Le aspettative su "Galavant" erano tante e non
sempre positive. Di certo, quando abbiamo letto della trama di questa comedy
con una forte presenza "musical" ambientata in una Valencia
medioevale, tra cavalieri, principesse e re, abbiamo un po' storto il naso,
pensando che potesse essere o un nuovo capolavoro assoluto oppure un'idiozia
totale. Ecco, "Galavant" non è ne l'uno ne l'altro, perché la serie
della ABC in otto episodi da venti minuti, tanti sono quelli della prima
stagione, ha già praticamente detto tutto (o quasi) quello che aveva da dire.
In soli otto episodi è riuscita ad essere anche un po' ripetitiva, però tutto
sommato è una serie intelligente e piacevole nel suo essere fin troppo sopra le
righe.
La chiave musicale è quella più riuscita, i dialoghi cantati che si
scambiano i protagonisti sono paradossali e accattivanti, per il resto c'è poco
altro. Il cast è pressoché buono, tanto quanto i costumi, la regia è discreta
mentre la trama che inizialmente attira poi si va perdendo con lo scorrere dei
pochissimi eventi. Ideata e scritta da Dan Fogelman ("Rapunzel",
"Cars"), con il contributo musicale di Alan Menken - vincitore di ben
8 Oscar nel corso della sua carriera - e Glenn Slater ("La
Sirenetta"), "Galavant", malgrado tali premesse, non è una serie
propria rivolta a tutti, perché è pregna di doppi sensi e qualche parolaccia di
troppo coperta dai classici "bip", e ci racconta la storia per
l'appunto di Galavant, interpretato dal bel Joshua Sasse, un eroe coraggioso e
forte, innamorato della affascinante Madalena (Mallory Jansen).
Quest'ultima
viene rapita dal Re Richard - interpretato da Timothy Omundson che noi
conosciamo per averlo già visto in "Psych" - personaggio migliore
della serie anche grazie all'interpretazione di Omundson, uomo che sembra privo
di scrupoli, ma in realtà si scoprirà essere un tenerone senza spina dorsale, e
che vuole eliminare a tutti i costi il suo acerrimo nemico Galavant, per questo
gli rapisce la donna, per fargliela pagare di tutto. Re Richard costringerà la
bella Madalena a sposarlo, ma nel momento clou della cerimonia il cavaliere
riesce a raggiungere la chiesa dove si stanno svolgendo le nozze, cercando di
fermarle e, convinto che lei torni da lui, le urla tutto il suo amore. Ma alla
fine della fiera Madalena non sembra poi essere così innamorata e sceglie il
lusso e la bella vita, a scapito di quel sentimento che a quanto pare era
unilaterale.
Il nostro eroe si chiuderà nel suo mondo, diventerà un
alcolizzato, sedentario, puzzolente uomo di campagna, ed il suo fido scudiero
Sid (Luke Youngblood) non riuscirà di certo a risollevargli il morale. Passa
così un anno ed un bel giorno bussa alla porta di Galavant l'incantevole
principessa Isabella Maria Lucia Elizabetta di Valencia (Karen David), a cui
hanno rapito i genitori e tolto il regno, proprio da Re Richard, che la
obbligherà ad andare da Galavant per riportarlo nel suo regno con lo scopo di
ucciderlo, lei in cambio avrà indietro i suoi genitori. Da lì inizierà
l'avventura. Galavant tornerà a combattere per liberare il regno della principessa
Isabella, e tentare di riacciuffare il cuore della sua amata ed indimenticata
Madalena.
Tra i personaggi da ricordare anche: Gareth (Vinnie Jones), guardia
del corpo di Re Richard e il mingherlino Vincenzo (Darren Evans), chef di
corte. Questo l'incipit, che fa parte del Pilot e che risulta poi, alla fine
dei conti, il momento migliore di tutta la prima stagione. Fiaba più musical,
mischiato tutto con un po' di "Merlin", di "Once Upon a
Time" e tanto Walt Disney. "Galavant" è quindi una serie
leggera, divertente, allegra, corale, migliore di quello stesso "Once Upon
a Time" che la serie stessa va a sostituire durante la pausa invernale.
Infatti "Galavant" è nata proprio per fare da tappa buchi tra la
prima e la seconda parte della quarta stagione di "Once Upon a Time",
per creare una sorta di filo conduttore "fiabesco" con quest'ultima,
ma che non avrà lo stesso riscontro di pubblico, malgrado a nostro avviso,
"Once Upon a Time" non sia poi tutta questa gran cosa. Fatto sta,
ormai lo sappiamo, che il pubblico americano è un po' strano in questione di gusti e alle volte
premia negli ascolti serie che spesso non valgono molto.
"Galavant"
però, nonostante gli ascolti non proprio idilliaci, viene rinnovata per una
seconda stagione. Come abbiamo già detto in precedenza, non sappiamo dove la
serie potrà condurci nella seconda stagione, perché in qualche modo la prima
ha già fatto vedere già abbastanza, pur avendo lasciato un finale aperto, quindi
probabilmente Fogelman si inventerà una nuova storyline per portare avanti le
avventure del nostro eroe, che poi tanto eroe non è, infatti la storia non
mette mai in risalto quello che dovrebbe essere il protagonista. Galavant
risulta essere alla stregua degli altri, una persona normale, non di certo un
eroe, che non è protagonista assoluto della serie, ma personaggio come tutti
gli altri. Che poi questa scelta non è del tutto sbagliata ed anzi forse è un
pregio. "Galavant" non è di certo un prodotto perfetto, anzi
tutt'altro, ma a differenza del serioso e sconclusionato "OUAT", ci fa sicuramente divertire, che è poi il
motivo per cui è nato. In Italia la comedy non è ancora arrivata e chissà se
arriverà mai, quindi per chi abbia voglia di seguire questa breve prima
stagione lo può fare con i consigliati sottotitoli in italiano.
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