Tutte lo vogliono di Alessio Maria Federici


Il percorso di Federici in compagnia di Enrico Brignano capofila e mattatore e "l'anorgasmica" Vanessa Incontrada, si risolve nel trailer: ovvero tutte le battute più o meno divertenti vengono date in pasto in quel fatidico minuto e mezzo. Aveva ragione Maccio, è evidente. In un'ora e mezza scarsa, si sorride a stento, si stenta in generale un pò di più e soprattutto non si capisce il perché, di operazioni del genere, che fanno il male di tutti, attori e spettatori in primis. "Tutte lo vogliono", iper pubblicizzato tra l'altro in questi giorni, è l'improbabile storia tra uno youtuber appassionato di animali che fanno cose strane e sogna di fare i soldi con ciò e una ricca food designer che non riesce a provare l'orgasmo. Si incontrano per così dire per virtù dello spirito santo, di Ilaria Spada (che consiglia all'amica di provare il suo "GPS: Generoso Partenr Sessuale") e dei soliti classici scambi di ruolo e finiscono incredibilmente per innamorarsi. Fatto salvo l'aspetto favolistico, portato avanti da un Brignano che dialoga per lunghi tratti con uno scimpanzè, trovata che può reggere due minuti e che invece diventa una sorta di voce off non necessaria alla narrazione ma solo per allungare il brodo e aggiungere minuti alle gambe della pellicola, lo svolgimento risulta ben presto risibile, con una vicenda che non ha sbocchi narrativi, se non l'inverosimile che puntualmente accade e che si protrae stancamente senza alcuna risata, visto per l'appunto che le uniche gag, tra l'altro di bassa lega, erano tutte presenti nel trailer. Se "Tutte lo vogliono" vuole divertire con intelligenza e lanciare un sassolino morale, si rivela totalmente inefficace, nell'uno e nell'altro senso, finendo col mettere nel ridicolo involontario i comunque bravi attori. Problema di sceneggiatura sicuramente ma è la testa che manca, il perché ripetiamo, si decida di fare un film del genere, la colpa è anche dei produttori che pensano che il pubblico sia a sto giro un beota compagno di sbronze. Parole dure direte, ok, ma quando non si è minimamente sorriso e Brignano sta ancora a far la gag del gorilla e la Incontrada corre da lui, in maniera totalmente immotivata, visto che nella narrazione passano nove mesi, e nulla viene esplicitato (si intuisce che i rapporti, si intenda carnali, con Giulio Berruti non andavano bene), nonostante addirittura per lavoro sia in attesa di Obama, beh...  signori, ci vuole fantasia, immaginazione e talento... tutto quello che manca a un prodotto del genere. Di seguito alcune frasi tratte dal film:

"Ma lo sai che ogni volta che guardi una soap opera un documentario muore?"

"Per ora ho un bell'uccello tra le mani"

"Se sconci il prato il tronco pare più grosso"

"Chi si accontenta non gode"

- "Vattene"
- "Con vero piacere. Anzi, scusa per il PIACERE"

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