Daredevil



E poi arrivò "Daredevil"... e possiamo dire sin da subito che è senza alcuna ombra di dubbio la migliore serie sui supereroi mai prodotta finora, al pari di molte produzioni cinematografiche del calibro di "Batman, il cavaliere oscuro", "Thor" o "Iron Man". Perché è sempre da lì che arriva Daredevil, da quel mondo Marvel che negli ultimi anni ha invaso cinema, televisione e negozi di tutti i generi con gadget più impensabili. Qualche anno fa, precisamente nel 2003, si era tentata la strada cinematografica anche per questo supereroe privato della vista, che aveva il volto di Ben Affleck, la pellicola ha anche incassato oltre 100 milioni di dollari, ma non si è mai pensato di farne un seguito. Oggi invece, la Netflix, già casa di alcune delle migliori serie in circolazione, come: "House of Cards", "Orange is the new Black" e "Marco Polo", sforna questo nuovo successo mondiale, dal sapore eroico, ma dal retrogusto molto dark. 


"Date a Cesare quel che è di Cesare", diceva il Vangelo secondo Luca, ebbene, mai come in questo caso dobbiamo dare a Charlie Cox gran parte del successo dello show, perché prestando il suo volto a Daredevil, uno dei supereroi più affascinanti di tutti i tempi, perché combattere i crimini privato di un senso, quello della vista appunto, rende già di per se la storia più intrigante. Come dicevamo, diamo a Charlie Cox gran parte del merito della riuscita della serie, perché Charlie è un attore eccellente - noi lo conoscevamo per averlo già visto recitare in "Downton Abbey", anche se per pochissimo tempo, e in "Boardwalk Empire", mentre al cinema lo ricordiamo per aver preso parte in "La teoria del tutto" - che rende giustizia ad un personaggio a cui, diciamo le cose come stanno, all'epoca Ben Affleck non aveva dato giustizia.


Drew Goddard, creatore della serie - produttore e sceneggiatore già di "Buffy", "Alias" e "Lost" - insieme a Steven S. DeKnoght, storyrunner dello show - già produttore esecutivo del colossal della Starz "Spartacus" - ci fanno conoscere un Daredevil nuovo, inedito, fin dalle immagini in cui ci mostrano un Matt Murdock bambino, che poi diventerà "Daredevil", che a causa di un incidente si troverà a stretto contatto con degli agenti chimici ed a soli nove anni diviene cieco. Questo ovviamente gli permetterà di acuire gli altri quattro sensi, soprattutto l'udito. A parte i primi momenti di sconforto, in realtà il piccolo Matt non si abbatterà mai e crescerà prendendosi cura del padre, un pugile con pochi soldi e tanti problemi. Deciderà di diventare avvocato di giorno e giustiziere di notte, tra le strade putride e depravate del quartiere di Hell's Kitchen a New York. 


Tra i criminali che dovrà affrontare ce n'è uno in particolare che gli da filo da torcere, lo spietato Wilson Fisk, che ha il volto di Vincent D'Onofrio, che da al cattivo di turno una interpretazione talmente incisiva da risultare uno dei migliori cattivi di sempre, eccezion fatta per Loki, e per tutti i cattivi del mondo di Batman, che hanno creato il successo dell'uomo pipistrello, perché Batman in se non è poi questo granché come supereroe, sono i cattivi di turno che hanno reso Batman un personaggio ricordabile, ma nel corso degli episodi cinematografici si rammentano più gli attori che hanno interpretato magistralmente Joker, Jack Nicholson e Heath Ledger su tutti, il Pinguino interpretato da Danny De Vito in quel capolavoro del 1992 di Tim Burton, o ancora Poison Ivy (Uma Thurman), l'Enigmista (Jim Carrey), per il resto Batman è Batman, e nulla di più. 


Ma torniamo a noi, dicevamo che a parte alcuni cattivi indimenticabili, Wilson Fisk è proprio perfetto per la serie, con tutta la sua combriccola di scagnozzi sparsi un po' d'ovunque, tra i quali dobbiamo ricordare il fidato e crudele James Wesley (Toby Leonard Moore) e il subdolo Leland Owlsley (Bob Gunton). Matt ha un amico, che è anche suo socio, Foggy Nelson (Elden Henson), con il quale metterà su uno studio fatiscente, con l'aiuto di una giovane ragazza che aiuteranno nel corso del Pilot e che diventerà poi membro fisso della squadra, Karen Page, interpretata dalla bellissima Deborah Ann Woll, che noi conosciamo per averla già vista in "True Blood". Da ricordare anche Claire Temple (Rosario Dawson), che sarà una delle poche che aiuterà Matt, soprattutto poco dopo una dura lotta che gli provocherà diverse ferite. 


Insomma "Daredevil", a differenza di altri progetti consimili degli ultimi anni, vedi "Arrow", che è forse il peggiore in assoluto, o "Agents of SHIELD" di cui ci aspettavamo molto di più, o "The Flash", adatto decisamente ad un pubblico più adolescente - attendiamo ovviamente di vedere "Supergirl" e "Jessica Jones" che usciranno nei prossimi mesi - è una serie matura, forte, violenta, mai banale, che attacca magneticamente allo schermo e che, come abbiamo già detto in occasione delle candidature ai prossimi "Emmy", avrebbe meritato molta più attenzione e molte più nomination, perché è, ad oggi, una delle migliori serie dell'anno. Una serie che non fa degli effetti speciali il suo punto di forza, ma la regia è esattamente in linea con gli innumerevoli combattimenti corpo a corpo che sono poi i preferiti del nostro eroe. A tutto va anche inserita una colonna sonora che fa da eccellente cornice agli avvenimenti, ed una sigla accattivante e che si adatta perfettamente allo scopo. 


Se proprio un difetto dobbiamo cercarlo in "Daredevil" è forse il finale che ci ha lasciati un po' perplessi, perché è un finale in linea con tutta la stagione andata in onda, senza stravolgimenti o colpi di scena, un finale aperto che ovviamente ci rimanda alla seconda stagione, ma senza fuochi d'artificio. Evidentemente è solo un piccolo neo, in una programmazione di tredici episodi da un'ora ciascuno, pressoché perfetta. "Daredevil", che arriverà in Italia ad ottobre 2015, proprio sul canale Netflix che a breve diventerà anche "italiano", è il primo tassello dell'immensa programmazione prevista dal network statunitense, infatti da adesso e per i prossimi anni verranno prodotte una serie di telefilm sui supereroi. "Daredevil" si colloca all'interno di un progetto chiamato "The Defenders", in cui verranno prodotte serie su eroi poco conosciuti, la prima a scendere in campo sarà: "Jessica Jones" che come abbiamo suddetto uscirà prevedibilmente a novembre di quest'anno, poi toccherà a "Luke Cage" ed "Iron First" che invece dovrebbero arrivare nel corso del 2016. E se tanto ci da tanto, se queste sono le premesse e se queste altre tre serie avranno anche solo un minimo della qualità di "Daredevil", ne vedremo delle belle. Lunga vita a Netflix!

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