"Zoo"
è il classico telefilm da cui ci si aspetta probabilmente più del dovuto e che
puntualmente alla fine della fiera delude inesorabilmente. Ci vuole abilità per
mettere in scena al giorno d'oggi una storia di terrore, pandemia ed ansia, ci
vogliono idee innovative e sorprendenti, perché siamo circondati ormai da serie
tv di questo genere e se non stupisci non puoi andare avanti a lungo. Ecco, di
base l'incipit di "Zoo" non è male per nulla, perché per una volta
sono gli animali ad essere colpiti e a scagliarsi contro gli umani, perché una
specie di virus sta facendo impazzire gli animali in diverse parti del mondo,
ma la cosa non colpisce tutti contemporaneamente, ma solo alcune razze in un
determinato momento ed in una specifica parte del mondo.
Prima i leoni in Africa,
poi i gatti in America, i pipistrelli, i cani, e così via. Quindi molto bella
l'idea, peccato che dopo i primi episodi in cui conosciamo i protagonisti
sparsi per il mondo, ci si comincia a concentrare soprattutto sui soliti cinque
o sei personaggi, sulle loro storie che si svolgono prevalentemente negli Stati
Uniti e ci si chiude nel solito complotto creato da chissà chi ai danni
dell'umanità.
Alcuni studiosi prescelti, anche un po' inesperti, si
trasformeranno per l'occasione in paladini senza macchia e senza paura: lo
zoologo Jackson Oz (James Wolk), l'analista dell'Intelligence francese Chloe
Tousignant (Nora Arnezeder), la guida Safari Abraham Kenyatta (Nonso Anozie), la giornalista Jamie Campbell (Kristen Connolly) e il veterinario ed insegnante
universitario Mitch Morgan, interpretato da Billy Burke che noi conosciamo per
averlo già visto, tra gli altri, in "Revolution" e "The
Closer".
Gli animali in sostanza, finalmente si ribellano a tutto quello che per anni hanno subito dagli uomini. Per capire se un animale è
contagiato basta guardare la sua pupilla, che nel telefilm verrà definita
"pupilla ostile". Il tutto diventa paradossale quando uno dei
protagonisti si trova di fronte un branco di leoni con la pupilla ostile,
dall'altro lato è sull'orlo del burrone ed ha pure il tempo di guardare negli
occhi del leone e capire tutto. Scena ridicola da sembrare più adatta
ad un film di James Bond o meglio ancora ad un Indiana Jones che ad uno zoologo
poco incline al combattimento.
La serie è tratta dal romanzo omonimo di James
Patterson, uno degli scrittori statunitensi più amati in Italia, ed è andata in
onda con discreto successo di pubblico sulla CBS per tutta la scorsa estate.
"Zoo" ha purtroppo dalla sua solo l'idea di base, che non è nemmeno
originale, visto che è tratta da un romanzo, tutto il resto è praticamente
completamente sbagliato, dagli attori costretti a recitare personaggi privi di
carattere e personalità, alla storia talmente poco credibile da rendere zombie
e vampiri decisamente più probabili e tangibili, al confronto è molto più
attendibile il Drill di "The Whispers", per non parlare dei dialoghi.
"Zoo" è fondamentalmente una serie brutta, praticamente insalvabile.
Spesso cerchiamo di salvare il salvabile, ma in questo caso c'è davvero
poco e niente da difendere, ed il fatto che Rai 4 abbia scelto, tra le migliaia
di serie in circolazione, proprio questa da mettere in onda adesso, la dice lunga sulle abilità di chi gestisce i palinsesti delle
nostre reti italiane, che fanno spesso scelte errate a danno di qualità e
originalità, di cui il vasto panorama televisivo americano ne è pieno,
basterebbe scegliere meglio i "pacchetti" da acquistare puntando sulla qualità dei telefilm che ormai vanno per la maggiore anche in Italia e non mettere in scena la prima serie che
capita sotto mano solo perché è in prima visione assoluta o perché ha
un costo inferiore o perchè, molto più probabilmente, la serie si inserisce tra gli "acquisti imposti", a danno della qualità e dell'audience.
Personaggi
e doppiatori:
Jackson
Oz (Davide Albano)
Jamie
Campbell (Francesca Manicone)
Abraham
Kenyatta (Massimo Bitossi)
Chloe
Tousignant (Valentina Favazza)
Mitch
Morgan (Christian Iansante)
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