Arrivano le nomination per i prossimi
Emmy Awards 2015. Tra dovute conferme e qualche clamorosa esclusione,
andiamo a snocciolarvi tutte le candidature principali, cominciando
dal miglior drama: "Better Call Saul", "Downton
Abbey", "Homeland", "House of Cards", "Game
of Thrones", "Mad Men" e "Orange is the New
Black". Stendendo un inesorabile velo pietoso sulla scelta di
mettere in lizza un "Orange" decisamente sbiadito nella
terza stagione ed un "Homeland" in considerevole calo, da
questa scelta restano fuori serie che avrebbero decisamente meritato
un posto tra le nomination, come:
"Hannibal", serie
arrivata al termine e sempre sottovalutata, ma che avrebbe
sicuramente meritato un posto in questa sezione per la splendida
ultima stagione andata in onda, ed ancora "Empire", anche
solo perché è la serie evento dell'anno, con ascolti mostruosi e
sempre in crescita, o sarebbe stato decoroso dare uno spazio al
bell'esordio di "Daredevil" o dei due splendidi telefilm
della Rhimes: "Scandal" e "How to get away with
murder".
Ma passiamo alle comedy, in lizza per l'ambita
statuetta troviamo: "Louie", "Modern Family",
"Parks and Recreation", "Silicon Valley",
"Transparent", "Unbreakable Kimmy Schmidt" e
"Veep". Fuori "The Big Bang Theory", ebbene si.
Mentre si insiste su un ormai desueto "Louie" e si premia
un'ultima stagione di "Parks and Recreation", anche se a
nostro avviso non meritava il posto tra i nominati. Ovviamente nota a
parte va a "Transparent", di cui abbiamo parlato poco tempo
fa, che meriterebbe più di tutti il premio, malgrado la stima per
"Veep", ma quest'anno non c'è gara. Fuori inspiegabilmente
una delle sit-com più belle dell'anno: "Man Seeking Woman".
Candidati per la categoria di attori protagonisti in Drama, troviamo:
Kyle Chandler per "Bloodline", Jeff Daniels per "The
Newsroom", Jon Hamm per "Mad Men", Bob Odenkirk per
"Better Call Saul", Liev Schreiber per "Ray Donovan"
e Kevin Spacey per "House of Cards".
Di certo qui mancano
nomi come: Charlie Cox per "Daredevil" e Michael Sheen per
"Masters of Sex", che dopo il successo agli Emmy dell'anno
scorso, quest'anno è stato proprio dimenticato. Per le attrici
troviamo: Claire Danes per "Homeland", Viola Davis per "How
to get away with murder", Taraji P. Henson per "Empire",
Tatiana Maslany per "Orphan Black", Elisabeth Moss per "Mad
Men" e Robin Wright per "House of Cards". Poco da dire
in questo caso, scelte tutte meritate. Noi personalmente abbiamo un
debole per la Davis e la sua splendida interpretazione di Annalise
Keating. Di certo un po' d'amaro in bocca resta per l'assenza tra
queste di Kerry Washington per "Scadal" e sorprendente
anche quella della vincitrice dello scorso anno: Juliana Margulies
per "The Good Wife".
Nella categoria attore protagonista di
una comedy lottano per il premio: Anthony Anderson per "Black-ish",
Louis C.K. per "Louie", Don Cheadle per "House of
Lies", Will Forte per "The Last Man on Earth", Matt
LeBlanc per "Episodes", William H. Macy per "Shameless"
e Jeffrey Tambor per "Transparent". Assente ingiustificato
dalla categoria Jim Parsons, il mitico Sheldon Cooper di "The
Bing Bang Theory", vincitore della stessa categoria lo scorso
anno e quest'anno ingiustamente escluso dalle nomination. Contenti
invece per la nomina di Will Forte, ma il nostro personalissimo
plauso va a Jeffrey Tambor, una spanna sopra tutti gli altri.
Tra le
donne, troviamo: Edie Falco per "Nurse Jackie", Lisa Kudrow
per "The Comeback", Julia Louis-Dreyfus per "Veep",
Amy Poehler per "Parks and Recreation", Amy Scumer per
"Inside Amy Schumer" e Lily Tomlin per "Grace and
Frankie". Nomi nuovi e non del tutto azzeccati, a nostro avviso.
Tra le nominate mancano sicuramente tre nomi importanti: Ellie Kemper
splendida protagonista di "Unbreakable Kimmy Schmidt", Gina
Rodriguez di "Jane the Virgin" (vincitrice agli ultimi
Golden Globe) e Melissa McCarthy per "Mike and Molly". Tra
le miniserie candidate: "American Crime", "American
Horror Story: Freak Show", "Olive Kitteridge", "The
Honorable Woman" e "Wolf Hall".
Per la regia di drama
si candidano al titolo: Lesli Linka Glatter per "Homeland",
David Nutter per "Game of Thrones", Jeremy Podeswa, sempre
per "Game of Thrones", Steven Soderbergh per "The
Knick" e Tim Van Patten per "Boardwalk Empire". Per le
comedy: Louis C.K. per "Louie", Armando Iannucci per
"Veep", Mike Judge per "Silicon Valley", Phil
Lord e Christopher Miller per "The Last Man on Earth" e
Jill Soloway per "Transparent". Ancora una volta fuori dai
giochi nelle categorie principali è "The Walking Dead",
come se una serie di successo non possa in qualche modo essere anche
una serie di qualità. Paradossale.
Ben 24 le nomination per "Game
of Thrones" e 19 per "American Horror Story: Freak Show",
a quota 13 la miniserie "Olive Kitteridge", mentre "House
of Cards" si ferma a quota 11, come anche "Transparent".
Assurda la HBO che colleziona 126 nomitation totali, da record, a
dimostrazione che, come abbiamo sempre detto, è la rete che ci
propone qualità eccelsa. In crescita la Amazon e la Netflix, mentre
di contro in calo network generalisti che si ritrovano con poche
speranze. Vedremo.
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