Parla più forte - Jovine



Dai "99 Posse" a "The Voice" il treno "che si può prendere anche all'ultima fermata" verso il mare di "Jovine" si chiama "Parla più forte", 13 brani a tinte reggae che prendono virate via via  rap, funky, soul, persino rock... per un lavoro coeso eppur variegato, diretto e senza troppi fronzoli, ricco di ospiti: O' Zulù e Dope One, Nto', Clementino, Carolina Russi Pettinelli, Benedetta Valanzano, Pankina Krew, che ha i suoi picchi nei brani in dialetto o di matrice popolare, che mantiene buoni standard nei reggae più o meno classici e che si perde solamente (ma più che altro per la banalità dei testi), in un paio di episodi a tematica amorosa. Questo album è dunque una prova convincente e incoraggiante anche se è chiaro che non parliamo di un novellino e forse ci aspettavamo qualcosa di più. A noi piace maggiormente, perchè sembra quasi di sentirlo più a suo agio, quando si confronta col dialetto e vuoi o non vuoi, con tematiche più impegnate come in "Cap'e mur": "m'mambriaco e penso che un ci sta niente a fà" trascinante nel suo incedere, decisamente incisiva, sia per testo che per l'arrangiamento, uno dei migliori brani del lotto "a fatica nun ce piace ma qualcosa sa da fà", "Senza penzier": grande inizio al pianoforte, spoglio e intenso:"vulesse sta na jurnata senza pinsera oggi coma iera" per un altro brano reggae, sinuoso, dove la voce del nostro, come già apprezzata in "Cap'e mur" risulta efficace quanto mai e in "A musica di sud": dal piglio popolare, irresistibile nel suo dipanarsi: "a tengo rintra o core a tengo rintra l'anima" ma anche "Nonostante tutto": "domani è lunedì se avessi un lavoro andrei a lavorare invece perdo tempo scrivo una canzone nonostante tutto faccio quello che mi piace faccio semplicemente quello che mi va, nonostante tutto provo a mangià" funky metropolitano, teso e oscuro, incalzante e "Penso": "rifletto e trovo un senso relativamente è tutto quello che ora sento e un senso vero e proprio non ce l'ho" rap notturno, godibile, con il ritornello ben assestato: "l'essenza della vita sta nel respirare" sono ottimi episodi. Deboli "Nonostante tutto", sono invece "Bisogno d'amore": sdolcinato e ricco di rime sin troppo scontate, "partiremo dai colori fino ad arrivare ai fiori" comunque piacevole, per un mood soul reggae, "Fulmini": fresca e solare nonostante il titolo, lineare nel suo dipanarsi: "come si fa a far volare l'anima, fino adesso l'ho lasciata dentro" e "Parla più forte": la titletrack, porta la novità delle chitarre elettriche ma poc'altro, è un reggae rock con inserto rap abbastanza prevedibile: "ho intuito la strategia del mondo e sono sempre contro". Piacevoli e classiche appaino "Non ti dimenticare mai": reggae colorato di elettronica leggera: "se qualcosa non mi piace, prendo il microfono, alzo la voce", "Non so che fare senza di te": altro brano reggae solare e spensierato, con un testo abbastanza prevedibile, per non dire banale, eppure nel suo insieme il brano funziona: "sei in tutti i sogni miei so che non cambierai ora mi sto svegliando e te ne vai ma so che tornerai","Superficiale": "tengo a dimenticare il male, troppo banale, io preferisco il bene universale" reggae con inserti di elettronica, melodica e ampiamente godibile con parte rap. Discorso a parte per "Vivo in un reality show": "sopravvissuto ad un reality show non mi posso più fermare, lo show deve continuare" filastrocca reggae di sicuro impatto con tanto di interventi di Noemi e Raffaella Carrà: "ho l'ambizione di portare la mia musica al di là del mare" dove il nostro chiarisce le sue "reali" intenzioni senza giustamente sputare nel piatto come si suol dire e "Un motivo non c'è":"... se sono pazzo di te" gusto retrò a due voci, che si avvicina al primo Giuliano Palma coi Bluebeaters, deliziosa. 

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