The Shannara Chronicles


Abbiamo deciso di aspettare che andasse in onda tutta la prima stagione prima di immergerci nella recensione di “The Shannara Chronicles”, chiamato anche semplicemente “Shannara”, tratto dalla serie omonima di romanzi di Terry Brooks, che poi non è altro che il perenne antagonista di George R. R. Martin, creatore di “Game of Thrones”. I due scrittori di fantasy più famosi d'America adesso hanno le loro saghe più famose trasportate anche in tv, ma non è solo molto difficile raggiungere la bellezza di “Game of Thrones”, ma se lo si fa mettendo in scena una serie che già crolla dal secondo episodio, diventa praticamente impossibile. 


“The Shannara Chronicles” ha un incipit ed un Pilot di tutto rispetto, che riescono ad illudere il telespettatore fin dalle prime immagini. Poi però paradossalmente già dal secondo episodio sembra un'altra serie, una serie completamente insulsa e sconclusionata. Perfino gli attori che nel Pilot sembravano completamente adatti alla parte assegnata, sembrano incapaci. E' la prima volta forse che ci succede di cambiare idea così repentinamente e ci ritroviamo a passare da una recensione che sarebbe stata pienamente positiva ad una decisamente negativa, il tutto nello spazio di due episodi, ma peggiorando nel corso delle dieci puntate che compongono la prima stagione. Infatti la serie crolla sempre più fino agli abissi del “ma che sto guardando?”. 


Sviluppata da Alfred Gough (produttore di “Smallville”) e Miles Millar, la serie è uscita praticamente nella stessa settimana di “Shadowhunter”, che noi abbiamo già recensito poche settimane fa, ed infatti risulta alla fine essere una lotta tra perdenti, anche se tirando le somme “The Shannara Chronicles” ne esce vincitrice per il rotto della cuffia, ma soltanto perché “Shadowhunter” è decisamente una serie inguardabile. Ma torniamo a noi. Ci troviamo nelle Quattro Terre, centinaia di anni dopo le Grandi Guerre che hanno distrutto la vecchia civiltà. Qui seguiremo le (dis)avventure di Amberle Elessedil (Poppy Drayton) nipote del re degli Elfi Eventine (John Rhys-Davies), che viene scelta dall'Eterea - albero secolare con poteri incommensurabili, che ha prevalentemente il compito del “Divieto”, cioè mantenere esiliati dal regno i demoni e le creature malvagie - come messaggera di catastrofi che si stanno per avverare. La pianta però sta morendo e questo da sempre più forza all'esercito nemico, tra cui il potente Mietitore. 


Ad accorrere in aiuto arriva lo zio Allanon - interpretato da Manu Bennett, che già noi conosciamo dai tempi di “Spartacus” e “Arrow” - ultimo druido rimasto di Paranor, antica fortezza di druidi, che è sopravvissuto per più di 300 anni grazie al Sonno Druido, una specie di letargo perenne. I due cominciano il duro viaggio alla ricerca della radice che salvi l'Eterea, ma non saranno soli, ad accompagnarli ci sono: il mezzelfo Wil Ohmsford (Austin Butler) discendente del primo re Shannara, e la nomade Eretria (Ivana Baquero), cresciuta da un clan di ladri e opportunisti. I quattro quindi cercano di salvare le Quattro Terre, mentre le minacce demoniache si appropriano dei loro affetti più cari, uccidendoli e prendendone le sembianze. Il tutto riempito dal classico triangolo amoroso che vede il giovane aitante Wil alle prese con le attenzioni e le gelosie di Amberle e Eretria. 


Da ricordare anche Ander (Aaron Jakubenko) e Arion (Daniel MacPherson) Elessedil, principi elfici, figli di Eventine, tra i due non corre di certo buon sangue. La prima stagione raccoglie le avventure del secondo romanzo di Terry Brooks “Le pietre magiche di Shannara” del 1982. Perché non dal primo? Perché chiunque abbia letto “Il Signore degli Anelli” e “La spada di Shannara”, primo capitolo della saga in questione, sa perfettamente che hanno due storie molto simili, quindi intelligentemente si è preferito evitare il “plagio”.


“The Shannara Chronicles” è una delle più grandi delusioni degli ultimi anni. Una serie che è stata inizialmente paragonata niente di meno che a “Game of Thrones” e che si è ridotta al confronto con l'altra saga adolescenziale “Shadowhunter”, dalle stelle alle stalle. Questo high fantasy targato Mtv insomma non ha nulla a che vedere col colossal della HBO. Già dai network in cui vanno in onda capiamo molto, perché “The Shannara Chronicles” è limitata dal fatto che debba essere rivolta ad un pubblico prevalentemente teen e sta tutto lì il problema della narrazione e della scrittura, limitazioni che abbassano drasticamente le potenzialità di uno show che se fosse rimasto forte come il Pilot avrebbe avuto tutt'altra recensione da parte nostra. Ma meglio farci disilludere subito, così, se volessimo continuare a vivere i racconti del “Ciclo di Shannara”, al racconto televisivo d'ora in poi andremmo a preferire, senza alcun dubbio, quello cartaceo.

Personaggi e doppiatori:

Wil Ohmsford (Alessandro Campaiola)
Amberle Elessedil (Giulia Franceschetti)
Eretria (Erica Necci)
Allon (Andrea Lavagnino)
Eventine Elessedil (Stefano De Sando)
Ander Elessedil (Emiliano Coltorti)

Arion Elessedil (Edoardo Stoppacciaro)

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