Una nuova amica di François Ozon


Parliamo dopo un mese e mezzo dell'uscita nelle sale di "Una nuova amica" di François Ozon (in francese Une nouvelle amie), una pellicola decisamente barocca, avvolgente, giocata sulle ripetizioni e sugli scambi di identità, che gira un pò a vuoto in certi frangenti nei microcosmi creati all'interno della narrazione, che si compiace sin troppo della bellezza delle immagini o di certe inquadrature, ma che si mantiene fluida, morbosetta e fiera fino alla fine, con un finale che potremmo definire semi aperto che non dispiace. La partenza è affidata a un funerale di una donna in abito da sposa. Poi subito un flashback, davvero ben centrato: due amiche d'infanzia, "per la vita e per la morte", vediamo la loro crescita insieme, i loro incontri amorosi, la malattia di una delle due che si conclude col ritorno al funerale e con la dichiarazione solenne da parte della vivente di occuparsi della figlia e del marito della deceduta. Passa una settimana, il dolore è tanto, il vedovo non risponde al telefono, l'amica va a trovarlo in casa, la porta è magicamente aperta, questo è il momento più debole del film, un'ingenuità vera e propria, ma fatto sta che la donna trova il vedovo vestito da donna che accudisce la figlia. "Tu non lo fai per lo fai perché sei un pervertito" su questo assioma assistiamo al cambio di identità caro ad Almodovar, ma qui un certo senso del grottesco si tramuta appunto in barocco, se non manierismo in certe sequenze e in un gioco del doppio e dello scambio, dove sono le tentazioni a tener banco, i sogni proibiti dei protagonisti, i mutamenti, ma che sembrano non aver la forza mai di tramutarsi in realtà, dove è alla fine la confusione, narrativa soprattutto a vincere, nella ripetizione dell'apparente impossibilità di una scelta vera e propria che forse avviene alla fine, forse... Si vedano ad esempio le sequenze al cabaret con la drag queen trasposta sul finale in ospedale, suggestiva, ma esageratamente prolissa. In tutto ciò la donna rimane affascinata dall'uomo dell'amica scomparsa, ora travestito non gay, ben inteso, e comincia una frequentazione ambigua quanto meno, mentre il rapporto con suo marito, incomincia a mutare, dove è lei ad assumere le redini sessuali della coppia. Scena cult di diritto, facendo all'amore, lei dice a lui: "Non sei venuto, lui risponde: Non fa niente". Non andiamo oltre per non eccedere di spoiler, ma il procedere per accumulo, nell'insistere in uno spazio chiuso, non aiuta la pellicola, a cui manca l'aria, che arriva quasi stremata al finale che non è male, in quanto racchiude, esprime l'ambiguità del film in se.

Interpreti:

Romain Duris
Anais Demoustier
Raphael Personnaz
Isild Le Besco
Aurore Clément

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