Il fidanzato di mia sorella di Tom Vaughan



“Che c'è Jakie, vuoi la tetta, vuoi la tetta? Sei proprio uguale a tuo padre”


- “E' il suo acquedotto rotto, deve tornare in ospedale la prossima settimana”

 “Smettila di parlare del mio c***o, donna!”




"Il fidanzato di mia sorella" o meglio How to Make Love Like an Englishman” e va a farsi benedire nella traduzione italiana il senso stesso del film, è la classica commedia all'americana, ops, all'inglese, in pieno stile Tom Vaughan. Neanche troppo originale per la verità, ma la velocità delle scene, dei dialoghi poco english, soprattutto dell'Arancia Meccanica Malcolm McDowell, lancia un buon ritmo nella prima parte e si lascia facilmente scorrere per poi far venire i lacrimoni nella seconda, come da copione. La storia parte dal modello di imperfezione dell'englishman, l’uomo inglese col suo accento impeccabile, il serio aplomb e quel “il lupo perde il pelo ma non il vizio” che contraddistingue l'ex 007 Pierce Brosnan. Brosnan, che ora non può far altro che l'affascinante 60enne, è il protagonista Richard Haig, insegnante di letteratura romantica all’Università come suo padre (McDowell) misogino e amante delle donne ma anche uno straordinario docente di Letteratura. Un rapporto di amore/odio tra padre e figlio, dove il secondo cerca di emularlo alla meno peggio. Ma non c’è tagliato. Richard ha una storia con la sua studentessa Kate, ovvero Jessica Alba, bella e giovane da cui avrà presto un figlio. L’annuncio dell’attesa però, giunge quando Richard conosce, al ristorante in cui attendeva la famiglia di Kate, Olivia (Salma Hayek) una donna un po’svampita ma grintosa, ma soprattutto sorella di Kate. Il bambino nascerà ma il rapporto tra Richard e Kate si sgretolerà per il divario dell’età. In compenso, quando iniziano ad affiorare i guai per Richard e per il suo passaporto, l’uomo recupererà il rapporto col padre e con… Olivia. Davvero divertente Salma Hayek nell'elencazione dei versi dell'uomo in orgasmo: l'orso, il telecronista, il muto, ecc…, una parte davvero riuscita e che scuote la seconda parte del film. La cosa più convincente è sicuramente l’accostare la letteratura romantica alle scopate facili che qua e là riempiono la commedia ma è, non tra le righe, spiegato dal protagonista ai suoi stanchi e distratti allievi: a parole è facile parlare degli scrittori romantici, delle loro belle ed auliche parole, ma il romanticismo lo si deve sentire, lo si deve vivere di persona con i gesti, l’amore, le passioni… ed è proprio lì che Richard/Brosnan – aiutato in italiano dall’affascinante voce di Luca Ward – riuscirà a comprendere, in tempo, suo padre e a recuperare la sua stessa vita.


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