Francesco Renga - Scriverò il tuo nome




Due anni e qualche mese fa di Tempo Reale scrivevamo queste parole: http://www.grandipalledifuoco.com/2014/03/francesco-renga-tempo-reale.html . Potremmo quasi fare copia e incolla per "Scriverò il tuo nome" ma il nuovissimo album di Francesco Renga che lui stesso ha definito "futurista"... sarà... è abbondantemente peggiore del suo predecessore. Iil problema di fondo è che ci troviamo all'ascolto di canzoni fotocopia oggi più di ieri, con melodie facili facili e testi deboli per non dire altro,  dove se è addirittura apprezzabile che il nostro come lo stesso Mengoni cerchi nuove e interessanti sfumature alla sua vocalità e si faccia dare una mano anche da giovani autori...  siamo di fronte a brani talmente confezionati "come si deve oggi" che non ci sono spiragli che vadano oltre a un discorso "meramente pop" e di classifiche... cantando naturalmente l'amore perché come dice lo stesso Renga è in pratica quello di cui parlano quasi tutte le canzoni... eppur vero che quanto meno aggiungiamo noi, se ne potrebbe scrivere in maniera meno banale e più incisiva. Prodotto da Michele Canova, un nome, una garanzia, che se si esclude rare collaborazioni, fa assomigliare qualunque artista a Tiziano Ferro... Le canzoni di "Scriverò il tuo nome" purtroppo, saranno piacevoli da ascoltare in radio o da vedere in tv coi relativi video,  perché appunto prese "singolarmente"... il pacchetto completo è "only for fans"...  rigorosamente dell'ultima ora si intende....  "Guardami amore": "non basteranno tutti i battiti del cuore quando diventa un abitudine anche respirare" voce profonda, ritmica accattivante, melodia avvolgente che si apre nel ritornello, non a caso primo singolo dell'album, peccato per qualche concetto, diciamo così, non proprio originale: "ricordati amore che la vita è un raggio di sole" ci dice che siamo all'inizio e va più che bene e si continua ancor meglio con "Il bene": "se l'amore fosse una canzone per trovarle un nome basteresti tu" leggera, dall'incedere cantilenante, dove è piacevole il cantato di Renga specie nella strofa, ritornello più standard ma sicuramente centrato, bene anche lo special "se la vita fosse una canzone per cantarla bene ci vorresti tu" porta anche la firma di Ermal Meta e anche questo non è un caso, se risulterà il miglior brano del lotto. La titletrack "Scriverò il tuo nome": "fino a coprire le distanze tra la terra e il sole" bene la strofa dove Renga "esplora" vocalmente le sue potenzialità... decisamente meno il ritornello, scontato nel suo dipanarsi. "13 maggio": "e teniamo la vita sospesa ma perdiamo ogni volta le chiavi di casa" melodicamente raffinata specie nel ritornello, con un testo un pò contorto: "non finisce qua anche se finisce qua così è la vita" ma come si suol dire tiene comunque botta. "Sulla pelle": "cerchiamo degli amanti per non restare soli coi nostri sogni infranti" arriva la prima ballad, circolare, col pianoforte portante, "sulla modernità": "sono rimasti in pochi quelli che credono all'amore" tralasciando il testo, si intravede il sound che per comodità chiameremo Tiziano Ferro. "L'amore sa": "amore mio che ti ho cercato tanto sei tu il mio canto e io mi incanterò di te" pop song dalle sonorità retrò che tanto vanno di moda adesso con Francesco Gabbani risulta comunque sufficente. "Spiccare il volo": dall'iniziale tono confidenziale "alla Tiziano Ferro" diventa tutt'altro senza incidere: "non ci sono stati più rimpianti non ci sono frasi urlate al cielo per prendere la corsa e poi spiccare il volo". "Perfetto":  orecchiabile di certo, con la strofa che ricorda "Il regalo mio più grande" e il ritornello che esplode in : "l'amore brucia il cuore e ti porta via con se e ti sembra di impazzire ma se chiudi gli occhi puoi sentirne tutto il bene" testo francamente imbarazzante. Ma l'apice lo raggiunge la successiva "Rimani così":  orribile: "ti amo ha cinque lettere ma ne vorrei moltissime di più" o ancora: "tra l'inizio del sesso e la fine del mondo rimani così con le tue gambe abbronzate il primo dell'anno fino alla fine dell'estate" che ha un mixaggio sin troppo pastoso a parte un' oracchiabilità a questo punto persino fastidiosa.  "Migliore": "diventa vita quella che senza te è una giornata" ha un dipanarsi melodico alla Modà, strasentito e ad effetto purchè cerchi di non esagerare. Con "I nostri giorni": arriva anche il pezzo dance, "giorni migliori di questi verranno a salvarci dai soliti impegni" ci fa addirittura pensare a Nek.... beh Nek è tra gli autori, come a dire... "Così diversa": "la verità non è così diversa da quello che ci siamo sempre detti" ballad piuttosto standard nei suoi giri armonici: "e senza di te a cosa può servire avere tutto quello che si vuole", lo stesso discorso vale per la successiva "A meno di te": che parte bene ma si perde in un ritornello decisamente poco originale: "se fosse un salto nel vuoto senza speranza non potrei fare a meno di te". Chiude l'album "Cancellarti per sempre": ennesima ballad al pianoforte che presto si fa ritmicamente accattivante ricca di giochi di parole dall'incedere cantilenante:  "sotto la pelle conserviamo i battiti l'amore spara al petto e lascia i segni"

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