E' l'era dei telefilm... ma le reti italiane non vogliono rischiare


Accantonati gli Up-front statunitensi, in cui i network americani della tv generalista e non ci hanno comunicato i rinnovi, le cancellazioni e le novità della stagione telefilmica 2015/2016, oggi vogliamo dedicare un articolo alle reti italiane ed alle loro decisioni decisamente discutibili sul mandare in onda serie tv straniere. Sappiamo che spesso i telefilm in Italia non funzionano, forse perché siamo abituati a vedere solo fiction in chiave mafiosa o grandi famiglie con centinaia di problemi e non siamo abituati alla spettacolarità, agli effetti speciali, al livello decisamente superiore rispetto ai prodotti televisivi nostrani che Inghilterra e Stati Uniti sfornano l'audicence costantemente di anno in anno, mentre noi siamo sempre fermi sulle stesse trame che si ripetono e si copiano da almeno dieci anni buoni. Gira e rigira nella nostra tv si ripresentano preti, mafiosi, medici, famiglie alle prese con problemi esistenziali e guardiamo sempre al passato dedicando fiction a grandi uomini che hanno fatto grande l'Italia, che per carità, potrebbe anche essere cosa buona e giusta, ma siamo un po' stufi. 


Ma tornando alla serialità estera, qui funzionano le sit-com su Italia Uno di pomeriggio e le serie poliziesche su Rai Due, ogni tanto qualcosa sui supereroi supera la media, ma per il resto c'è il nulla. Ma è davvero solo una questione di gusti made in Italy o sono le reti ammiraglie che non vogliono rischiare più, propinandoci per anni ed anni sempre le stesse ricette, gli stessi palinsesti, cambiandoli qui e là di qualche virgola? Come si può pretendere di seguire serie come "Agents of SHIELD" offerta nel primo pomeriggio del sabato, quando i giovanissimi seguono "Amici di Maria", oppure proporre in prima visione "Revenge" nel pomeriggio estivo, quando davanti alla tv non c'è quasi nessuno? 


Come si fa a mettere in onda "Once Upon a Time in Wonderland" alle 7 del mattino, mentre negli orari "principali" vengono proposti ormai da anni sempre le stesse cose: "Gilmore Girls", "Streghe", "Ghost Wisperer", "Merlin", "The O.C.", "Smallville", "Dottor House", "C.S.I.", "NCIS" e pochissimo altro? Sempre le stesse 10/15 trite e ritrite. Eppure su Mediaset Premium mandano in onda serie nuove, spesso con successo, e allora perché poi non riportarle nelle reti principali? Perché lasciare serie come "Orange is the New Black" alla seconda serata di Rai 4? E perché dopo ben 5 anni nessuna delle nostre reti mette ancora in onda in chiaro successi planetari come: "The Walking Dead", "Sleepy Hollow", "Veep", "Da Vinci's Demons", mentre siamo costretti a vedere "American Horror Story" nella terza serata di DJ Tv e "Game of Thrones" nella seconda serata di Rai 4, quando potrebbe andare benissimo in onda in una prima serata di Rai Due?  


Troppe domande, ammettiamo, troppi perchè ma qualche riposta vogliamo darla. Visto che le reti italiane non vogliono puntare sui telefilm – ed oggi fanno male vista la popolarità raggiunta negli States e considerato che l'Italia prende sempre spunto dall'America – è ovvio che mandano in onda le serie di cui negli anni hanno acquistato i diritti. Per i nuovi telefilm invece, la scelta di Rai e Mediaset è davvero insensata. Si preferisce spesso puntare su telefilm che in patria hanno avuto scarso successo piuttosto che su telefilm che hanno sbancato negli ascolti. Probabilmente perchè quando le reti acquistano i diritti di un film americano o di un format, il pacchetto comprende anche questa o quell'altra serie, poco importa la qualità. Ma questo non volere rischiare significa arrivare con molti anni di ritardo rispetto a quanto fatto Oltreoceano. Così accade che alcuni telefilm vanno in onda solo per qualche puntata o per una stagione e poi basta. Chi ci si affeziona ci resterà male e dovrà farsene una ragione, gli altri si chiedono invece perchè non mandare in onda serie tv che potrebbero fruttare ascolti alle televisioni italiane.


