SIAE, monopolio, Europa e la campagna #franceschiniripensaci


In Italia si discute molto sul recepimento di una direttiva comunitaria che stabilisce che autori ed editori sono liberi di scegliere la società che gestisce i diritti d'autore dalla quale farsi rappresentare. Banale, direte! E invece non è proprio così. Già molti hanno abbandonato il monopolio italiano verso altri Stati, dove il mercato dei diritti è libero. Nel nostro Paese invece, la scelta è una: iscriversi alla SIAE, la Società Italiana Autori ed Editori fondata nel 1882, che ha sempre goduto dell'alta protezione dello Stato italiano e che tutela (o dovrebbe tutelare) oltre 80mila iscritti. Ma il Ministro Dario Franceschini, lo scorso 30 marzo, dinnanzi alle commissioni della Camera dei Deputati che si stanno occupando del recepimento della direttiva UE, ha fatto un passo indietro, anzi più di uno dicendo che, al contrario di quello che aveva pensato inizialmente, il monopolio SIAE va difeso. E va difeso perchè, a suo dire, “... rappresenterebbe un'eccezione che il resto d'Europa ci invidierebbe”. Piuttosto, quello che si dovrebbe fare, secondo il ministro del Governo Renzi, non è tanto quello di liberalizzare il mercato, tanto quello di riformarlo.
La direttiva intanto parla chiaramente: I titolari dei diritti hanno il diritto di autorizzare un organismo di gestione collettiva di loro scelta a gestire i diritti, le categorie di diritti o i tipi di opere e altri materiali protetti di loro scelta, per i territori di loro sceltaindipendentemente dallo Stato membro di nazionalità, di residenza o di stabilimento dell’organismo di gestione collettiva o del titolare dei diritti”.

La risposta di Franceschini non pare essere stata esaustiva e di fatto poco o nulla cambierebbe la situazione già vigente. Allora che si fa? Si mette insieme un gruppo di musicisti indipendenti e si crea una campagna di comunicazione sociale volta a far cambiare idea al ministro Franceschini sul tema del monopolio SIAE. ‪#‎franceschiniripensaci‬ è l'hashtag da condividere il più possibile, insieme anche al video magari, per darci una mano a far cambiare idea al ministro sul recepimento della direttiva Barnier. “Attenzione, questo non è un tema che riguarda solo poche decine di migliaia di autori e qualche editore – affermano gli artisti -. Questo è un tema di cruciale importanza per tutta la cultura Italiana. Avere un mercato del diritto d'autore libero e volto all'innovazione significa tutelare la figura dell'autore, specie di quelli più giovani ed emergenti, e significa quindi dare ossigeno a tutta una scena fatta di innumerevoli musicisti, tecnici, grafici, locali piccoli e grandi, manifestazioni all'aperto ed eventi di ogni tipo, con tutto l'indotto economico che ne deriva. Non lasciamo che il monopolio SIAE soffochi la musica Italiana”. 
Basta collegarsi su Facebook e digitare l'hashtag #franceschiniripensaci per vedere il video musicale realizzato da un gruppo di musicisti.
Anche noi diciamo: #franceschiniripensaci



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