragani)
Cary Agos (Andrea Mete)
Zach Florrick (Manuel Meli)
Grace Florrick (Veronica Puccio)
Jackie Florrick (Melina Martello)
Eli Gold (Sergio Lucchetti)

David Lee (Nino Prester)

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