Felpa - "Paura"


Dieci tracce che fanno paura... per la delicatezza e l'intimità con cui Felpa, al secolo Daniele Carretti, membro degli Offlaga Disco Pax, cura in tutti i sensi questo lavoro. Dopo il precedente ed evocativo “Abbandono”, torna per l'appunto con “Paura”, perchè paralizzano ma vanno affrontate ed è emblematica la copertina del disco dove una figura umana si getta dal trampolino verso il nulla... che è un universo di stelle. Sì, perchè le paure sono i nostri limiti e solo se varchiamo quegli insormontabili confini possiamo sentirci veramente liberi. Limiti e quindi paure non solo materiali, perchè sta dentro di noi il vero muro. Dal bambino che non vuole lasciare la mano della madre, dalle prime sconosciute pulsioni, dall'angoscia di una partenza. Ebbene Felpa con questo emozionante disco riesce a spiegarle le paure, a raccontarle, probabilmente anche a smussarle, la sua musica è una cura che lui dice di “assumere in piccole dosi”... piccole dosi che creano una sana dipendenza. Uno sfogo. Un concept.

"Buio": etereo e sporco quanto basta, un loop che è una marcia verso il buio questo sconosciuto, l'ignoto... e quelle chitarre leggiadre come piccoli passi, un sound vagamente anni '80 che è un tutt'uno con...

"Inverno": “Non volevo che tu restassi sola, io non sapevo che sarebbe stato brutto, saremmo andati via, non speravo che finisse così presto...”, le elettriche cariche di riverberi, melodicamente malinconiche in questo singolo, come le nuvole grigie, gli alberi spogli, il freddo fuori e la morte dentro, come i pensieri altrove...

"Momenti": “Resterai da sola fin quando crederai possibile, non avrai paura per quello che vedrai, ma sarà sempre un attimo soltanto...” frasi col contagocce, la medicina giusta su un mood che non varia, mantiene i suoi riff come nei precedenti brani come pennellate di colori in una tela vuota ma “sarà soltanto un attimo necessario”, come un legame che deve avere il coraggio di spezzarsi quando occorre...

"Accanto a te": il delay si insinua nelle tasche di una felpa, una coperta di Linus. Arpeggi di elettriche insistenti per farsi convinti che: “Linus e...“Non è vero che potrai aver paura restando qui con me”...

"Paura mai": chitarre più massicce tra loop che risvegliano: “Ma resterò accanto a te per quanto mi sarà concesso e nel buio non avrai paura mai”, parole di conforto e come Felpa/Daniele scrive nei credits, quella di un fratello è il miglior modo per non aver “paura mai” ed avere accanto, anche a distanza, un legame forte che ci ricorda di non perdere la bussola.

"Sempre dopo": sound wave su un letto distorto, e chitarre a non averne mai abbastanza, sempre molto eteree: “Sempre tardi arriverai, sempre troppo, sarà sempre tardi per ritrovarti qui”… non si può sempre rimandare, prima o poi bisogna affrontare le sfide, è il conto che ti presenta la vita… melodicamente calda ed avvolgente…

"Spazio": drums stanchi ma efficaci nel contesto, elettriche ipnotiche, lo spazio è un limite mentale, più un concetto astratto che reale, un limbo angosciante…

"Stanotte": “Sentirai passare un altro inverno e non avrai paura di restare accanto a me, stanotte cambierai e un’altra scusa arriverà per non aver paura, stanotte guarderemo il sole che svanisce nelle nuvole lontane”… Felpa vira verso sonorità "clean" e gli arpeggi abbandonano le distorsioni e sono belle nella loro naturalezza così come il testo. La notte dice che porta consiglio o meglio, ci si rifugia in essa per cercarlo.

"Estate": la paura dell’Inverno ma anche del suo opposto, l’Estate, perché sai che qualcosa finirà prima o poi. Si torna ai suoni eterei, meno puliti del precedente ma non eccessivamente: “Non credo avremmo tempo di ritornare ancora qui, non avremmo più la notte per riposare che poi sarebbe sempre stupido parlarne ancora”, ci piace molto, nei testi di Felpa, l’uso del passato/presente, del “non abbiamo avuto tempo” al “possiamo farlo” ma sono i condizionali come “l’avremmo potuto farlo” che fregano.

Luce: possenti distorsioni e “non avrò paura e non avrò più paura” è una convinzione, basta crederci? Una speranza per non farci attanagliare dalle ansie, dalle paure.






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