Le uniche reti che ogni tanto, purtroppo sporadicamente, ci consentono qualche novità seriale in prima visione sono Rai 4, Top Crime e Giallo Tv, per il resto è tutta una replica continua. Eppure in un pomeriggio di Rai Due o Italia Uno, al posto delle ennesime repliche ci starebbero bene serie in prima visione o anche serie che in questi anni sono state mandate in onda in orari improponibili in reti poco seguite. Serie come "Grimm", "Mike and Molly", "Hart of Dixie", "Parenthood", perché non mandarle in onda nel pomeriggio della rete "giovane" per eccellenza di Mediaset, al posto dell'ennesima replica di "The Vampire Diaries". Non è necessario insistere sulla ripetizione della quinta stagione di "The Big Bang Theory", quando si potrebbero scegliere sit-com altrettanto divertenti come "Veep" o "Silicon Valley" della HBO, lo spassoso "Baby Daddy" della ABC Family, "Undateable" della NBC, "Brooklyn Nine-Nine" e "The Mindy Project" della Fox.  


La lista sarebbe infinita e lo sarebbe anche per le serie già trasmesse, spesso solo una volta e che invece potrebbe essere interessante rivedere, come "Downton Abbey" o "The Following". Invece niente, ci si ostina a proporre da 6 anni repliche continue, senza tregua, di "Streghe" in ben due canali, nel pomeriggio di Rai 4 e nella mattina di Rai Due e "Una mamma per amica", anche in questo caso in due reti: la mattina su Italia Uno e la sera su La 5, stessa cosa per "Everwood" e "The O.C.". Nel preserale di Italia Uno da oltre 5 anni ormai non facciamo altro che vedere e rivedere "C.S.I." in tutte le sue salse, mentre lo share crolla sempre di più. Stessa identica cosa e stesso identico orario su Rai 2 con "NCIS". Come se non ci fossero altri polizieschi in giro.  


Ma abbiamo una proposta: visto che le nostre reti amano così tanto le repliche e visto che si sta avvicinando inesorabilmente l'estate che, si sa, traboccherà di repliche, a questo punto sarebbe meglio creare una mattinata dedicata alle intramontabili serie anni '80 e '90. Serie che non vediamo da tanto tempo come "Will and Grace", "Beverly Hills 90210", "Bayside School", "La Tata", "Super Vicky", "Alf", tante, troppe per ricordarle tutte in questa occasione. Si potrebbe creare a tal proposito un'apposita fascia oraria con tanto di sigla di riconoscimento. Per reti che ormai puntano il buon 80% della loro programmazione sulla serialità, come Italia Uno o Rai Due, oppure proprio le reti che abbiamo sopra indicato che invece vivono di serialità a 360°, chiediamo di variare, di non propinarci sempre streghe, maghi, vampiri e supereroi, ma semplicemente diversificare un po', anche pescando dal passato, come abbiamo appena detto. Perché una "Buffy" con il suo spin-off "Angel" potrebbe benissimo tornare in tv, perché volendo non sarebbe nemmeno male rivedere "Smash" o vedere per la prima volta in chiaro una sit-com divertentissima come "Aiutami Hope", durata 4 anni sulla Fox, conclusasi l'anno scorso e mai arrivata qui da noi.  


Ritornando ai “già visti”, la tv italiana potrebbe riproporre, se proprio deve, "4400" o gli alieni di "Roswell", gli amici di "Happy Endings", o lo stralunato Earl di "My name is Earl"... la lista è talmente infinita che più scriviamo e più non ci capacitiamo del perché dobbiamo cambiare canale ogni giorno e ritrovarci davanti sempre le stesse facce, senza possibilità di obiezione. Ed intanto attendiamo l'estate e non ci resta che attendere su Rai 1 "Don Matteo" e "Un medico in famiglia", su Rai Due "Ghost Whisperer" ed "NCIS", su Italia Uno ci toccherà sorbirci "Smallville", "Chuck", "The O.C." e "Dottor House", mentre su Rai 4 manderanno in onda per la milionesima volta "Streghe", su Top Crime "Distretto di Polizia", su Italia Due "Camera Café" e su Giallo "Law and Order". Alla fine probabilmente, scanseremo tutto questo, e ci fermeremo sull'ennesima replica di Benedetta Parodi per la gioia dei nostri palati.

Commenti

  1. Ho letto con piacere, ottimo articolo. Posso segnalarti questa intervista a Pietro Guerrieri, direttore generale di SES Astra Italia, sul futuro della tv italiana? https://www.youtube.com/watch?t=200&v=pxZg5u7lJiw

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