Prendete uno zombie, inseritelo nella comunità e
trasformatelo in una specie di Melinda Gordon dei poveri con tendenze di
mangiatore di cervelli e così avrete "iZombie", uno dei telefilm più
futili degli ultimi anni. Un mix tra "Tru Calling", "The Walking
Dead" e "The Mysteries of Laura", un poliziesco unito al
sovrannaturale, un frullatone di roba pressoché sterile e qui e là anche un po'
ridicola. La storia è parzialmente tratta dalla serie a fumetti omonima di
Chris Roberson e Michael Alfred, serie a fumetti che tutto sommato non è
nemmeno così male, ma la trasposizione televisiva di Rob Thomas e Diane
Ruggiero-Wright ha trasformato la serie in un drama adolescenziale con tendenze
poliziesche che sa di già visto, che vede una studentessa di medicina che
diventa uno zombie durante una festa, tutti muoiono tranne lei e comincerà a
lavorare come assistente in un obitorio per avere a disposizione dei cervelli
mediamente freschi da poter cucinare e mangiare in modo da non dover uccidere
le persone, ma non è finita qui.
L'assurdità arriva quando questi cervelli
creano delle vere e proprie visioni sulla vita passata del morto. Queste
"abilità" la porteranno ad aiutare un detective nella risoluzione dei
casi di omicidio che arrivano sui tavoli dell'obitorio. Olivia "Liv"
Moore, interpretata dalla giovane Rose McIver, è lo zombie in questione, mentre
il collega dell'obitorio, l'unico che è a conoscenza della verità, si chiama Ravi
Chekrabarti (Rahul Kohli), il detective che crederà nelle capacità
"sensitive" di Liv è Clive Babineaux (Malcolm Goodwin).
A questi tre,
che sono i personaggi più presenti nella trama, ci sono da ricordare anche
Blaine DeBeers - interpretato da un David Anders, che fa la parte del cattivo
da sempre, mai una volta che gli sia stata data la possibilità di interpretare
qualcuno che non fosse un assassino, un delinquente o uno zombie, come in
questo caso - spacciatore di una droga che sembra la causa dell'epidemia degli
zombie ed è anche colui che farà la strage alla festa e trasformerà Liv, ed
infine Major Lilywhite (Robert Buckley), mollato da Liv a pochi giorni dalle
nozze. In più ci piace ricordare la presenza, seppure per pochi episodi, di
Bradley James, nostra vecchia conoscenza telefilmica, faceva Artù in
"Merlin", che qui interpreta Lowell Tracey, musicista innamorato di
Liv.
Morale: gli zombie sono tra noi, si confondono tra gli umani come se nulla
fosse, non fanno versi strani, ma parlano normalmente e soprattutto non si
decompongono, sono solo parecchio pallidi, ma nessuno sembra accorgersi di
questa particolarità. Quindi gli zombie, protagonisti assoluti delle ultime
stagioni televisive statunitensi, non sono più flagelli di Dio portati sulla
Terra per distruggere il mondo e mangiare cervelli a destra e sinistra, ma sono
persone più o meno sane con sentimenti, anima e tutto l'occorrente per campare
degnamente.
Se da un lato la poca originalità è palpabile e la sceneggiatura
carente in diversi punti, dobbiamo dare come sempre a Cesare quel che è di
Cesare e dire che la narrazione è vispa e veloce, a tratti riesce anche ad
essere divertente, quasi grottesca e demenziale in certi punti, gli episodi
scorrono veloci e la prima stagione, fortunatamente breve - composta da soli 13
episodi, purtroppo nella seconda aumentati a 18 - si segue con facilità, senza
troppe pretese, pur restando una serie di livello mediocre. Eppure sembra
assurdo, ma la forza della narrazione di una serie tv stravolge qualsiasi idea
del brutto o del bello, perché spesso accade che una serie di qualità alta non
coinvolge, rimane spenta e alla fine non si riesce nemmeno a finire una
stagione intera, come nel caso ad esempio di "Marco Polo" di cui ci
siamo occupati pochi giorni fa.
E poi arriva una serie come
"iZombie", che nella sua banalità e assurdità riesce invece a
interessare il telespettatore spingendolo a chiedersi: "come andrà a
finire per Liv"? Certo, forse bisognerebbe mettere più in risalto la trama
di base piuttosto che il procedurale, che lascia oggettivamente il tempo che
trova, di mariti fedifraghi uccisi da mogli o di fidanzate gelose che uccidono
amanti clandestine ne abbiamo fin sopra i capelli, visti e rivisti fin troppe
volte nel corso di svariati thriller di tutto il mondo, ma alla fine della
fiera stiamo parlando sempre della The CW, canale indirizzato ad un pubblico
prettamente giovane, quindi va anche bene così.
Personaggi e doppiatori:
Liv Moore (Letizia Campa)
Clive Babineaux (Fabrizio Manfredi)
Ravi Chakrabarti (Edoardo Stoppacciaro)
Major Lilywhite (Paolo Vivio)
Blaine DeBeers (Alessandro Quarta)
Sono d'accordo in parte con questa recensione, in quanto sì sarà una serie non originale, non "impegnata", ma è proprio questo il bello, il fatto che sia un telefilm leggero e divertente. A volte è carino accendere il pc e concedersi qualche minuto di spensieratezza invece di "scervellarsi" ;) a proposito di cervelli... ;)
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