Tornano
gli ZEUS! a radunare nuvole e scagliare fulmini su questa terra, due
anni dopo “Opera”. Questa volta tocca a “MOTOMONOTONO”, terzo
album per il duo formato da Luca Cavina al basso elettrico e voce
(Calibro 35, Craxi, Incident on South Street) e Paolo Mongardi alla
batteria (Fuzz Orchestra, Le Luci Della Centrale Elettrica,
FulKanelli, ex Jennifer Gentle e Ronin), il secondo consecutivo
pubblicato per la label americana ThreeOneG, creatura discografica
dell'eclettico Justin Pearson (Locust, Retox, Swing Kids, Headwound
City), affiancata per la versione in vinile dalla cordata di label
italiane Tannen Records e Sangue Dischi. Terzo
album e nessun compromesso, ancora: ricerca spasmodica e continua
della formula per massimizzare il minimo, moltiplicando
esponenzialmente la tensione sonora di due soli strumenti,
trasformandoli in una mitragliatrice che non s’inceppa mai, in una
montagna russa impazzita.
Reiterazioni continue, microalterazioni
di mantra monolitici, riff e pattern ritmici accuratamente sezionati
e sviscerati in ogni possibile dinamica, titoli fantasmagorici:
questi sono gli ingredienti di “MOTOMONOTONO”, un marchingegno
pronto a esplodere, composto da dieci congegni sonori governati dal
codice di un flusso ossessivo e autistico, altamente
infiammabile.
Quindi come da programma la partenza elettrica di
“Enemy E Core”, il successivo crescendo di “Colon Hell”, la
potenza deflagrante di “Forza Bruta Ram Attack”.
Ma c'è
qualcosa di più, qualcosa che non si realizza immediatamente, ma
solo quando gli ZEUS! ti hanno già riempito di mazzate metalliche:
“MOTOMONOTONO” è un disco che sfiora continuamente la
collisione, il deragliamento. E tu con lui, ovviamente. Questo si
evita soltanto lasciandosi cullare (!) dai contrasti, portati mai
come prima all'estremo: la staticità improvvisa dopo il movimento,
il vuoto che si riempie, il pieno che si svuota, la violenza sonora
che diventa ambient.
Solo così si può prevenire la labirintite
dopo essere passati sotto “San Leather” e “Krakatoa”, per
sfociare in una “Panta Reich” che omaggia Steve Reich, uno dei
maestri che ha parzialmente influenzato la scrittura di
“MOTOMONOTONO”, nonostante sia distante anni luce dal panorama
heavy da cui gli ZEUS! provengono. Solo così si può restare in
piedi quando ripartono le sferragliate di “All You Grind Is Love”,
“Rococock Fight” e “Shitfing”, che sembrano voler farti
schiantare continuamente contro un muro, salvo fermarsi a pochi
centimetri dall'impatto, rinculare, portarti indietro e poi ripartire
ad una velocità ancora maggiore.
A concludere c'è “Phase
Terminale”, sette minuti e trentaquattro secondi in cui c'è tutto
di questi ZEUS!, i fulmini e i giri ossessivi, le dilatazioni e le
compressioni, come un bignami da decriptare, come una scarica che si
interrompe di colpo e ti lascia lì, intontito dall'adrenalina.
Infine c'è la produzione di Carlo Zollo che, conoscendo
perfettamente la band, ha catturato il suono degli ZEUS! mantenendolo
assolutamente crudo, senza orpelli, perché niente potesse mutuare la
violenza dinamica di Cavina e Mongardi; suono masterizzato dal
veterano Carl Saff in quel di Chicago.
Ora non resta che
prepararsi al ritorno degli ZEUS!, il 15 settembre, con
“MOTOMONOTONO” che esce contemporaneamente in Europa e negli
States.
Con buona pace di tutti gli dei minori.
Questa la track list di MOTONOMOTONO:
01
- ENEMY E CORE
02
- COLON HELL
03
- FORZA BRUTA RAM ATTACK
04
- SAN LEATHER
05
- KRAKATOA
06
- PANTA REICH
07
- ALL YOU GRIND IS LOVE
08
- ROCOCOCK FIGHT
09
- SHITFING
10
- PHASE TERMINALE
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