Jessica Jones


"Gran parte del mio lavoro sta nel cercare il peggio nelle persone. A quanto pare in questo sono bravissima. I clienti mi assumono per trovare il marcio. E lo trovo... cosa che non dovrebbe sorprenderli, ma succede. Danno la colpa a me. Mi dicono che ci provo gusto nel rovinare le loro vite di merda"

Dopo "Daredevil" arriva "Jessica Jones" e continua l'idea della Netflix di mettere in scena una serie di telefilm sui supereroi meno conosciuti del panorama Marvel Comics. Se anche gli altri due progetti in cantiere, "Luke Cage" e "Iron First", avranno lo stesso livello qualitativo, non ce ne sarà per nessuno. Jessica, che qui ha il volto della nota Krysten Ritter ("Gilmore Girls", "Breaking Bad", "Non fidarti della stronza dell'interno 23"), non ha lo stesso sex-appeal di Matt "Daredevil" Murdock, che grazie anche all'interpretazione di Charlie Cox riesce ad essere un'eccellenza tra le serie tv dell'anno che sta passando. 


"Jessica Jones" invece ricorda molto "Veronica Mars", telefilm andato in onda sulla The CW tra il 2004 e il 2007, perché anche qui la protagonista è un'investigatrice privata che tenta di colmare il suo vuoto interiore aiutando le persone a scovare nei segreti dei rispettivi partner. La storia di "Jessica Jones" è un po' più lenta rispetto a quella di "Daredevil", con un inizio un po' sottotono, ma cresce a poco a poco. E' una storia che possiamo definire intima e personale, è un racconto introspettivo delle debolezze e delle "forze" della protagonista. 


A proposito di "forza" possiamo dire che è proprio questa la capacità di Jessica, la forza sovrumana. Ma è una capacità che va oltre, la capacità di non portare solo pesi enormi all'esterno, ma anche al suo interno. Di certo Jessica lotta con il suo passato, ma anche col suo presente e con quel futuro che sembra così privo di certezze. Jessica è una donna complicata e la sua vita si complicherà ancora di più quando tornerà il "male" a bussarle alla porta, che anche in questo caso, come per "Daredevil", il cattivo di turno, ha la capacità di catalizzare gran parte dell'attenzione su se stesso. 


Il bello della sceneggiatura di "Jessica Jones" sta proprio nel mostrare il buono e il cattivo con quella linea sottilissima che lega questi diametralmente poli opposti, diventandone quasi un tutt'uno. A maggior ragione se il cattivo di turno si chiama Kilgrave, famosissimo per tutti gli amanti dei fumetti Marvel e soprattutto se ha il volto del poliedrico David Tennant ("Broadchurch", "Doctor Who"), che rende il personaggio encomiabile. In più, già in questa serie, impareremo a conoscere Luke Cage, interpretato da Mike Colter, un uomo di colore dalla forza incredibile, con la pelle indistruttibile e dal misterioso passata, che si prenderà una bella sbandata per la nostra protagonista. 


E' bello che si stia creando una sorta di fil rouge tra tutti i quattro capitoli Marvel. Ad esempio nel corso degli ultimi due episodi Jessica conoscerà Claire, già personaggio tra i più importanti della storia di "Daredevil". La sensazione è che la Netflix voglia unire tutto, senza creare dei veri e propri spin-off con gli ormai classici episodi crossover. Qui si va ben oltre, si plasmano i vari episodi dei vari telefilm, fino a quasi crearne uno solo. O almeno questa è l'idea della Netflix e se tanto ci da tanto, molto probabilmente riuscirà nell'impresa. Ma torniamo alla storia di "Jessica Jones". 


Oltre ai tre personaggi sopra citati conosceremo anche Trish Walker (Rachel Taylor), ex modella e bambina prodigio, adesso conduce una trasmissione radiofonica di grande successo, è la migliore amica di Jessica, prendendone i pregi e soprattutto i difetti della ragazza, senza lamentele. Sarà lei ad aiutarla nella lotta contro il male, sarà lei a sostenerla senza mai giudicarla. Si allenerà nell'autodifesa dopo che verrà attaccata da Will Simpson (Wil Traval), poliziotto del NYPD, uno degli uomini ipnotizzati da Kilgrave, perché il potere dell'uomo è proprio quello di manipolare la mente delle persone. In più dobbiamo ricordare anche altre figure importanti per la trama: Malcolm (Eka Darville), vicino di casa di Jessica che combatte contro la tossicodipendenza e Jeri Hogarth (Carrie-Anne Moss), uno dei migliori avvocati di New York, che aiuta Jessica durante le sue ricerche, ma è un personaggio molto subdolo e manipolatore. 


Nata da un'idea di Melissa Rosenberg - già sceneggiatrice delle saga cinematografiche di "Twilight" e "Step Up", per la tv ha collaborato a "The O.C." e "Dexter" - e tratta dal soggetto di Brian Michael Bendis e Michael Gaydos, già creatore dei fumetti, "Jessica Jones" è un'ottima congiunzione con il precedente "Daredevil", pur non avendo, come abbiamo già detto, la stessa forza narrativa di quest'ultimo, ma è una serie godibile, con un buon cast, un'eccellente regia ed una degna colonna sonora. Promossa a pieni voti.

Personaggi e doppiatori:

Jessica Jones (Giuppy Izzo)
Luke Cage (Metello Mori)
Trish Walker (Monica Word)
Jeryn Hogarth (Emanuela Rossi)
Kilgrave (Alessandro Quarta)
Malcolm (Federico Campaiola)

Will Simpson (Alan Bianchi)

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