Iosonouncane - Die

                    

"Die" si può considerare come un racconto "Live" degli ultimi secondi di un'esistenza visto dall'uomo in mare mentre la tempesta è in arrivo e l'amata che lo guarda da riva. "Die" è il nuovo album di "Iosonouncane", uno degli autori più interessanti degli ultimi anni, ed è un album "romantico", nell'eccezione originaria e nobile del termine, ha sentimenti e visioni antiche e struggenti, autentiche, sia per quanto riguarda i testi, con le parole che sembrano saltare da una canzone all'altra, visto l'arco temporale limitato in cui si svolge la storia, che per l'aspetto musicale, che ha un'anima decisamente '70, ma soprattutto riesce a farle arrivare all'ascoltatore, in maniera poetica e forte, ovviamente all'ascoltatore che si lascerà trasportare e che riuscirà ad immergersi nell'opera, che appunto in quanto tale è comunque di una certa complessità... e meno male.  
"Tanca": suggestiva nel suo incedere pulsante, coi synth per così dire a svariare e deviare sul tema: "nel morso di un dolore, nel petto spogliato, nelle cime bruciate  il giorno risale il seme, scopre le rive il sole e nel mattino avrà, nuova sete per arare il fondo e dalle secche alla tenca illuminare"
"Stormi": Echi Battistiani, con al chitarra acustica portante e un falsetto vigoroso, ariosa, melodica coi fiati a impreziosire: "E con la morte nel cuore correrò per tornare, dove il giorno rivive sul profilo degli alberi"
"Buio": è una vera e propria suite musicale,  con un inizio cantilenante e "dolente" che ben presto si rischiara e si tinge di colori, con l'entrata della voce l'atmosfera si dirada, si fa morbida, sinuosa e decisamente ammaliante con un convincente uso dei cori, affascinante e sinistro, una sorta di colonna sonora alla Rosemary's Baby per intenderci: "ora tu sei la fame grida di letti e mattatoi, qui finisce la morte, dove al fondo che macera, sgorga il sole buio come la terra"
"Carne": trascinante, epica, solenne, da grande ballad "aperta" dai sapori anni 70: "Ora e ancora sulle scale col mattino ti aspetterò, svegliami domani amore mio con l'arrivo del sole"
"Paesaggio": minimal e psichedelica, poetica e intensa: "e muore ancora il giorno senza te, freddo tra le vele, oltre quei monti il mare"
"Mandria": mood rarefatto, voce lontana, ritmiche cupe e ossessive, "spingono i buoi fame che muore, oggi che il pianto semina, oggi che la miseria vive e il cielo si riempirà"

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