Grande ritorno per i "Tiromancino", "Nel respiro del mondo" è un album importante, letteralmente con "il mare dentro"... e le sue onde che si fanno pensieri, suggestioni, sfumature... da ascoltare come "la notte che porta consiglio" oltre a lasciarsi cullare. Su un uso dell'elettronica oculato e sempre al servizio della canzone e una varietà di stili preziosa, Zampaglione sforna un album intenso e poetico, meno immediato del precedente "Indagine su un sentimento" ma altrettanto sincero e di conseguenza più affascinante, più da scoprire. L'unica nota stonata dell'album è guardo caso il primo singolo estratto, fatto uscire il 4 marzo, quella "Piccoli miracoli": che ricorda sin troppo "Amarsi un pò" di Battisti al punto che in certi passaggi sembra quasi una cover, opportunamente accelerata: "sto pensando a te che insegui l'amore, la tua libertà è diventata una prigione". Arriva subito dopo "Tra di noi": "non ci sono più ingannevoli parole ma il mormorio degli anni come onde che si infrangono nel sole tra di noi c'è l'istante di dividere il presente e un mare di ricordi che al rincorrere del tempo non si arrende" poetica, intensa e arrangiata in maniera ottimale sull'accumulo di tensione, uno dei migliori brani del lotto. Si continua con "Molo 4": e il suo reggae contaminato e contagioso, voce profonda e ritornello che apre di conseguenza, non manca neanche lo special ne un ottima coda strumentale dove i synth si fanno sentire... testo bello e importante: "la speranza rivolta in avanti verso mari profondi"."Imprevedibile": "non posso darti torto se mi dici che sono un uomo pieno di difetti ma quelli ormai non li correggi" solare, pop, ritmiche in levare, basso pulsante, accenni funky, probabile singolo estivo ma per niente banale nella melodia e nella costruzione armonica, decisamente trascinante: " tu hai il potere di farmi fare cose assurde". "L'ultimo treno della notte": "porta via con se echi di un'estate e porta via anche me dal finestrino vedo schiudere luci che si affacciano nel blu" tra melodia anni 60 e... Califano. "Come musica per sempre": "potrei scegliere una vita a caso sconosciuta ed esplorare per sentirmi straniero" dalle sonorità anni '80, sinuosa nel suo dipanarsi con un altro ottimo ritornello. "Mare aperto": elegante, colorata di elettronica leggera, dedicata alla madre scomparsa, con un ritornello evocativo e toccante, "non andare via senza di te io che farò interpretando il tuo silenzio". "Il linguaggio segreto dei pesci": "pensano soltanto a nuotare e a non avere limiti di spazio o tempo nel loro vagare" un reading che sfocia in un ritornello sospeso che fa pensare a Battiato... interrogandosi sugli elementi naturali... "Onda che vai": dal piglio popolare per ritmi tropicali "le luci dell'Havana all'orizzonte una spiaggia cubana una galassia lontana che nel cielo si confonde la barca navigava come un grande trofeo sulla rotta dove soffia l'Aliseo". Chiude l'album la zompettante e sensuale dal piglio popolare: "Non dipende da noi": "la certezza non c'è non cadiamo in un clichè ma lasciamoci cullare in questo mare"
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