Heroes Reborn


"Da dove viene questa paura, questa ricerca, questo bisogno di nascondersi in un passato più semplice quando il futuro non può essere evitato? Sta arrivando! E quando arriverà cambierà ogni cosa. Se c'è chi può fermarlo... sappiamo come?"

"Tutti possiamo diventare degli eroi. Non si nasce eroi. Dipende dalle scelte che fai quando si presenta un'opportunità. Oggi abbiamo quell'opportunità".

E' tornato "Heroes" e non possiamo che esserne lieti. Malgrado le ultime due stagioni dei primi capitoli andati in onda tra il 2006 e il 2010 per quattro stagioni in tanti li hanno criticati aspramente, noi siamo stati sempre a favore del mondo di "Heroes", perché la bellezza di un telefilm non si può di certo misurare in qualche episodio sbagliato dimenticandoci di quello che questa serie ha portato in tv in un periodo in cui ancora i super poteri non invadevano il mondo cinematografico e televisivo. "Heroes" infatti, è stato il primo telefilm a mettere in scena la relazione tra persone evolute con capacità incredibili, con persone normali, la relazione tra padri e figli, amici, fidanzati, fratello e sorella, come nei più classici drama.


"Salva la cheerleader, salva il mondo" è stata una frase che ha fatto la storia. Di certo non si può cancellare tutto questo. "Heroes" è tornato ed ora al titolo si è aggiunto una parola "Reborn", "Rinascita", perché è proprio a tutti gli effetti una “nuova era”, non solo della serie, ma anche della storia, perché ovviamente è collegata in qualche modo con gli avvenimenti dell'ultima stagione andata in onda nel 2010, ma è anche una storia nuova, con nuovi personaggi che si intrecciano con i vecchi, perché se prima gli "Eroi" erano nascosti, adesso sono tutti allo scoperto, perché proprio nell'ultimo episodio di cinque anni fa – i più ricorderanno che gli "Heroes", adesso chiamati "Evo" ("Evoluti"), si erano mostrati al mondo – avevano deciso di esporre a tutti non solo i loro poteri, ma anche le loro fragilità e debolezze, perché gli eroi raccontatici qua da Tim Kring, creatore sia della serie madre che di questo "Reborn" sono persone normali, sono il vicino di casa, la cheerleader, il presidente degli Stati Uniti d'America, l'impiegato giapponese, i fratelli venezuelani che scappano dalla loro città alla ricerca di un mondo migliore, il pittore, l'orologiaio, l'infermiere, tutti possono essere "Heroes".


E' questo che stacca la serie dalle altre che si immergono nel mondo dei supereroi, il potere della serie in questione sta tutto lì. Ma veniamo all'incipit di questo nuovo capitolo della saga di "Heroes". Ci spostiamo cinque anni avanti rispetto agli avvenimenti dell'ultimo episodio della quarta stagione, siamo ad Odessa ed ancora una volta un grave attentato terroristico colpisce la città proprio nella giornata mondiale per la convivenza tra Evo e Umani. Tutti daranno la colpa agli Evo, tutti si scaglieranno contro di loro e questo sarà poi lo scopo dell'attentato. Ma siamo certi che dietro questo attacco e dietro le minacce terroristiche ci siano davvero gli "umani evoluti"? Si creeranno dei veri e propri gruppi che daranno la caccia ai dotati, che ovviamente saranno costretti nuovamente a scappare e nascondersi.


Tra coloro che vogliono la morte o che comunque vorrebbero sfruttare per i loro scopi i poteri degli Evo ci sono quelli della Renautas, di cui la Primatech – che noi conosciamo dalla serie precedente – ne è una costola. Ad aver perso la figlia Claire durante l'attentato c'è una nostra vecchia conoscenza, Noah Bennet (Jack Coleman), che in passato lavorava per la Primatech e che ora vuole semplicemente giustizia. Ad aiutare Noah in questa impresa ci sarà Quentin Frady (Henry Zebrowski) che è convinto che l'attentato abbia responsabilità diverse da quelle che tutti credono ed è anche lui alla ricerca di una persona amata, la sorella, che pensa che non sia morta davvero durante l'attentato, ma che sia stata rapita dalla Renautas. A guidare quest'ultima c'è Erica Kravid (Rya Kihlstedt).


A dare la caccia agli evo, perché durante l'attentato a Odessa è morto loro figlio, ci sono: Luke e Joanne, rispettivamente interpretati da Zachary Levi – nostra vecchia conoscenza telefilmica, che noi ricorderemo sempre come il Chuck Bartowski di "Chuck" – e Judith Shekoni, che subdolamente riescono ad uccidere tantissimi Evo, facendola sempre franca. Tra i nuovi "uomini evoluti" conosceremo anche il giovane Tommy Clark (Robbie A. Kay) che riesce a far sparire cose e persone e che tenta di mantenere una vita normale, pur spostandosi continuamente con la madre, tipo nomade, per la paura di essere scoperto; Miko Otomo (Kiki Sukezane) – che a dire il vero ha scarse abilità recitative – è una adolescente giapponese che ha l'abilità di diventare virtuale, in questo modo entra in un videogioco in cui è imprigionato suo padre; 


Carlos Gutierrez (Ryan Guzman) è un ex militare messicano, che sostituisce il fratello, rimasto ucciso durante un'imboscata, nei panni del supereroe "El Vengador", con lo scopo di salvare gli Evo da qualsiasi attacco possibile; Manila (Danika Yarosh), è una giovanissima Evo con delle abilità straordinarie e che potrebbe fermare un evento che distruggerebbe il pianeta; ritroveremo Molly Walker (Francesca Eastwood), che durante le prime stagioni di "Heroes" era una bambina in fuga perenne a causa del suo incredibile potere di trovare qualsiasi persona in qualsiasi posto sulla Terra con la sola forza dell'immaginazione.



Ovviamente a tutti loro si uniscono o si uniranno molti altri personaggi le cui storie si evolveranno nel corso di questa prima (quinta) stagione, di cui al momento sono previsti solo 13 episodi ma che, visti i buoni ascolti, la NBC potrebbe aggiungerne altre sceneggiature in corsa. Da ricordare ancora che oltre a Jake Coleman, torneranno a far parte del cast in alcuni episodi anche Hiro Nakamura (Masi Oka) e Mohinder Suresh (Sendhil Ramamurthy). Invece purtroppo non rivedremo Peter Petrelli (Milo Ventimiglia), Claire Bennet (Hayden Panettiere), e Sylar (Zachary Quinto), perché nessuno di loro ha accettato di rivestire i panni dei rispettivi personaggi. Ma mai dire mai... se la serie dovesse avere il successo sperato e se quindi la NBC dovesse decidere di rinnovarla per un secondo anno, magari potrebbero ripensarci e fare un'apparizione anche soltanto come guest star.  A conti fatti quindi "Heroes Reborn" è un buon telefilm, perché unisce degli ottimi effetti speciali ad una sceneggiatura sempre presente e mai noiosa, un cast per lo più buono e dei personaggi caratteriali e forti. Quindi lunga vita ad "Heroes Reborn".

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