"In
nome dell'amore" torna "Alex Britti" promettendo un
secondo volume che uscirà il prossimo anno. Sei canzoni, uno
strumentale e una versione diversa di quello che è forse il brano
migliore del lotto "Ti scrivo una canzone" compongono un
primo volume che segna il ritorno all'ItPop con il quale il nostro ha
esordito, ovvero a un sound "gelido" e sintetico, con la
chitarra a impreziosire. Non ci dispiacciono questi brani e i vestiti
che Britti ha scelto per loro, anche perché rispetto agli esordi, la
sua penna è migliorata decisamente. Ci sembrano semmai un pò
azzardati i gli illustri nomi che il cantautore romano va facendo
nelle interviste di presentazione per descrivere l'album, citando
Santana, BB King... mentre quello che sentiamo noi a parte le
chitarre richiamano la melodia italiana in tutto e per tutto, specie
quella dei primi anni novanta, che poi non c'è niente di male
intendiamoci... ma volare bassi a volte è preferibile, se ad esempio
"Cinque petali di rosa": "Sai la bellezza è
silenziosa delicata e forte come cinque petali di rosa che non cadono
mai ma se dovessero cadere rimarrebbero i colori dentro un cielo
caldo" è un mix di pop elettronico ad alto tasso melodico
rigorosamente made in Italy, che mischia Masini e Gigi D'Alessio
(avete letto bene, ascoltate il ritornello) senza scadere nel
ridicolo involontario e non è poco o se "Da questa parte del
mondo": "E poi non vedi che la vita è sempre il gioco che
giochiamo noi" ha un inizio alla Lucio Dalla, evocativo e
trasognante, per diventare una ballatona molto primi anni novanta
italiani come stile, con tanto di assolone interminabile...
"Perché":
primo singolo estratto, "contro la violenza sulle donne",
con un testo un pò didascalico in certi passaggi: "Quella donna
ha un segno in faccia e dice che se lo è fatta da sè" è una
ballad blues con ritornello gospel, dalla melodia non propriamente
originale: "Sembrerebbe un amore malato ma chiamarlo amore non
si può". Il meglio al di là dei riferimenti, Britti lo da in
altri momenti come in "Un attimo importante": "Se c'è
un sentimento profondo allora bastiamo io e te per cambiare il mondo"
il brano portato a Sanremo, uno dei migliori sul palco dell'Ariston
di questo anno, "Siedi sul tetto del mondo e guardalo girare
chiudi il silenzio e la porta ma solo per restare". Nella
iniziale "in nome dell'amore": "Il silenzio fa
riflettere il rumore fa scappare ma io c'ero dall'inizio adesso è
inutile, mentire una spiaggia mi rilassa quando il mare fa paura, sto
da solo e mi manchi dentro queste quattro mura" electro pop
dalla melodia non banale con la chitarra elettrica che si insinua
senza strafare, l'esempio perfetto della strada sulla quale
proseguire insieme a "Ti scrivo una canzone": "Perchè
ti vedo giù ti aspetto alla stazione e ce ne andiamo verso sud"
filastrocca funky blues, trascinante, anche in versione lounge a
chiudere l'album e "Tra il Tevere e il blues":
strumentale blues, dal sapore nostalgico, che non dispiace di certo.
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