Outlander



"La gente scompare di continuo, ragazzine che scappano di casa, bambini che sfuggono di mano ai genitori e spariscono senza lasciare traccia, casalinghe che prendono i soldi della spesa e fuggono in taxi fino alla stazione dei treni. Molti di loro vengono ritrovati alla fine. Alle scomparse dopo tutto una spiegazione c'è... di solito".

Tratta dal ciclo di romanzi "La saga di Claire Randall" di Diana Gabaldon e creata da Ronald D. Moore, già sceneggiatore della saga di Star Trek e ideatore di "Battlestar Galactica", "Outlander" ha diviso un po' tutto, pubblico e critica. Alcuni la considerano un prodotto di qualità eccellente, e per il vero sono la maggior parte, il resto rimane un po' perplesso su alcuni punti. Fermo restando che ci si trova dinanzi ad una serie fantasy, dove incantesimi e streghe circondano un po' tutta la trama, la serie non è trascinante, non affascina come dovrebbe, alcuni episodi risultano monocorde e lenti, a tratti anche noiosi. 



Il cast non brilla, a parte alcuni casi, e la sceneggiatura risulta a volte un po' forzata. La prima stagione è tratta dal primo romanzo della saga, dal titolo: "La straniera" ed è composta da 13 episodi, così come la seconda che sarà tratta dal romanzo: "L'amuleto d'ambra". "Outlander" racconta la storia di Claire Randall (Caitriona Balfe), che si trova a vivere una bellissima storia d'amore, nel 1945 Claire è sposata con l'uomo che ama, Frank Randall (Tobias Menzies) ed ha fatto da infermiera durante la seconda guerra mondiale che è appena terminata. Frank e Claire partono per le Highlands scozzesi e durante una delle loro incursioni nelle terre misteriose della Scozia si imbattono in una specie di rituale di stregoneria, alcune donne danzano dentro un cerchio di pietre, chiamato Craigh na Du. 



L'indomani Claire torna in quelle pietre, ne tocca una e si ritrova catapultata nel bel mezzo di una guerra civile nella Scozia del 1743. Lì vede un uomo che sembra suo marito, che in realtà è un suo antenato, Jonathan Randall capitano delle giubbe rosse, e così pensa che sia una farsa, uno scherzo, che si trovi nel mezzo di un set cinematografico, ma presto si renderà conto che non è così. A salvarla è Murtagh Fitzgibbons (Duncan Lacroix) che la porta nel clan dei Mackenzie. Lì conosce Jamie Fraser (Sam Heughan), giovane guerriero ricercato dalla giubbe rosse per furto e nipote del lord Colum Mackenzie (Gary Lewis). Quest'ultimo costringe la donna a rimanere al castello, quando intuisce che è una guaritrice. Trova in Geillis Duncan (Lotte Verbeek) un'amica e confidente e in Mrs. Glenna Fitzgibbons (Annette Badland), tuttofare del clan Maxkenzie, una valida spalla destra. Inizia così la sua avventura in quella nuova realtà che le è così estranea. 



Ovviamente banalità vuole che la donna inizi a provare forti sentimenti per il giovane e aitante Jamie, e per un caso fortuito sarà costretta a sposarlo. Dapprima Claire riesce a rimanere fedele al marito, che tutti credono defunto, dato che la donna non può raccontare la verità a nessuno - nel '700 le donne considerate streghe erano ancora condannate al rogo - a poco a poco però l'attrazione fisica ed i nuovi sentimenti che le crescono dentro, la portano inesorabilmente tra le braccia del nuovo compagno di vita. In tutto ciò non ci è dato sapere cosa stia facendo Frank, se stia impazzendo nella ricerca della moglie scomparsa o se a sua volta si sia lanciato tra le candide braccia di una nuova fanciulla. Conosceremo Frank grazie ai ricordi di Claire e per poco altro. 



Raccontata così è una storia da prendere e cestinare senza alcuna remora, in verità la serie in sé e buona nella regia e soprattutto nei costumi e nelle splendide ambientazioni, ma come abbiamo suddetto, a lungo andare può risultare una storia un po' superficiale e banale. C'è da dire che il caro e vecchio Moore che ci aveva da sempre abituati ad ambientazioni "spaziali", ci fa capire che riesce anche in altri ambiti e trasporta in maniera più che veritiera le pagine dei libri della Gabaldon sulla televisione, cambiando ben poco, e non è impresa semplice. A produrre la Starz, stessa rete di "Black Sails" e "Da Vinci's Demons", insomma si è ormai intuito che al network piacciono molto le serie storico/fantasy che poi, a dirla tutta, è un pò una contraddizione.


A conti fatti "Outlander" non è pienamente bocciata, né tantomeno però premiata col massimo dei voti. Di certo la location aiuta molto nell'incantesimo della trama ed è bella l'idea di portare il telespettatore a chiedersi come si può tornare al futuro ricostruendo un passato che non è nemmeno tuo, aiuta un po' meno la faccia poco comunicativa della Balfe e l'inesperienza di Sam Heughan, ma si sa, le storie strappalacrime e le serie filo storico-romance piacciono molto al telespettatore.

Personaggi e doppiatori: 

Claire Randall (Francesca Fiorentini)

Jamie Fraser (Stefano Crescentini)
Frank Randall (Francesco Prando)
Colum MacKenzie (Luigi La Monica)
Geillis Duncan (Domitilla D'AMico)
Murtagh Fraser (Stefano Thermes)

Glenna Fitzgibbons (Lorella Biella)

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