A circa un anno di distanza l'una
dell'altra, sono arrivate su due network americani differenti, due
serie quasi con lo stesso nome, stiamo parlando di “American Crime”
e “American Crime Story”, il primo targato ABC, il secondo della
FX. Due sono le cose che accomunano queste serie, non solo il nome
quasi identico, ma anche il fatto che siano due serie antologiche:
ogni stagione ha personaggi diversi e diverse storie. Ovviamente come
si può supporre “American Crime Story” nasce dalla costola di
“American Horror Story” e di conseguenza dalla mente di Ryan
Murphy che qui è più che altro un produttore esecutivo, insieme a
Scott Alexander e Larry Karaszewski, che lavorano spesso in coppia ed
hanno sceneggiato insieme, tra gli altri, anche il film “Big Eyes”
con la regia di Tim Burton.
John Ridley invece firma la sceneggiatura
di “American Crime” che segue le vicende di un omicidio avvenuto
in quel di Modesto, California, dove il veterano di guerra Matt
Skokie, viene ucciso nel corso di un irruzione in casa sua, mentre la
moglie Gwen (Kira Pozehl) viene brutalmente aggredita. Da qui
cominceranno una serie di indagini a cavallo tra crime e legal, che
ci porteranno all'interno dell'intricato sistema legale statunitense,
e saranno proprio i genitori di Matt, Russ Skokie e Barbara Hanlon,
interpretati magistralmente da Timothy Hutton e Felicity Huffman,
divorziati e perennemente sul piede di guerra, a cercare di far luce
sulla verità. Da ricordare nel cast anche: Tom Carlin (W. Earl
Brown) e Hector Tontz (Richard Cabral). Nella seconda stagione della
serie rimarranno soltanto Hutton e Huffman, con due personaggi
completamente differenti, mentre tutto il resto del cast cambia ed
anche la storia è integralmente diversa, ma pur sempre con una
chiara dose di crime.
Dall'altro lato Ryan Murphy decide di portare
in scena i più grandi delitti della storia americana, primo fra
tutti il caso che sconvolse l'America nel 1994, quello che coinvolse
O.J. Simpson, star del football americano degli anni '80. All'epoca
O.J. venne accusato dell'omicidio dell'ex moglie Nicole Brown e del
cameriere Ronald. Il caso Simpson è stato definito il processo
penale più pubblicizzato della storia americana e la serie della FX
è tratta principalmente dal libro “The Run of His Life: The People
vs. O.J. Simpson”, scritto dall'avvocato e analista legale Jeffrey
Toobin. La figura di Simpson nella serie viene interpretata
egregiamente da Cuba Gooding Jr., mentre il procuratore che non ha
dubbi sulla colpevolezza dell'uomo ha il volto della splendida Sarah
Pulson, che ormai è diventata una vera e propria musa per Ryan
Murphy che la vuole in tutti i suoi show, un po' come è Johnny Depp
per Tim Burton.
All'epoca il caso Simpson coinvolse diversi avvocati,
tra i quali Robert Shapiro, che qui
viene interpretato da John Travolta, che torna alla tv dopo parecchi
anni, ma anche l'amico e spalla destra di O.J., che lo accompagnerà
passo passo in tutte le fasi del processo, Robert Kardashian,
interpretato da David “Friends” Schwimmer. La seconda stagione di
“American Crime Story” racconterà invece ciò che successe a New
Orleans durante l'uragano Katrina, avvenuto nell'agosto 2005,
indicato come uno dei cinque uragani più gravi della storia.
In
entrambe le serie ci troviamo di fronte a due cast splendidi e
incredibilmente efficaci. Tecnicamente le serie risultano
praticamente inattaccabili, ma una è più potente dell'altra, perché
“American Crime” ha purtroppo un racconto lento, che si allunga e
si dilata fin troppo, tanto che gli 11 episodi della prima stagione
risultano perfino troppi. Praticamente la serie è tutta sulle spalle
di una Hoffman che è senza alcun dubbio una delle migliori attrici
seriali in circolazione. Di contro “American Crime Story” è una
serie di altissima qualità, ha una narrazione sorprendentemente
rapida ed ogni episodio tieni incollati davanti allo schermo, senza
soste.
Notevoli risultano i dialoghi e Cuba Gooding Jr. è
assolutamente perfetto nel ruolo, tanto che non possiamo non
immaginare altro che un Emmy nel suo futuro. Prevediamo che la serie
possa incassare parecchi premi ai prossimi eventi più importanti, a
scapito probabilmente di un “American Horror Story” che ormai ha
perso gran parte del suo appeal. Due serie comunque da seguire ed
apprezzare, perché non ne avremo mai abbastanza di questi crime non
procedurali, serie antologiche che mostrano davvero i lati più
oscuri delle persone, entrando negli animi dei protagonisti senza
remore, a differenza dei procedurali praticamente tutti identici tra
di loro, stile “CSI”, “NCIS”, “Criminal Minds”, “Bones”,
“Castle”, “Elementary”, e chi più ne ha più ne metta, di
cui ormai ne abbiamo sinceramente piene le tasche.
Personaggi e doppiatori di “American
Crime”:
Barbara Hanlon (Roberta Paladini)
Russ Skokie (Stefano Benassi)
Tom Carlin (Mario Bombardieri)
Hector Tontz (Francesco Venditti)
Gwen Skokie (Valentina Mari)
Personaggi e doppiatori di “American
Crime Story”:
O.J. Simpson (Fabio Boccanera)
Robert Shapiro (Claudio Sorrentino)
Robert Kardashian (Andrea Lavagnino)
Marcia Clark (Cristina Boraschi)
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