"FacciamoNienteInsieme" è il secondo lavoro di
Alì prodotto ancora una volta da Colapesce, che
conferma un autore interessante, che ribadisce gli elementi de "La
rivoluzione nel monolocale" che ce lo avevano fatto apprezzare... ovvero
il cantare, raccontare fatti, in modo straniante, "come un alieno che
quasi non si capacita" di quello che gli gira intorno, a restituire degli
scorci di realtà curiosi, intriganti, andando musicalmente parlando a parare
tra la tradizione cantautorale italiana degli anni 70 e quella della prima metà
degli anni 80, ovviamente riarrangiando il tutto in chiave moderna, dove lo
sguardo ironico e lucido spesso diventa freddura o apre altri piani di
significato. Manifesto di questa asserzione è "Ero io": "Il
giudizio che ho di me è sano ma non si sa mai è successo anni fa di trovarmi al
cospetto di un pazzo... ero io" breve e intensa con un'interessante
sezione ritmica che fa venire in mente i cantautori con la C maiuscola e i loro
primi tentativi negli anni '70. Che poi magari mettevano in scaletta brani
completamente differenti come "A me il mare piace quando è sera":
"Ma quanta sabbia ne ho piene le mutande il mare è una goccia e tu sei il
mio sospetto" per chitarra, voce e pochi orpelli, con la batteria che
entra "attesa", è una ballad aperta, nostalgica e malinconica e la
splendida "D'estate": "Prendo la macchina e ti porto al mare i
miei peccati e le tue colpe dietro ci disarmano”, suggestiva e sensuale, evocativa
e ben presto complice, il brano migliore del lotto: "Come mille discorsi e
sesso per distrarci nudi dentro a una vasca che non ha bordi". Le
influenze da cantautore doc, nel senso della prima ora finiscono con la
conclusiva "466": "Forse conviene davvero farsi rapire dagli
alieni" acustica con scorci psichedelici: "Non sono morto di
ipocondria guarisco con il paracetamolo", 466 sono semplicemente i provini
di Alì registrati al cellulare. Luca Carboni, il primissimo, quello di “Questa sera, Sugo,
Solarium”... campeggia nell'iniziale "Non sei speciale" una ballad
morbida e sinuosa, molto gradevole, arrangiata come si conviene: Quel giorno di
luglio passato a rompermi un piede quel supporto morale ad agosto mi ha fatto
bene" e in "Calze a righe": "Compro la sorte per cinque
euro esco distrutto come un cretino e già da un'ora ti grido sotto il balcone
se hai bisogno di me amore", ma Carboni è anche omaggiato in maniera superba
in "Colori", uno dei suoi brani migliori più o meno recente,
diversificandolo in maniera convincente, specie dal punto di vista
dell'arrangiamento. "Ufo": "Percorriamo la costa orientale gli
abiti non servono insegnami a nuotare" tra ritmiche in levare decisamente
ancora anni '80 e filosofie orientali: "Le cose da salvare sono
illimitate" è il brano più pop. "Occupati di me":
"... e sfondiamoci di pistacchi al sale"... soffre di un
arrangiamento pastoso che la penalizza, è un'altra ballad comunque
sufficiente. La chiusura la lasciamo a quella che non è la titletrack ma
uno dei brani più rappresentativi e ambiziosi di certo del progetto, anche dal
punto di vista testuale, "Via Umberto": "Facciamo niente insieme
seduti su una panca in pieno centro", una sorta di mantra che sfuma sulle
parole e si appoggia sulla melodia, senza voler essere appiccicoso.
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